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Punture di spillo: PNRR bene, ma… il Merito?

a cura di Pietro Terna


La nonna Europa chiede ai nipotini IE (Irlanda), PL (Polonia), SE (Svezia), NL (Paesi Bassi) e HU (Ungheria) come mai siano gli ultimi della classe per il PNRR[1]. Quelli fanno un gran chiasso: HU dice che è colpa delle maestre, che fanno di tutto per dargli un cattivo voto di condotta, ma adesso arriva la signora Giorgia Meloni e le sistema lei; subito si accoda PL, strillando ancora di più; invece SE e NL se ne stanno sdegnosi in disparte e brontolano dicendo che loro sono “frugali” e non sprecano l’inchiostro che serve a scrivere i progetti europei e poi che speravano, ritardando, di rallentare tutti gli altri; infine IE sta in un cantuccio, un po’ sdegnosa, e sottovoce bisbiglia che non le servono poi così tanto quei soldi. Il primo della classe è la nipote ES, Spagna, ma IT – al secondo posto – non se la passa poi tanto male.

Il Bollettino Economico[2] 4/2022 della Banca d’Italia riporta a p. 20 la figura che accompagna questo articolo. Figura molto interessante[3] perché ci offre a colpo d’occhio una visione assai ampia e integrata di quello che sta accadendo del PNRR in Europa, considerando le approvazioni, i prefinanziamenti, le prime richieste di finanziamento, la prime rate di erogazione, le seconde richieste e l’erogazione della seconda rata, per ora solo alla Spagna.


Torino e Piemonte, pareri contrastanti

Ascolto voci assai contrastanti tra funzionari pubblici in relazione alla nostra azione: dal Comune di Torino, con la valutazione che si tratti di una occasione irripetibile e che si possa riuscire a gestirla bene, soprattutto perché i progetti hanno contenuti autentici, collocandosi in linee consolidate di azione anche sul piano europeo; invece, da ambiti regionali, colgo giudizi sotto traccia secondo cui i progetti presentati sarebbero in parte improvvisati o inutili e quindi sarà difficile gestirli. Se è vero, grande biasimo per chi ha sprecato l’inchiostro usato per scriverli, vada subito dietro la lavagna, siamo o non siamo il paese che ha un ministero dedicato a Istruzione e Merito?


Bene sicuramente i dati sull’Università di Torino e sul Politecnico di Torino che, in forte coordinamento per l’attività del PNRR, spaziano dal super calcolo, ai big data e al quantum computing, alla ricerca per le tecnologie dell'agricoltura, alla rigenerazione urbana (esempio, l'area della ex Manifattura Tabacchi), allo sviluppo delle terapie geniche, alla mobilità sostenibile, a temi più specialistici relativi a sostenibilità, resilienza e biodiversità, a diagnostica medica, per concludere con cultura umanistica e patrimonio culturale come laboratori di innovazione e creatività.


L'analisi di Bankitalia

Si tratta di progetti che complessivamente supereranno ampiamenti i 250 milioni di finanziamenti diretti e indiretti, certo su più anni, con il grande merito di consentire anche consistenti assunzioni di giovani qualificati. I primi effetti si vedono con l’ingresso nelle amministrazioni pubbliche di eccellenti nuovi impiegati dedicati al PNRR, ora con contratti di formazione e lavoro, ma con l’impegno delle amministrazioni a confermare quelle nuove posizioni.


Sul tema PNRR e assunzioni, il Bollettino Economico della Banca d’Italia annota che “Considerando tutti i comparti tranne le attività delle famiglie come datori di lavoro, l’occupazione aggiuntiva nel 2024, anno di picco di spesa, è stata stimata in circa 300.000 persone (l’1,7 per cento dei lavoratori dipendenti del 2019). Quattro quinti dell’incremento sono riferibili alle attività a prevalente iniziativa privata”. Un bel booster per l’economia, questa volta non sotto forma di vaccino!


Certo nulla è automatico e nel linguaggio prudente della Banca centrale si ricorda che “Il rafforzamento delle misure per accrescere la partecipazione al mercato del lavoro e favorire la ricollocazione dei disoccupati verso i settori in espansione potrebbe essere sufficiente ad attivare l’offerta di lavoro necessaria per le occupazioni routinarie e con basse competenze, che rappresentano più della metà dei profili potenzialmente richiesti”. Potrebbe essere sufficiente, ma affinché tutto ciò comporta un mare di iniziative, soprattutto da parte degli uffici pubblici che operano in materia di lavoro.



Restiamo al recupero della disoccupazione: un bel gioco recentissimo è quello di cambiare con fantasia i nomi dei ministeri, cosa di per sé poco risolutiva, ma chiamare il ministero dell’istruzione con il nome appropriato di ministero della scuola e della formazione sarebbe un passo positivo. Invece eccoci con ministero dell’istruzione e del merito, anche se, almeno al momento, il ministero resta[4] “dell’istruzione” ed è il ministro ad essere diventato “dell’istruzione e del merito”.


Il vero obiettivo (dimenticato) della scuola

Secondo una bella considerazione, attribuita al grandissimo Niels Bohr in un libro[5] del figlio, esistono[6] “Two sorts of truth: profound truths recognized by the fact that the opposite is also a profound truth, in contrast to trivialities where opposites are obviously absurd". Uhm, l’opposto di istruzione è ignoranza e quello di merito è… colpa o torto.


Seriamente, si può discutere di meritevoli (come dice la costituzione) e di riconoscimento del merito, ma certo non farne un obbiettivo: che c’azzecca, avrebbe chiesto il magistrato e poi ministro Di Pietro? Peggio fu durante il fascismo, quando il ministero si chiamò “dell’educazione nazionale” che, tolto il “nazionale”, può anche essere un titolo raffinato. Però conduceva alla diffusa voluta storpiatura in ministero della maleducazione[7] nazionale!


Con l’aiuto del nostro misterioso consulente, mettiamola seriamente in musica, con Scuola[8] di Eugenio Finardi (1977):


Io volevo sapere la vera storia della gente

Come si fa a vivere cosa serve veramente

Perché l'unica cosa che la scuola dovrebbe fare è:

Insegnare ad imparare

[1]A https://italiadomani.gov.it/it/home.htmltutto sul PNRR e Italia. [2]https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bollettino-economico/2022-4/index.html [3]Le note nella figura significano: (1) Aggiornata al 14 ottobre 2022. I paesi sull’asse delle ascisse sono ordinati secondo la data di presentazione delle richieste di pagamento e di erogazione dei relativi fondi, di erogazione del prefinanziamento o, nel caso in cui i fondi non siano ancora stati erogati, sulla base della data di approvazione o di presentazione del piano. Per le sigle dei paesi, cfr. https://publications.europa.eu/code/it/it-5000600.htm. – (2) Il piano della Bulgaria è stato approvato successivamente alla scadenza per la richiesta del prefinanziamento dei fondi assegnati. – (3) L’Irlanda non ha richiesto il prefinanziamento. [4]https://www.miur.gov.it [5]https://quotepark.com/quotes/1930905-niels-bohr-two-sorts-of-truth-profound-truths-recognized-by/ [6]Due tipi di verità: le verità profonde riconosciute dal fatto che anche l'opposto è una verità profonda, in contrasto con le banalità in cui gli opposti sono ovviamente assurdi. [7]Memoria famigliare. [8]https://www.angolotesti.it/E/testi_canzoni_eugenio_finardi_3249/testo_canzone_scuola_117071.html, 1977 livehttps://www.youtube.com/watch?v=51eD7OGhUuE

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