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Pietro Terna

Punture di spillo: inflazione, la "spinta" delle banche centrali

a cura di Pietro Terna



L’8 settembre la BCE ha comunicato[1] che “Il Consiglio direttivo ha deciso (…) di innalzare di 75 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE”. Ha specificato che la decisione “anticipa la transizione dal livello attualmente molto accomodante dei tassi di interesse di riferimento a livelli che assicureranno un ritorno tempestivo dell’inflazione al nostro obiettivo del 2%. In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo si attende di aumentare ulteriormente i tassi di interesse nelle prossime riunioni per frenare la domanda e mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento dell’inflazione attesa”.

Il gioco d'anticipo dei "cagnoni arrabbiati"...
“Anticipa” che cosa significa? Che è un primo passo urgente oppure che è un boccone lanciato per fermare dei cagnoni arrabbiati che abbaiavano troppo forte? I cagnoni sono i banchieri centrali del nord, con la Bundesbank in buona posizione. Il nostro ministro Daniele Franco, ex banchiere centrale, ha opportunamente ricordato il rischio della recessione: "La BCE deve trovare un equilibrio fra l'azione per controllare l'inflazione e la necessità di evitare una recessione”.

Non prestiamo troppa attenzione alle sfumature lessicali, ma in tedesco il comunicato dice “Dieser große Schritt sorgt für einen früheren Übergang” che sta per “Questo importante passo prevede una transizione anticipata”. Mi sembra che suoni proprio accomodante per i “falchi” che siedono a Francoforte.

L’euro è subito risalito rispetto al dollaro, superando la parità, che è più che altro un fatto simbolico, ma dimostra anche che chi opera su tassi e valute subisce un pesante effetto di gregge. Sarebbe molto interessante poter leggere e classificare – a fini giornalistici e di ricerca economica – i contenuti delle chat line di chi lavora con le banche dati finanziarie, come ad esempio Bloomberg. In una delle pagine online[2] di quel servizio si legge che “Il vostro terminale Bloomberg vi dà accesso immediato a una comunità di 320.000 tra i più influenti decision maker del mondo. Noi vi mettiamo in contatto con questa solida rete che abbraccia la finanza, il mondo degli affari e la pubblica amministrazione, per un netto vantaggio nella generazione di idee, nella conduzione di ricerche e nella ricerca di partner commerciali”.

Non vi fa impressione? Altro che sciocchezze sulla Spectre che domina il mondo nei film dell'agente 007 al servizio di Sua Maestà britannica: qui abbiamo un gruppo mondiale formata da giovanotte e soprattutto giovanotti in abiti scuro super convinti di capire tutto. che operano come uno spaventoso sistema conformista sulla base di conoscenze economiche molto semplificate. È vero che per sbaragliarli fu sufficiente, nel 2012, una singola frase[3] di Mario Draghi, ma non sempre si trova un personaggio di quella levatura; certo non ora.

Dunque alziamo i tassi per tener buoni i duri e puri della lotta all’inflazione. A proposito di inflazione, qualche orecchiante di economia ciclicamente chiede il ritorno alla parità aurea, senza ben sapere di che cosa si tratti. La prima inflazione registrata dalla storia fu dovuta[4] all’arrivo del prezioso metallo dalle Americhe dopo Colombo. Fu una inflazione benefica, perché la limitata quantità di oro in circolazione aveva determinato un apprezzamento del metallo, per cui tutti gli altri prezzi, espressi in oro, diminuivano. La deflazione blocca le attività produttive: se i prezzi scendono si è costretti a vendere ciò che si produce senza recuperare quanto speso per acquistare le materie prime e semilavorati beni incorporati nel prodotto. È un rischio cui siamo andati molto vicini durante la pandemia, quando i prezzi avevano iniziato a calare.

Gli effetti dell'aumento dei tassi
Quindi un po’ di inflazione ogni tanto può anche fare bene all’economia e soprattutto allo Stato, che vede diminuire il valore del suo debito. Nel caso dell’Italia, l’effetto dell’aumento dei tassi sulla finanza pubblica è in gran parte neutralizzato perché, dal governo Monti in poi si è sempre colta l’opportunità dei tassi in grande discesa, prolungando il più possibile le scadenze[5] del debito pubblico.

Soprattutto non si deve dimenticare che la crescita dei prezzi in questo momento in Europa è dovuta all’aumento dei costi per l’energia e per moltissimi prodotti importati, soprattutto le materie prime. Certamente non a un eccesso di domanda interna. Ora l’andamento di molte delle materie prime, pur altalenante, non segnala più crescita costante delle quotazioni. Invece l’aumento dei tassi, sia pur di poco, aggiunge un elemento di costo e certamente frena la domanda interna ancora fragile.

Inoltre la crisi economica è largamente prevista proprio in Germania nel 2023, con Le Monde del 13 settembre che titola “En Allemagne, le temps des vaches maigres”. Ma allora, perché vogliamo frenare? Per imitare gli Stati Uniti, dove l’inflazione è dovuta soprattutto a un eccesso di domanda? Oppure per neutralizzare le giovanotte e i giovanotti che formano il gregge delle chat line professionali?

Il tutto senza dimenticare la Cina[6], dove i tassi di riferimento sono stati tagliati per far fronte alla contrazione del settore manifatturiero e al rallentamento delle vendite al dettaglio e degli investimenti, con un altissimo livello (quasi 20%) di disoccupazione giovanile. La Cina ha un ruolo fondamentale nella catena di approvvigionamento del mondo intero e, contemporaneamente, rappresenta un potente motore della domanda mondiale, per cui è soprattutto da lì che viene il rischio di una nuova recessione globale.

Forse anche i professionisti, quelli della BCE in questo caso, sbagliano, come in Boogie[7] di Paolo Conte: "Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti".
[1] https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2022/html/ecb.mp220908~c1b6839378.it.html [2] Your Bloomberg Terminal account gives you immediate membership to a community of 320,000 of the world’s most influential decision makers. We connect you with this robust network spanning finance, business and government—for a distinct advantage when generating ideas, conducting research and finding trading partners. https://www.bloomberg.com/professional/product/collaboration/ [3] https://it.wikipedia.org/wiki/Whatever_it_takes_(Mario_Draghi) [4] https://www.corriere.it/lettere-al-corriere/12_Luglio_15/ORO-E-ARGENTO-DALLE-AMERICHE-GENOVA-LA-BANCA-D-EUROPA_a2c987c8-ce46-11e1-9b00-18ac498483bd.shtml [5] https://grafici.altervista.org/statistiche-sul-debito-pubblico-italiano-detentori-durata-media-e-scadenze-dei-titoli/ [6] Financial Times, 6.9.2022, Ignoring China’s disastrous ‘three Ds’ could be a global risk https://www.ft.com/content/87625ca1-e848-4a1e-9906-343a537ce9ea [7] https://youtu.be/FUxrJAM9px0
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