Punture di spillo. Cresce IA, ma non grazie alla corte di Trump
- a cura di Pietro Terna
- 20 mar
- Tempo di lettura: 5 min
a cura di Pietro Terna

Anche i grandi delle big tech tremano, non solo perché la super ricchezza data dalle quotazioni di borsa e dalle ultra-valutazioni delle loro aziende può svanire rapidamente, come mostra il titolo Tesla,[1] ma perché arrivano i cinesi a frotte, con prodotti per l’Intelligenza Artificiale (IA) che funzionano benissimo e costano molto, ma molto, meno dei progetti mostruosi di cui i grandi hanno parlato, facendo inorgoglire Trump, che invece avrebbe fatto bene a spaventarsi.
Il prologo...
Il 21 gennaio Trump[2] invitava i giornalisti a prendere nota del nome della nuova compagnia americana Stargate che «investirà almeno 500 miliardi nell’IA e creerà 100mila posti di lavoro americani». Il 27 gennaio la cinese DeepSeek – che di milioni, non miliardi, dice di averne spesi solo 10 – provoca una grande crepa nelle sicurezze di quel mondo di esagerazioni. Più recentemente, il 6 marzo, arriva Manus, sempre cinese, che apre un’altra crepa nell’IA dei miliardi.
Cerchiamo di capire che cosa stia accadendo, in quel mondo complicato, percorso da brividi di paura per la montagna di miliardi su cui si appoggia e che può sgonfiarsi. La cricca dei turbo capitalisti accorsi alla corte del re Trump, ops, scusate, del Mr. President, e immortalati dalla foto in cui assistono all’insediamento del divo Cesare mentre giocano con i telefonini,[3] ora si affanna a chiedere protezione.
Vediamo i tempi e le azioni-reazioni dei protagonisti. Dopo il grande exploit di ChatGpt, lanciato da OpenAI il 30 novembre 2022, ecco che il 30 marzo 2023 un gruppone di tecno-imprenditori, di loro amici, di scienziati su cui lascio cadere il beneficio del dubbio, con Elon Musk e il co-fondatore di Apple Steve Wozniak in prima fila, firmava una lettera in cui si afferma che «Questi sistemi di intelligenza artificiale possono comportare gravi rischi per la società e l'umanità», quindi «Pause Giant AI Experiments». Sottinteso: così noi abbiamo il tempo di rincorrere OpenAI, da cui Musk era uscito, e che così rapidamente era andata a segno, con il sostegno di Microsoft.

La "minaccia" cinese
Nel 2024 gli annunci di novità si rincorrono senza sosta, sino alla comparsa di Stargate, cui risponde DeepSeek. Nuovo grande allarme ed ecco che questa volta a uscire allo scoperto è OpenAI. Il suo capo, Sam Altman, ha messo mano alla borsa per l’organizzazione dell’incoronazione di Trump, dichiarando di aver donato il suo milione di dollari perché il presidente guiderà gli Stati Uniti «in un momento cruciale per l’intelligenza artificiale e l’innovazione americana, e non vede l’ora di lavorare con la sua amministrazione».[4] Ecco ora una bella letterina su carta intestata di OpenAI che chiede di fermare i cinesi[5] sulla base di argomentazioni suffragate dalla citazione iniziale di un ordine esecutivo di Trump: «It is the policy of the United States to sustain and enhance America’s global dominance in order to promote human flourishing, economic competitiveness, and national security» – President Donald J. Trump, Executive Order 14179, January 23, 2025.[6] Seguono 15 pagine di multiforme e ipocrita retorica regolatoria, mascherata di libertà e democrazia. Il tutto, preceduto dalla lapidaria tesi: «As America’s world-leading AI sector approaches artificial general intelligence (AGI), with a Chinese Communist Party (CCP) determined to overtake us by 2030, the Trump Administration’s new AI Action Plan can ensure that American-led AI built on democratic principles continues to prevail over CCP-built autocratic, authoritarian AI».[7]
Se tra qualche mese Trump, con una delle sue giravolte, si troverà prima a scontrarsi e poi a compiere giri di valzer con il diavolo, pardon, con la Cina, questi signori correranno a fare accordi commerciali con DeepSeek, Alibaba-Quen, e tutti gli altri attori orientali, accetto scommesse.

Le preoccupazioni del sodale Musk
Intanto è arrivato un altro ingombrante protagonista della scena IA: Manus[8] della startup Butterfly Effect, del tutto sconosciuta sino al 6 marzo. Manus, dal latino mano, è molto diverso dagli altri sistemi: ha conoscenze proprie, ma anche agisce per reperire in tempo reale tutto quello che occorre per rispondervi, mostrandovi in diretta che cosa fa il computer che in quel momento è dedicato a voi. È un solutore di problemi e agisce in modo molto esplicito: provate, in mondo gratuito. Ma non basta, anche Baidu, un altro protagonista cinese, annuncia grandi novità. Dubbio, smentendomi: e se i turbo tecno capitalisti stessero già scaldando segretamente i motori per cercare alleanze?
A proposito di motori: Tesla, l’auto elettrica prodotta da Musk, ha scritto a Trump di stare attento con i dazi. I componenti dei suoi prodotti arrivano dall’estero e le macchine prodotte rischiano di diventare ancora meno competitive. Non ci credete? È tutto online, su carta intestata.[9]
Per concludere, introduco elementi di riflessione e conoscenza sul presente e sul futuro dell’AI grazie a una interessante nuova intervista a Geoffrey Hinton, il premio Nobel della fisica nel 2024 per i suoi lavori su temi basilari per l’IA. È in forma di audio, ma a fondo pagina c’è anche il link alla trascrizione fatta… dall’IA.[10]

I nanetti pronipoti del dottor Faust
Il nostro piccolo baccelliere di musica, ora titolare di una rubrica sulla Porta di Vetro,[11] concorda sul fatto che l’anno è incominciato con una fanfara. Uomini ricchi e potenti, tutti pronti a suonare la carica al neopresidente degli Stati Uniti (in realtà un’auto usata) e al suo plenipotenziario. Poco più di due mesi e il dubbio si è insinuato nelle menti e soprattutto negli equilibri della borsa. Il patto con il diavolo potrebbe rivelarsi meno redditizio. Intendiamoci: la storia è assai meno tragica di quella del dottor Faust. Nel peggiore dei casi perderanno un po’ di soldi e di sicumera. Insomma, un patto col diavolo, ma a tempo determinato. La grandezza, anche nel male, propria del personaggio di Goethe, non appartiene a questi tempi.
A proposito di patti col diavolo, non è di questi tempi neanche la vicenda di Robert Johnson. Johnson è stato una figura per molti versi misteriosa, un bluesman capace di consumare il proprio talento nel giro di pochi anni e di un numero limitato di composizioni, 29 in tutto. Veniva dal Mississippi, che negli anni a cavallo fra le due guerre per i neri era ancora un posto di razzismo e violenza. Apparve sulle scene all’improvviso. Era sorprendentemente dotato. Aveva una tecnica innovativa, superiore a quella dei suoi contemporanei. Tutto questo alimentò il mito del patto con il diavolo. Mito che lui stesso cercò di coltivare. Morì nel 1938, a 27 anni.[12] Di lui rimangono le incisioni,[13] poche fotografie e nessun filmato. Altro discorso per la sua influenza, che si è estesa fino ai giorni nostri. La sua Sweet home Chicago è stata interpretata da molti artisti, ma ci piace ascoltarla nella versione originale.[14] Così, voce e chitarra, tutt’altro che una fanfara.
Note
[1] A https://www.wolframalpha.com/input?i=tesla+company, da 479 dollari di dicembre a circa 220 mentre scrivo.
[2] Il 21 gennaio 2025, a https://edition.cnn.com/2025/01/21/business/video/trump-stargate-ai-clare-duffy-digvid fa la ruota come un tacchino e parla in modo sicurissimo di cose implausibili. Lo stesso Musk lo smentirà a giro di ruota.
[3] Ad esempio, a https://x.com/MarcoFattorini/status/1881389001174925369/photo/1 con Zuckerberg (Meta, Facebook, WhatsApp), Lauren Sanchez (moglie di Bezos) Bezos (Amazon), Pichai (Google), Musk (X).
[4] https://www.ilsole24ore.com/art/tim-cook-sam-altman-toyota-ecco-chi-donera-milioni-l-insediamento-trump-AGAxdEPC
[5] https://cdn.openai.com/global-affairs/ostp-rfi/ec680b75-d539-4653-b297-8bcf6e5f7686/openai-response-ostp-nsf-rfi-notice-request-for-information-on-the-development-of-an-artificial-intelligence-ai-action-plan.pdf
[6] «È politica degli Stati Uniti sostenere e rafforzare il dominio globale dell'America per promuovere il benessere umano, la competitività economica e la sicurezza nazionale» - Presidente Donald J. Trump, Ordine esecutivo 14179, 23 gennaio 2025.
[7] Mentre l'America, leader mondiale nel settore dell'IA, si avvicina all'intelligenza artificiale generale (AGI), con il Partito Comunista Cinese (PCC) determinato a superarci entro il 2030, il nuovo Piano d'azione per l'IA dell'Amministrazione Trump può garantire che l'IA guidata dagli americani e costruita su principi democratici continui a prevalere sull'IA autocratica e autoritaria costruita dal PCC.
[9] https://i2.res.24o.it/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2025/03/14/USTR-2025-0001-00111195-CAT-5983-Public%20Document.pdf
[11] https://www.economist.com/podcasts/2025/03/12/ai-is-more-human-than-you-think-an-interview-with-geoffrey-hinton
[12] Questo lo accomuna ad alcune figure del rock come Jimi Hendrix, Brian Jones, Jim Morrison, Janis Joplin e, più tardi, Kurt Cobain ed Amy Winehouse.
[13] Raccolte in un doppio cd pubblicato a inizio anni ‘90 Robert Johnson The Complete Recordings Columbia Sony Music
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