La morte di Toni Negri, leader di Potere Operaio
Aggiornamento: 30 nov
Classe 1933, nato a Padova, Toni Negri è morto a Parigi. Considerato uno dei più importanti (e letti) teorici marxisti, la sua figura è diventata però celebre negli anni del terrorismo e ha incarnato la figura del "cattivo maestro". Fondatore e leader di Potere operaio, un movimento politico estremamente attivo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, attento ai problemi della classe operaio e alla scomposizione e ricomposizione del lavoro in fabbrica, Negri accusato da far parte delle Brigate rosse e fu arrestato nel 1979 su provvedimento del sostituto procuratore di Padova Pietro Calogero nell'operazione passata alla storia come l'inchiesta del "7 aprile", l'istruttoria per le violenze metropolitane che vedeva al centro dell'accusa il gruppo di Autonomia operaia, di cui era uno dei principali ispiratori. Accuse da Negri sempre respinte al mittente, con il post scriptum di essere vittima di un errore giudiziario. Condannato a dodici anni di carcere con l'accusa di essere "moralmente responsabile" dell'omicidio Moro, nel 1983 fu eletto deputato nelle file del Partito Radicale e uscì di prigione, rifugiandosi in Francia dove ha continuato a professare la carriera di docente universitario. Rientrato in Italia nel 1997, dopo un patteggiamento nel 2003 è stato scarcerato definitivamente.
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