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La morte del centenario Henry Kissinger. Un gigante nel bene e nel male del Novecento

Aggiornamento: 1 gen


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Aveva staccato il traguardo di 100 anni Henry Kissinger morto stanotte. Titolo perfetto quello del Washington Post che riassume ciò che è stato e ciò che ha rappresentato: "Henry Kissinger, l'uomo che ha plasmato gli affari mondiali sotto due presidenti...". Nel testo: "Essendo l'unica persona ad essere stata consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di Stato allo stesso tempo, Kissinger ha esercitato un controllo sulla politica degli affari internazionali degli Stati Uniti che raramente è stato eguagliato da qualcuno che non fosse presidente".[1]

Il New York Times punta su un elemento che ha caratterizzato la sua attività: "Henry Kissinger, che ha plasmato la storia della Guerra fredda degli Stati Uniti, è morto a 100 anni". Il testo: "Il più potente Segretario di Stato del dopoguerra, fu sia celebrato che insultato. La sua eredità risuona ancora nelle relazioni internazionali degli Stati Uniti".[2]

Definizioni entrambe veritiere quelle dei due più importanti quotidiani statunitensi che ricordano la figura di Henry Kissinger come una delle più influenti e non soltanto del Secolo breve, del Novecento. Nobel per la Pace per avere chiuso la guerra nel Vietnam, pur essendo dichiaratamente un "non pacifista", Henry Kissinger, ebreo americano, non si sottrasse agli obblighi di ricercare la pace. E qui fu celebrato. Ma lo fece con i suoi metodi e in alcuni casi con i suoi pregiudizi. E qui fu insultato.

Conservatore e in alcuni passaggi della sua politica estera si è mostrato un autentico reazionario. Il suo anticomunismo era la sua bussola, che però non indicava altrettanto bene la rotta, quando si trattava di opporsi alle dittature di destra, fasciste, dal potere militare in Brasile a quelli di Cile e Argentina. Un riflesso condizionato che rispecchiava bene la dottrina di Washington nei confronti dell'America Latina. Ma, fu anche capace, di grandi aperture, come quelle verso la Cina che nel giorno della sua morte gli ha tributato l'onore di ricordarlo come un "vecchio amico del popolo cinese".

Da oggi, si potrò cominciare a scrivere la sua storia, possibilmente senza celebrazioni e insulti.



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