La maleducazione di Trump e il "garbo" che sarebbe opportuno ritrovare
- Nicole Botta
- 26 lug 2024
- Tempo di lettura: 2 min
di Nicole Botta

“Pazza incompetente”. Ecco come The Donald ha etichettato Kamala Harris, vice di Joe Biden e candidata nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti. Non si riescono ad abbassare i toni nemmeno quando le circostanze lo imporrebbero, nemmeno quando non farlo nuoce alla democrazia. In un momento in cui viene chiesto a gran voce (e con picchi di retorica) di moderare i toni, riteniamo che riflettere sul “garbo” sia ancora essenziale. Eppure, questa parola, nel nostro presente, sembra aver perso significato. Soprattutto tra i giovani, e non parliamo di Crooks, l’attentatore di Trump, che purtroppo non si è neppure avvicinato, tanto da smarrire anche i punti cardinali per intrattenere sane relazioni sociali.
Ma quali sono gli esempi che riceviamo? Nel caso di Trump, si ha un candidato che vuole ritornare con il voto alla Casa Bianca, dopo aver provato a delegittimare l'esito elettorale del 2020, mobilitando i suoi pasdaran all'assalto di Capitol Hill, che disprezza con il linguaggio e il non verbale avversari e oppositori. Ma sarebbero molti gli esempi nostrani che potremmo enumerare. Negli ultimi lustri, per età non riusciamo ad andare oltre a ritroso nel tempo, i media hanno trasformato l'informazione da ragionata in bombardamento acritico. Consapevoli di ciò, che cosa fanno i politici, le personalità influenti, gli haters della porta accanto? Sfruttano la penetrazione dei media, sempre più capillare e intrusiva, facendo “molto rumore per nulla”. Ogni “news” viene spiattellata ovunque finché fa notizia, per poi cadere nel dimenticatoio ed essere sostituita da un'altra.
Ciò crea una generazione meno informata e più spaventata. Una generazione facilmente manipolabile dalla politica, e non soltanto da una certa politica, perché il contagio esiste e sarebbe da ipocriti negarlo. "Moneta cattiva scaccia quella buona", recita la legge di Gresham; alla stessa stregua la politica rancorosa e acida scaccia e spunta quella desiderosa di costruire. Del resto, viviamo in una società precarizzata che coltiva gli "urlatori", piuttosto che i pensatori, società nella quale i giovani sono timorosi di esprimere le proprie idee. E non è un caso che nella competizione televisiva, la serie di Temptation Island di Maria De Filippi abbia superato Noos di Alberto Angela, sospeso così dalla Rai per la ridotta percentuale di ascolti, trascurando il fatto che il livello di penetrazione della cultura risponde a tempi diversi rispetto ad un programma "leggero".
Dunque, riflettere sul “garbo” e sull’informazione civile non dovrebbe essere un mero esercizio intellettuale. In fondo, è a piccoli passi che si coprono grandi distanze. E, in qualsiasi caso, come è stato già scritto, si comincia “col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”.
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