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La Giornata della Memoria con Emilio Jona al Polo del Novecento



Per contrastare il pericolo dell'oblio che, come ha ricordato la senatrice Liliana Segre, è sempre in agguato. Proprio per questo il dramma della Shoah, della deportazione e uccisione di milioni di ebrei, zingari, omosessuali, disabili fisici e intellettuali, dissidenti politici, passato alla storia come la "soluzione finale" messa in opera dal Nazismo con la complicità di altri governi fantoccio o regimi dittatoriali, tra cui il fascismo italiano, non può e non deve cadere nel dimenticatoio. Né si deve temere di essere "noiosi" a parlare di ebrei. Ricordare, ricordare, ricordare nel Giorno della Memoria è un dovere civico.

La Porta di Vetro


Sono molte anche quest'anno le iniziative per la Giornata della Memoria al Polo del ‘900, nate con gli istituti partner, la Città di Torino e con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte. In primo piano, storie di impegno civile, come quella di Delfina Levis nello spettacolo “Alla ricerca del bene”, dedicato ai “Giusti delle nazioni”, aperto da Emilio Jona, 95 anni, avvocato e scrittore, e Carlo Greppi a cura di Istoreto oggi, 24 gennaio, a partire dalle ore 17. Di rilievo la testimonianza dell’ex partigiano Gastone Cottino in dialogo con Maria Chiara Borsa e Pietro Polito del Centro Studi Piero Gobetti per parlare di guerra, fascismo e Resistenza con le nuove generazioni il 26 gennaio, alle 17,30 nella sede di via Fabro 6.

La musica avrà invece il compito di fare memoria con il duo flauto e chitarra “Massimino - Ramonda” e composizioni messe al bando dalle leggi razziali (oggi, alle ore 18) a cura del Museo Diffuso della Resistenza. Il 26 gennaio, alla vigilia del Giorno della Memoria, sarà ripercorsa l'esperienza del caporale Giovanni Giovannini, diventato un grande giornalista dopo la prigionia nei lager, per un omaggio alla memoria degli IMI, i militari italiani deportati, organizzato dall'Istituto Gaetano Salvemini, con la partecipazione del Generale di Corpo d’Armata Mauro D'Ubaldi, comandante della Formazione dell'Esercito italiano e della Scuola di Applicazione di Torino (ore 17).

Il Teatro Alfieri accoglierà Lidia Maksymowicz, sopravvissuta a Auschwitz, per l’anteprima del concerto di Raiz e AuditoriumBand con brani di Battiato, Dylan, Joy Division, De Andrè, Beastie Boys, Amy Winehouse (26 gennaio, ore 21). Al Cinema Massimo con la proiezione di “Babi Yar Context” di Sergei Loznitsa, in collaborazione con l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, la storia del genocidio di migliaia di ebrei nella gola di Babij Jar non cancellata grazie a artisti, poeti, scrittori e il ritrovamento di filmati amatoriali girati dalle truppe naziste (27 gennaio, ore 20.30).

La giornata del 27 gennaio verrà dedicata ai più giovani con la diretta radiofonica su Tradiradio con la partecipazione di alcuni studenti piemontesi (ore 9-11) e proiezioni dedicate alle scuole (ore 10.30). “Il 27 gennaio, il Giorno della Memoria è una delle date fondamentali del nostro calendario civile - spiegano il presidente del Consiglio regionale, Stefano Allasia, e il vicepresidente e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Daniele Valle - è il Giorno in cui ricordiamo la Shoah, la vergogna delle leggi razziali, le colpe e le complicità del nostro Paese che si alleò con i con i nazisti e dichiarò guerra al mondo. È il Giorno in cui commemoriamo e onoriamo le vittime dei lager, scomparse a milioni nel buco nero più profondo della Storia. Il 27 gennaio è il Giorno in cui ripetiamo che quell’orrore non dovrà più accadere. È nostra convinzione che la Memoria sia il vero antidoto che può impedire alla Storia di trasformarsi in un perenne ritorno di macabri orrori. Ma per fare Memoria non basta commemorare le vittime. Occorre portare avanti un costante e concreto impegno istituzionale, culturale ed educativo, contro tutti i nemici della democrazia, contro il fanatismo, l’intolleranza, il razzismo e gli antisemitismi vecchi e nuovi. Un impegno che richiede anche linguaggi nuovi per coinvolgere le generazioni più giovani, che sono le più esposte ai tentativi di riscrittura e falsificazione della Storia. In quest’ottica abbiamo voluto fortemente la prima nazionale del concerto “Lechaim”, giovedì 26 gennaio al Teatro Alfieri di Torino. In questi tempi cupi in cui i venti di guerra sono tornati a soffiare nel cuore dell’Europa, il Giorno della Memoria questo ci richiede: impegnarci per la pace, la giustizia, la libertà”.

"Nel Giorno della Memoria - sostiene Alberto Sinigaglia, presidente del Polo del ‘900 - ricordiamo che in Italia ci fu, per legge, un razzismo di Stato; che nostri concittadini ebrei furono spediti a morire nei Lager; che la nostra storia fu macchiata di una colpa atroce. Ma ricordiamo anche gli italiani deportati per antifascismo o per difendere il loro onore di soldati e gli italiani che salvarono i perseguitati rischiando la vita. Gli 80 anni dell'inizio della Resistenza ci offriranno altre occasioni per ripassare la storia, quella vera".


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