L'Editoriale della domenica. Solo 15 minuti per non morire
- Sergio Cipri
- 8 ore fa
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di Sergio Cipri

Quindici minuti [1] è il tempo minimo necessario ad un missile ipersonico russo, dotato di testata nucleare, per raggiungere una grande città degli Stati Uniti. Quindici minuti è anche il tempo minimo necessario ad un missile ipersonico americano, dotato di testata nucleare, per raggiungere una grande città russa.
La bomba nucleare sganciata su Hiroshima aveva una potenza di 15 KTons (equivalente a 15 mila tonnellate di tritolo). Fece 100.000 vittime. Un missile intercontinentale ha un raggio di azione fino a 10.000 Km e può trasportare fino a 15 testate nucleari da 150/300 Ktons. Il numero di teste nucleari possedute da USA e Russia, secondo l'Ispi, è rispettivamente di 5.550 e di 6.255.
Ma poniamo che siano soltanto 5mila a testa: 5.000 x 150 : 15 = 50.000. Ognuna delle due maggiori potenze nucleari ha una capacità teorica di distruzione pari a 50.000 bombe nucleari come quella che ha distrutto Hiroshima. Significa la possibilità di annientare più volte l’intero pianeta.
Lo scenario è talmente apocalittico da scoraggiare anche una fantasia malata dalla tentazione di scatenare una guerra nucleare. E quindi perché preoccuparsi? Su questa considerazione si basa la teoria MAD (Mutually Assured Destruction): la certezza che un conflitto nucleare fra USA e Russia avrebbe come esito la completa distruzione di entrambi (e probabilmente dell’intero pianeta). Tra l’altro la parola mad in lingua inglese significa pazzo!
Ma allora perché parlarne? Attenzione ai segnali deboli. Intanto, dice Heidegger, “il linguaggio è la casa dell’essere”, non semplicemente uno strumento di comunicazione. La parola nucleare, un tempo tabù, ha cominciato a circolare sempre più spesso nelle affermazioni muscolari di chi purtroppo possiede anche la chiave per “scatenare l’inferno”.
È di pochi giorni fa l’incontro del Presidente Trump con qualche centinaio di generali americani, dove è stato confermato che il Dipartimento della Difesa si chiamerà Dipartimento della Guerra, fine della carriera per Generali grassi e barbuti, gli Stati Uniti torneranno ad essere una potenza militare minacciosa, e, affermazione di Trump, anche se non è simpatico dirlo, l’opzione nucleare è sempre sul tavolo.
Simmetricamente Putin ha dichiarato, probabilmente innervosito da progressi troppo lenti nella ”operazione speciale”, che dispiegherà bombe nucleari tattiche in Bielorussia. Ne abbiamo sentito discutere con tono leggero, robetta da 1 a 50 ktons che sta in una valigia: stiamo scherzando? 15 Ktons distrussero Hiroshima!
Viviamo una stagione della condizione umana straordinaria e pericolosa, tutto avviene in tempo reale, le guerre si contano a decine, le vittime a centinaia di migliaia, la legge del più forte ha messo a tacere ogni barlume di umanità a favore degli istinti primordiali. La corsa al riarmo ha spazzato via le discussioni sulla possibilità - per l’Europa - di portare al 2% del Pil la spesa per gli armamenti: oggi Trump pretende il 5%. Droni misteriosi sorvolano i nostri cieli.
Conosciamo un modo semplice, in chirurgia, per silenziare il dolore: si chiama anestesia. Come anestetizzati avanziamo passo dopo passo verso il baratro. Riusciremo a fermarci in tempo?
Note
[1] Tutti i dati numerici citati provengono da fonti attendibili. Il lettore è facilmente in grado, se lo ritiene necessario, di verificare personalmente, oggi anche ponendo quesiti alle numerose IA presenti, gratuitamente, in Rete.
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