L'APPUNTAMENTO DI OGGI. Alla Consolata di Torino dialogo sui migranti con Sergio Durando
Aggiornamento: 7 nov 2023
Stasera alle 21, nella Basilica della Consolata di Torino, sarà Sergio Durando, 53 anni, direttore della Pastorale Sociale dei Migranti, ad affrontare la questione irrisolta di questo primo scorcio del Terzo Millennio: i migranti. Ovvero la tragedia seconda soltanto alla guerra, cui l'umanità non sa che offrire da decenni o risposte d'emergenza o soluzioni-tampone. La voce di Sergio Durando, dal 2021 presidente di AGM (Associazione Generazioni Migranti), è quella di un uomo di fede impegnato da oltre trent'anni "nella creazione di spazi e occasioni interculturali per i figli della migrazione e nel lavoro sociale con la mobilità umana".[1] Una via intrapresa nel 1995, quando ha dato vita con alcune famiglie all’esperienza dell’ASAI (Associazione di Animazione Interculturale) di cui è stato presidente fino al 2020 che propone iniziative educative e interculturali nelle scuole e in diversi punti della città di Torino[2]. Nel 2012, l'arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia lo ha nominato direttore della Migrantes di Torino e direttore del Coordinamento delle Migrantes di Piemonte e Valle d’Aosta, al posto di una figura storica, da sempre dalla parte degli ultimi, Fredo Olivero. In quel cambio furono in molti a leggervi una sorta di "normalizzazione" voluta dall'arcivescovo, ma Sergio Durando, fedele alla tradizione laboriosa di don Giovanni Bosco, si è rivelato una figura altrettanto combattiva, riluttante a creare forme di discontinuità rispetto al tradizionale impegno della Pastorale migranti, ma lo ha fatto con stile e comunicazione personali.
Tra l'altro, la Migrantes di Torino ha promosso la nascita di una rete di parrocchie accoglienti e promuove l’accoglienza della Chiesa attraverso le Cappellanie etniche e opera a fianco delle persone per sostenerle a partire dall’ascolto, dal sostegno linguistico, dall’orientamento lavorativo, dall’accompagnamento all’abitare, fino al sostegno alle vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo, al sostegno alimentare di nuclei in difficoltà e al supporto didattico e socio-economico di studenti internazionali.
In un recente intervento su la Voce e il Tempo, il settimanale della Curia torinese diretto da Alberto Riccadonna, Durando è stato esplicito nel denunciare il momento "di stanchezza" che si attraversa nell'affrontare il tema dei migranti e si è domandato perché "da 30 anni si parla di emergenze. Non è più tollerabile, né sostenibile. Perché non siamo stati capaci di «governare» questo tema? Perché non abbiamo voluto organizzare un sistema che non sia sempre improvvisato e ‘stressato’ nei mesi estivi, quando sappiamo che sono i mesi di maggiori arrivi? Perché non siamo riusciti da un punto di vista culturale a gestire questa separazione tra accoglienza o rifiuto dello straniero?"[3] Domande che ha ancora di recente riproposto nel convegno del 30 settembre scorso, organizzato dalla Diocesi di Pavia, dalla Pastorale Migrantes, dalla Caritas diocesana e dalla Fondazione Laboratorio di Nazareth, in cui ha partecipato con una testimonianza al forum “La città con e per i migranti". [4]
Note
Yorumlar