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Alberto Trentini, 183 giorni nelle carceri venezuelane


Da cosa nasce cosa... Dalla telefonata dell'altra notte, con cui Alberto Trentini ha rotto un silenzio che durava da sei mesi, dal giorno del suo arresto, 15 novembre scorso, e trasferimento in una prigione nei pressi di Caracas, la macchina diplomatica dà l'impressione di muoversi alla luce (tenue) del sole, dopo un probabile, possibile, lavoro dietro le quinte. E' quanto afferma oggi, 17 maggio, il Fatto Quotidiano, citando fonti di Caracas, secondo cui il nostro connazionale, operatore umanitario, in Venezuela dal 17 ottobre scorso per conto di una Ong, dovrebbe ricevere a breve per la prima volta una visita consolare da parte dei rappresentanti della Farnesina in Venezuela. Per la cronaca, la richiesta era stata avanzata nel gennaio scorso dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e rafforzato dall'intervento di Palazzo Chigi sul Dipartimento di Stato americano.







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