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Ricostruire la fiducia nella verità, per costruire la Pace

Aggiornamento: 6 ore fa

di Libero Ciuffreda e Francesco Leonelli


Si è svolto mercoledì scorso, 14 maggio, nella Sala Colonne del Municipio di Torino un significativo incontro di pace [1] e contro ogni forma di odio tra famiglie palestinesi e israeliane, da cui è emerso fermo e forte il rifiuto del conflitto che da oltre un anno e mezzo devasta la Striscia di Gaza.[2] Le famiglie aderiscono all'associazione Parents circle families forum. Raccontiamo le loro storie.


Musa Joma è un chirurgo a Gaza. Dal 7 ottobre 2023 ha perso 28 familiari sotto i bombardamenti, 2 negli ultimi giorni nel Westbank , mentre si trova in Italia per le Conferenze-tour organizzate dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) e dal Centro Studi  e Rivista Confronti. Tra questi la piccola Mira di 9 anni, voleva fare il medico come me: è ancora sotto le macerie dal dicembre 2023. Il chirurgo ci dice che “il primo passo per aderire all’associazione Parents Circle - Families Forum ( www.theparentscircle.org), un’organizzazione di base composta da famiglie palestinesi e israeliane (ad oggi sono 700) che hanno perso familiari prossimi a causa del conflitto, l’ha fatto quando si è recato a portare un fiore sulla tomba di suo cugino, ucciso da un soldato israeliano, che avrebbe potuto uccidere anche lui, perché  in quel momento erano uno a fianco all’altro… mio cugino è morto. Ho rivolto il fiore a mia moglie e da quel momento ho deciso di aderire all’Associazione e di lavorare per affermare il perdono, il dialogo, diventare testimone di pace. Per me è stato il turning point: nessuna vendetta potrà essere in grado di restituire la vita a chi l’ha persa. Spezzare il circolo vizioso della violenza, del sangue e dell’odio, unire le famiglie in lutto, condividere il dolore e riconoscere il dolore dell’altro, questi sono i passi che portano alla costruzione dal basso della Pace.

Yonatan Zeigen è un avvocato, cresciuto negli anni ’90 in un Kibbutz, in territorio israeliano, a pochi chilometri da Gaza, sotto la guida pacifica di sua mamma. Ci racconta il suo turning point: “anch’io ho deciso di seguire il suo esempio”. Ho cercato anche di costruire una vita “normale” per i miei tre figli a Tel Aviv. Quel maledetto 7 ottobre, le solite sirene, il terrore che ti assale, ma anche la fiducia che i missili verranno intercettati e distrutti. Mia mamma ha chiamato e per più di un’ora siamo stati a parlarci e lei vedeva quello che le sirene non raccontavano… Dopo poche ore ho appreso che anche lei era stata uccisa, massacrata, insieme ad altre donne e uomini che credevano nel dialogo.

Mia madre è stata tra le fondatrici del Movimento Women Wage Peace (WWP), con l’obiettivo attraverso la partecipazione attiva delle donne ai processi di risoluzione dei conflitti, come delineato nella Risoluzione 1325 delle Nazioni Unite, di sostenere in vari settori della società, processi di dialogo e di pace. Attualmente il Movimento WWP è uno dei più grandi movimenti pacifisti di base in Israele conta più di 44mila componenti (www.womenwagepeace.org.il). Continua commosso, ora mi ripeto come un mantra: “La Pace è complicata perché noi non la vogliamo, anzi non la vogliono”. Benvenuti a Torino  Musa e Yonatan, grazie per le testimonianze di pace che avete condiviso. Continuate  a raccontare e noi vi sosterremo con tutte le nostre forze e finanziariamente come abbiamo già fatto pagando parte degli stipendi di medici e  altri operatori sanitari che lavorano all’Ospedale di Ahli Arab di Gaza e come continueremo a fare come singoli, con la FCEI ed altre Associazioni, Chiese, Enti.

Aiutiamo a costruire la Pace.(clicca qui per sostenere l’iniziativa https://www.fcei.it/fermiamo-lodio-aiutiamo-i-costruttori-di-pace/).


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