Alberto Trentini, 180 giorni nelle carceri venezuelane
- La Porta di Vetro
- 1 giorno fa
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Aggiornamento: 7 ore fa

Da sei mesi, 180 giorni il nostro connazionale Alberto Trentini, operatore umanitario dall'ottobre scorso in Venezuela, è "ospite" nel carcere di El Rodeo I, alla periferia di Caracas, una struttura che alcuni cittadini americani, reduci da quella "esperienza" hanno definito un autentico inferno, in un quadro di abusi e violenze sistematiche. Su Instagram, El Rodeo I è stato descritto come "un penitenziario disumano, dove le guardie si identificano con nomi come "Hitler", "Diavolo" e "Squalo" e reprimono qualsiasi segnale di ribellione con brutalità estrema. Lunghi interrogatori, isolamento forzato e torture: costretti a indossare manette per giorni, tanto strette «che ci laceravano la pelle», e rinchiusi in celle di sei metri quadrati con pesanti porte di ferro".[1]
Che fare? Sul Secolo d'Italia, lo scorso 7 maggio, è stata pubblicata la soluzione, all'indomani della liberazione di Alfredo Schiavo, 67 anni, l'imprenditore liberato dopo cinque anni di reclusione: "Gioco di squadra" e profilo basso. Una tattica perorata nei suoi commenti dal viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli, che si è auspicato un analogo risultato per Alberto Trentini e per gli altri italiani che si trovano nella stessa situazione.[2] Il riferimento al gioco di squadra era d'obbligo rispetto alla Comunità di Sant'Egidio che ha agito con un'intensa opera diplomatica del docente universitario e grande conoscitore dell'America Latina Gianni La Bella presso il presidente venezuelano Nicolas Maduro.
"Quando si salva un uomo, si salva il mondo intero", ha dichiarato La Bella al Fatto Quotidiano, ricordando i sette mesi di forte mediazione diplomatica per arrivare al rilascio di Schiavo, risultato positivo su cui ora si confida per fare leva sulla liberazione di Trentini.[3] Una speranza che si deve misurare però con alcuni disturbi di salute del cooperante, secondo quanto hanno riferito fonti vicine alla famiglia, peraltro ancora all'oscuro delle ragioni che hanno portato all'arresto.
Note
[1]Instagram
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