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Michele Sabatino

I primi 50 anni della CNA Piemonte

di Michele Sabatino


Con i saluti istituzionali del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, della vice sindaco della Città di Torino Michela Favero e di altri esponenti delle istituzioni si è aperta stamane a Torino, presso la sede Unicredit in via XX Settembre 29, il momento celebrativo per 50 anni della fondazione della CNA, la Confederazione nazionale artigiani del Piemonte.

Negli anni Settanta, la Cna aveva già alle spalle la grande tradizione territoriale e la sede di via Maria Vittoria 19 era un punto di riferimento non soltanto associativo e imprenditoriale. Del resto, i numeri contavano: gli occupati in Piemonte nelle imprese artigiane e nella piccola impresa all'epoca erano 400mila. Lo ricordò con orgoglio al primo congresso che si tenne al Teatro Nuovo a quattro anni dalla nascita, metà dicembre del 1978, il segretario regionale della Cna Piemonte Enzo Lalli, dispiegando davanti a 250 delegati e alle istituzioni regionali e torinesi la mappa degli impegni assunti dalla categoria sul piano occupazionale e finanziario. Altrettanto esplicito fu il presidente della Cna Piemonte Corrado Mortara che rivendicò un nuovo ruolo nell'economia: «L'artigianato è stato per troppo tempo considerato un fenomeno secondario nel quadro dell'economia generale. Occorre cambiare prospettiva. Si tratta di un settore che, tutto sommato, ha sopportato bene i colpi della crisi e che continua a dare un buon contributo all'attivo della bilancia dei pagamenti con l'estero».

Capacità e visioni non sempre comprese e accettate nel mondo del lavoro che non hanno comunque impedito alla Cna e agli artigiani più in generale di continuare a dare il loro prezioso contribuito nell'economia italiana. Un contributo che arriva da molto lontano, come racconta nell'articolo Michele Sabatino, dirigente di primo piano della Cna Piemonte in anni passati, presidente dal 1997 per 14 anni.


La CNA nacque nel 1946, promossa da un gruppo di artigiani, di diverse arti e mestieri, che aveva combattuto il fascismo partecipando alla lotta di Liberazione. Un’organizzazione che ha saputo sempre tenere insieme l’interesse del mondo che rappresenta con l’interesse più generale del Paese. A Torino le prime riunioni e i collegamenti tra artigiani, che erano organizzati per gruppi di mestiere, che davano vita a un consiglio con un esecutivo, si tenevano in una officina meccanica in via Bogino, a poche decine di metri da via Maria Vittoria, dove si andrà a insediare la storica sede dell’Artigianato di Torino e provincia, Associazione che sarà tra i promotori della CNA nazionale. Negli anni la CNA in Piemonte sarà costituita in tutte le provincie piemontesi, con una struttura ramificata su tutto il territorio. In linea con l'idea prevalente all'interno della categoria che l’impresa può svolgere un ruolo positivo se calata nel territorio, in un distretto produttivo, in una comunità locale, dove tutti si muovono, con pari dignità, nella stessa direzione: dalle istituzioni al vasto mondo delle rappresentanze, al sistema bancario, con l’adozione di regole condivise e assumendo nelle proprie azioni il valore della responsabilità sociale. L’impresa, ed è un pensiero personale, non è mai un’isola a sé stante, a maggior ragione non lo possono essere l’impresa artigiana e la piccola impresa. Sotto questo profilo, nella sua storia, la CNA Piemonte si è rivelata anche un'importante storia di relazioni umane, di battaglie politiche per l'affermazioni di principi democratici da applicare nell'attività quotidiana. Una scuola che ha trasmesso valori forti, dalla responsabilità sociale alla capacità progettuale e al governo di un’Associazione pluralista e democratica che sotto certi aspetti è una media azienda, anche se particolare.

Il comitato regionale dell’Organizzazione venne costituito cinquant’anni fa, a Torino in via Maria Vittoria 19, precisamente il 6 settembre del 1974, per rispondere ai mutati assetti delle nostre istituzioni, in seguito alle elezioni dei Consigli regionali svolte, per la prima volta nel 1970, che avviavano un percorso di decentramento delle funzioni dello Stato centrale. Dall’assemblea, composta dai direttivi delle Associazioni provinciali, viene eletto il Comitato regionale, che a sua volta, nella stessa seduta, elesse con voto unanime Corrado Mortara e Vincenzo Lalli alle cariche di Presidente e Segretario Regionale.

La funzione primaria dell’artigianato è riconosciuta nella nostra Costituzione, dall’art 45 "(…) La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato". Oggi la materia è di competenza esclusiva delle regioni e lo Statuto della Regione all’art 4 prevede tra le competenze “(…) potenziare l’impresa artigiana e favorirne lo sviluppo”.

L’Istat continua a rilevare, con variazioni minime di anno in anno, che le imprese più piccole (con meno di 20 addetti) sono 4,3 milioni e costituiscono oltre il 98% del tessuto produttivo, con una occupazione che si aggira intorno al 60%del totale. In Piemonte poi, e nella provincia di Torino in particolare, con il decentramento produttivo, il sistema dell’artigianato e delle piccole imprese ha svolto nel secondo dopoguerra un’importante funzione sul piano economico e occupazionale.



     




 


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