Viaggio nell'Italia insolita e misteriosa
- Ivano Barbiero
- 2 giorni fa
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Aggiornamento: 14 ore fa
Domani, domenica 7 settembre, la folle corsa degli Zingari di Pacentro, evento millenario che unisce un paese
di Ivano Barbiero

Riprendono le "scorribande" lungo la penisola, dopo la pausa estiva, di Ivano Barbiero, il nostro indomito viaggiatore.
E si riparte dall'Abruzzo, da un borgo considerato tra i più belli d'Italia: Pacentro, poco più di mille anime nel Parco nazionale della Maiella, dopo avere toccato quasi i 4.500 agli inizi del Novecento, prima dell'abbandono che ha progressivamente impoverito le nostre montagne.
Qui, a Pacentro, un'antica tradizione porta i giovani del luogo a cimentarsi in una gara podistica che è una vera e propria sfida con sé stessi, con la fatica e il dolore: la Corsa degli zingari, ai nastri di partenza domani.
I concorrenti quasi sempre finiscono la gara con i piedi insanguinati, contusi o slogati. Ma va bene così. È anche questo il fascino tremendo della Corsa degli Zingari che si disputa in onore della Madonna di Loreto nella prima domenica di settembre, a Pacentro, piccolo comune situato a 700 metri di altezza, nel Parco nazionale della Maiella (L'Aquila), in Valle Peligna. I partecipanti corrono a piedi nudi per 862 metri, dapprima per 322 metri giù dal Monte Peligno su un tracciato pieno di pietre, sassi e rocce taglienti che ha una ripidità superiore al 60 per cento. Dopodiché risalgono per altri 540 metri su un percorso che ha sempre una ripidità minima del 60 per cento. Occorre chiarire che non sono kamikaze con istinti masochistici e nemmeno zingari.

Nel 2023, c’erano 35mila partecipanti tra pubblico e turisti, per questa celebrazione annuale che supera i confini locali. Tante persone emigrate dal paese in America o Canada tornano ogni anno proprio per questa festa. E al bar Gigi, la giovane Angela è prodiga di consigli e suggerimenti per far fare le inquadrature migliori ai forestieri. Questo nei giorni precedenti la competizione, perché la domenica la strada, viene chiusa già cinque chilometri prima e si sale in paese solo con le navette perché sarebbe impossibile trovare un luogo dove parcheggiare l’auto.
Sulle pendici del Colle Ardinghi
Quel giorno gli atleti, principalmente giovani del paese, salgono sulle pendici del Colle Ardinghi, proprio di fronte a Pacentro, dove si trova un grande masso dipinto con il tricolore denominato Pietra Spaccata o costone roccioso a un’altezza di circa 750 metri sul livello del mare. Poi al suono della campana si lanciano scalzi, dapprima lungo la discesa, 862 metri di lunghezza complessiva. A 322 metri c’è il punto più basso, il torrente Vella. Quindi iniziano l’ascesa finale: dopo aver attraversato il Vella (passaggio noto come “strippo”) risalgono per 220 metri fino all’altare della chiesa della Madonna di Loreto situato a quota 680 metri. Un tragitto impervio tra sassi, rovi, sterpaglie che richiede estrema resistenza e coraggio dove la terra scivola sotto i piedi e trasmette in chi compete paura, ansia, ma anche felicità. Chi ha più gamba, fiato e sopporta meglio il dolore è il candidato ideale per aggiudicarsi la vittoria. Il record per ora è di 5 minuti e mezzo.

Simone Di Loreto si è distinto come uno dei più vincenti: ha trionfato per almeno quattro volte. Nell’edizione vittoriosa del 2023 ha dichiarato: “Vincere è sempre bello, corro senza pensare al dolore e alla fatica”. Altri volti ricorrenti nella gara sono Massimo Saccoccia e Tommaso Lattanzio, spesso piazzati tra i primi. Nel 2024 a vincere è stato Daniele Silvestri, 19 anni un giovane corridore che ha attratto grandi attenzioni e che ha donato metà del montepremi in beneficenza dimostrando generosità e spirito comunitario.
Di origini antichissime, risalenti secondo alcuni a riti romani, la leggenda vuole che la Corsa fosse utilizzata anche dal valoroso condottiero Giacomo Caldora per selezionare tra i popolani, validi elementi per il suo esercito mercenario. Quel che è certo è che la competizione ha una base pagana e come per molte ricorrenze si è poi inserita nel culto cristiano, stavolta per onorare la Madonna di Loreto. La Corsa degli Zingari è infatti antichissima, documentata almeno dal ‘600, ma secondo alcuni studiosi affonda le radici nei riti pagani di ringraziamento per il raccolto o di passaggio all’età adulta.

Il termine “zingaro” in questo contesto non ha a che fare con l’etnia rom: in dialetto locale indicava chi era “scalzo e coperto di polvere”, come chi scendeva di corsa dal colle. Quindi era un appellativo quasi scherzoso: “sembra uno zingaro”. La corsa era anche un modo simbolico per riscattarsi. Come si è scritto si tratta anche di un voto devozionale: molti partecipano per sciogliere un voto alla Madonna di Loreto, invocando protezione o per grazie ricevute.

Tradizioni silvo-pastorali
Al di là delle leggende, questa gara è documentata con certezza, per ricostruzione orale e documentale, negli ultimi 200 anni e trae origine dalle tradizioni silvo-pastorali della popolazione. Il vincitore della corsa riceve tuttora in premio una pergamena e un taglio di stoffa che nei tempi passati serviva per cucire il vestito buono. Ulteriore curiosità: al termine della prova sportiva, quando l'ultimo concorrente è arrivato stremato all'altare della chiesa, le porte del santuario si serrano per portare a termine le operazioni di soccorso e medicazione delle ferite. Si riapriranno dopo pochi minuti per lasciare spazio al corteo del vincitore. I primi tre classificati vengono portati in spalla dai compagni per le vie del paese accompagnati dalla banda musicale.

La manifestazione - organizzata dall'Associazione Corsa degli Zingari presieduta da Giuseppe De Chellis e dalla Confraternita della Madonna di Loreto - si preannuncia ricca di eventi e ospiti d'eccezione. La madrina sarà la presentatrice Rai Eleonora Daniele; accanto a lei ci saranno in veste di commentatori della diretta televisiva, l’attore Giuseppe Cederna che ha interpretato il soldato Antonio Farina nel film Mediterraneo, vincitore del premio Oscar nel 1992. Accanto a loro, anche il giornalista del TG5 Gioacchino Bonsignore e il "Racconta Storie" Nicolas Zappa. Lo chef Davide Nanni, famoso per le sue dirette dai luoghi più selvaggi, realizzerà un collegamento con i concorrenti sulla Pietra Spaccata poco prima del via. Un momento di grande suggestione si vivrà poco prima della Corsa, che partirà intorno alle ore 18, quando l'Alfiere Tenente Colonnello Paolo Filippini, ufficiale dell'Esercito e pluricampione del mondo di paracadutismo, si lancerà in un'impresa mozzafiato, portando con sé la bandiera tricolore più grande del mondo.
La manifestazione, presentata ufficialmente alla Camera dei deputati lo scorso luglio, ha ottenuto importanti patrocini, tra cui quelli del Ministero della Cultura, del Ministero del Turismo e dell’Aeronautica Militare, a testimonianza della sua grande rilevanza culturale e storica. Subito dopo la premiazione dei concorrenti, la festa proseguirà con le note intramontabili del cantante Edoardo Vianello e il DJ set di Marco Rubs, per una serata all'insegna del divertimento.
"L'anima di una comunità"
“La Corsa degli Zingari è molto più di una semplice gara: è l'anima della nostra comunità, il filo che tiene uniti tutti i pacentrani, ovunque si trovino”, spiega il Presidente De Chellis. “Questa manifestazione non solo celebra le nostre profonde radici e la nostra fede, ma rappresenta anche un potente richiamo all'appartenenza che si tramanda di generazione in generazione”. Candidata da tempo per un riconoscimento come Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO, questa manifestazione folkloristica continua comunque ad allargare la sua cerchia di diffusione. Molti partecipanti, soprattutto i più giovani o chi corre per la prima volta, fanno delle prove di discesa nei giorni precedenti.

Non è un allenamento ufficiale e organizzato dalla Pro Loco, ma una prassi informale che serve a prendere confidenza con il percorso ripido e accidentato. Alcuni corridori provano più volte per capire bene i punti più pericolosi e scegliere la traiettoria migliore. Si prova la pendenza molto ripida (dalla località “La Croce”). Si individuano i punti dove è facile scivolare sui sassi. Si testano i propri piedi nudi per abituarsi al terreno tagliente. Molti fanno 3-4 prove per prendere coraggio e scegliere la traiettoria. Non tutti si allenano con la stessa intensità: c’è chi si prepara mesi prima e chi si affida alla tradizione e al fiato.
Il numero di coloro che si lanciano lungo la ripida discesa varia di anno in anno, ma in genere si iscrive un gruppo piuttosto ristretto, circa 15-25 concorrenti ma si è arrivati anche a 35 partecipanti e hanno gareggiato anche donne. Non si tratta di una gara di massa: per tradizione partecipano gli uomini del posto (o discendenti di famiglie locali), spesso per devozione religiosa o come voto. Negli ultimi anni, ha preso vita anche una gara per ragazzi molto giovani, la Corsa degli Zingarelli, con partenza alle ore 16,30, prima di quella ufficiale. Costoro si cimentano, sempre a piedi nudi, ma su un terreno urbano
sicuro. Qui l’elemento principale è tramandare la tradizione in modo inclusivo e simbolico, senza il pericolo fisico del percorso originale.
L’iscrizione avviene presso la Pro Loco di Pacentro nei giorni precedenti l’evento. Viene comunicato il nome del corridore, la motivazione (spesso per voto), e firmato un modulo di liberatoria. La partecipazione è volontaria e gratuita, e non ci sono premi in denaro: l’onore e la fede sono le spinte principali. Prima della partenza, i partecipanti vengono radunati alla Croce e ricevono la benedizione del parroco. Ciascuno si segna con il segno della croce e recita una preghiera di affidamento. Vince chi tocca per primo la soglia della chiesa, ma lo fanno anche tutti gli altri corridori come segno di devozione. Quindi prima dei festeggiamenti in piazza spazio ai volontari della Croce Rossa che hanno come tutti gli anni il loro bel daffare per assistere chi ha riportato ferite ai piedi, escoriazione o slogature.
Chi vuole può partecipare alla diretta streaming dell’evento collegandosi in diretta su Facebook-Instagram @corsa_degli_zingari e sul sito www.corsadeglizingari.itsa
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