Punture di spillo. Trump e i bitcoin finiscono sul lettino dello "psicoanalista" Chat GPT
- a cura di Pietro Terna
- 24 ore fa
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 15 ore fa
a cura di Pietro Terna

Trump è passato da un’avversione totale verso gli strumenti di pagamento crittografati, come bitcoin e stablecoin, a una predilezione assoluta. Riconoscenza verso i finanziatori della campagna elettorale? Affari di famiglia? Certo contano, ma forse c’è anche qualcosa di più: proviamo a sottoporlo alla psicoanalisi, con l’aiuto di ChatGPT.
I fatti: durante il suo primo mandato da presidente americano il tycoon si era opposto alle criptovalute, definendole “non denaro” e “basate sul nulla”. Nel 2021 aveva dichiarato a Fox Business che il Bitcoin “sembra una truffa” per competere con il dollaro americano.[1]
Invece negli ultimi mesi ha emesso una impressionante sequenza di ordini esecutivi – i nuovi editti dell’imperatore – esattamente nella direzione opposta:

· 23 gennaio 2025: Strengthening American Leadership in Digital Financial Technology (Rafforzare la leadership americana nella tecnologia finanziaria digitale) che tra altre disposizioni, vieta la creazione del dollaro digitale;[2]
· 6 marzo 2025: Establishment of the Strategic Bitcoin Reserve and United States Digital Asset Stockpile (Istituzione della riserva strategica di Bitcoin e della riserva di asset digitali degli Stati Uniti);[3]
· 7 agosto 2025: Alternative Assets in 401(k) (Attività alternative nei piani 401(k)); i 401(k) sono piani pensionistici volontari con versamenti a carico dei dipendenti, tramite i datori di lavoro, con vantaggi fiscali.[4]
In estrema sintesi, Trump ha deciso:
· che l’America – gli Stati Uniti, ma lui dice sempre America – si impegna a difendere le cripto-cose, addirittura vietando alla FED (il sistema della banche centrali) di preparare una versione digitale, o elettronica che dir si voglia, del dollaro;
· di creare una riserva in bitcoin per gli Stati Uniti, con scopi non chiarissimi perché quando il bitcoin franerà serviranno semmai dollari per tentare di sostenerlo;
· di includere i fondi attivi che gestiscono cripto-cose nei fondi pensionistici, ma la paroletta attivi è molto importante in quanto esclude i fondi che semplicemente detengono cripto in modo statico, passivo, cioè la assoluta maggioranza dei fondi in bitcoin. Piccolo dettaglio, uno di quelli ammessi è un affare di famiglia per The Donald.[5]
Ahi ahi, forse la psicoanalisi non è necessaria per spiegare l’innamoramento di Trump verso lo zoo cripto, ma controlliamo. Con l’aiuto dell’IA, grazie a ChatGPT, mettiamo Trump sul lettino dello psicoanalista. Ecco il fedele resoconto di alcune fanta-sedute.

Analista: Si accomodi, Mr. Trump. Di cosa vorrebbe parlare oggi?
Trump: Bitcoin. Lo adoro. È forte, è indipendente. Non risponde a nessuno — come me.
Analista: Le piace perché non ha padroni?
Trump: Esatto! Nessuna banca centrale, nessun governo, solo il popolo e il potere. E poi, guardi, nessuno può “bannarlo”. Come bannare[6] Trump? Impossibile.
Analista: Forse Bitcoin le dà la sensazione di immortalità politica?
Trump: (sorride) Immortale, invincibile, digitale. È il mio tipo di valuta.
Appunto del terapeuta: Il soggetto proietta su Bitcoin il proprio desiderio di potere assoluto, immune dal giudizio istituzionale. Cripto come ego digitale.
Seduta n.2
Analista: E le memecoin, signor Trump?
Trump: Le adoro! La gente fa monete con la mia faccia. C’è una TrumpCoin!
Analista: E questo le piace perché…?
Trump: Perché vuol dire che valgo. Se il mio nome diventa una moneta, allora sono il valore.
Analista: Quindi il valore nasce dal riconoscimento degli altri?
Trump: No, nasce da me! Gli altri lo riconoscono, certo, ma sono io che lo creo. Come nei miei rally — tutti dicono “MAGA”, e BOOM, valore.
Appunto del terapeuta: La memecoin come proiezione narcisistica. Il soggetto trasforma la propria immagine in capitale simbolico. Egocentrismo tokenizzato.[7]
Seduta n.3
Analista: Ha parlato anche delle stablecoin. Perché le interessano?
Trump: Perché sono stabili! Non crollano come le altre. È come il dollaro, ma con stile.
Analista: Quindi rappresentano sicurezza?
Trump: Sì, sicurezza con innovazione. Come un muro alto… ma con Wi-Fi.
Analista: Capisco. Quindi una stabilità che può essere controllata, dominata.
Trump: Esatto! L’America deve dominare anche nel digitale.
Appunto del terapeuta: Il soggetto cerca nella finanza digitale una conferma della missione salvifica nazionale. Narcisismo patriottico.
Seduta n.4, con cripto-terapia di gruppo
Personaggi: Trump, Elon Musk, Vitalik Buterin,[8] Dr. Jungstein
Dr. Jungstein: Oggi parleremo del vostro rapporto con la decentralizzazione.
Trump: Io amo la decentralizzazione, ma solo quando comando io.
Musk: È una centralizzazione decentralizzata, molto efficiente.
Vitalik: Tecnicamente impossibile. Il potere deve essere distribuito per garantire fiducia.
Trump: Fiducia? Io sono il sistema.
Nota: La seduta inizia con una lotta di ego tra un CEO, un profeta e un narcisista.
Dr. Jungstein: Parliamo dei vostri token interiori.
Trump: Il mio si chiama MAGAcoin. È grosso, vincente, e tutti lo vogliono.
Musk: Io ho Dogecoin. È una battuta che ha preso il controllo della realtà.
Vitalik: Il mio è Ether, un’idea di libertà e logica pura.
Dr. Jungstein: Cosa cercate in questi token?
Trump: Amore.
Musk: Caos.
Vitalik: Coerenza.
Nota: Il denaro digitale è il loro linguaggio affettivo. Token come transfert emotivo.
È così? O sono i soldi che contano? La vanità con cui The Donald vuole il Nobel fa propendere per la psicoanalisi, ma i soldi…
Chiediamo aiuto al baccelliere che, in questo intervento, precisa: baccelliere militante. Compare Guccini che, ricordiamo spesso, ispira il nom de plume del musicista degli spilli e della Porta di Vetro.[9]
Nei primi anni ‘80, prima che i videogiochi li soppiantassero, una generazione nuova di flipper si presentò nei bar di periferia. Erano pieni di luci e colori e parlavano. Insert coin, una voce suadente diceva alla fine di ogni partita. Era un escamotage piuttosto ingenuo per invitare a continuare a giocare. D’altra parte, erano gli anni del riflusso e di un nuovo consumismo e si giocava. Le critiche al capitalismo erano lasciate a pochi malati di nostalgia. [3]

Venendo ai giorni nostri, notiamo come si sia affermata una stirpe di (turbo) capitalisti, che ha caratteristiche inquietanti. Casi della pratica psicoanalitica che, su un ipotetico lettino di Freud, rivelerebbero aspirazioni apparentemente inconfessabili. Potere assoluto, egocentrismo, narcisismo. La voce non è suadente, non ci dicono insert coin, ma si tratta comunque di qualcosa di analogo, un gioco a esclusivo beneficio loro. L’impulso non è così nuovo. Quello che è più difficile da spiegare è il fascino che costoro esercitano sull’elettorato. Uno è addirittura presidente degli Stati Uniti! Questo “spillo” esce il 9 ottobre. Una data tragicamente importante. Infatti, in questo giorno cinquantotto anni fa, era il 1967, a La Higuera in Bolivia, fu ucciso Ernesto Che Guevara. Il Che era un rivoluzionario e parlava di giustizia. Verso la fine dello scorso millennio, Francesco Guccini gli ha dedicato una canzone, che descrive lo sgomento per la perdita di un simbolo della redenzione. Guccini però affida la strofa conclusiva a un grido di speranza: il Che ritornerà.[10] Probabilmente non sarà così. Ma non si sa mai.
Note
[2] EO 14178 — “Strengthening American Leadership in Digital Financial Technology”. Segna il cambio di rotta pro-cripto: istituisce il Working Group on Digital Asset Markets con mandato di 180 giorni; revoca atti Biden su cripto (EO 14067); vieta a livello federale la creazione/emissione/promozione di una CBDC USA; indirizza le agenzie a garantire “accesso equo” ai servizi bancari per imprese cripto e a proporre un quadro regolatorio pro-innovazione.
[3] EO 14233 — “Establishment of the Strategic Bitcoin Reserve and United States Digital Asset Stockpile”. Crea presso il Tesoro una Strategic Bitcoin Reserve (SBR) composta dai BTC definitivamente confiscati al governo; stabilisce che i BTC nella SBR non vengano venduti e siano considerati attività di riserva; crea l’U.S. Digital Asset Stockpile per altri asset digitali confiscati; ordina alle agenzie di trasferire le cripto confiscate al Tesoro e di riferire entro 30 giorni.
[4] EO 14330 su “Alternative Assets in 401(k)”. Incarica Dip. del Lavoro/SEC/Tesoro di rimuovere ostacoli per includere criptovalute (e altri “alternative assets”) nei piani pensionistici 401(k), con cautele su rischi/trasparenza. È il terzo tassello pro-cripto dell’anno.
[5] https://www.cnbc.com/2025/10/01/trump-crypto-firm-expansion-with-tokenized-commodities-debit-cards.html
[6] Escludere un utente di Internet dall'accesso a una chat, a un forum, ecc., nel caso in cui questi abbia ripetutamente violato le regole della netiquette.
[7] Tra i molti significati d’uso della parola token, qui vale «Un'unità digitale creata e registrata su una blockchain».
[9] In Addio: « io, non artista, solo piccolo baccelliere,» a https://www.viafabbri43.net/testo-canzone/Addio
Commenti