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Progetti e impegni dell’Europa per salvare l’Europa

Aggiornamento: 19 mag 2023

di Matteo Salvai

Che cosa fa l’Europa in questa crisi? La domanda è ricorrente, la risposta non può essere liquidata con un fa o non fa, ma è legata a chi è l’Europa. Vediamo che cosa fanno i diversi attori, concentrandoci sulle misure economiche. La Commissione Europea è intervenuta a più riprese. E in un primo momento ha proposto di attivare la clausola di salvaguardia all’interno del quadro fiscale (Patto di Stabilità e crescita), in modo che le spese sostenute dagli Stati per gestire la crisi non vengano conteggiate (sospesa la regola del 3% del deficit). La proposta è stata poi validata dei Ministri delle Finanze. A questo momento è seguito l’allentamento delle regole sugli aiuti di Stato per supportare la ripresa economica, per poi reindirizzare 37 miliardi di euro di fondi strutturali, di cui una decina per l’Italia, a supporto del sistema sanitario e produttivo. Ultimo, ma non meno importante, ha esteso il Fondo di Solidarietà (800 milioni) per includere spese sanitarie e non solo legate a calamità naturali e istituito un fondo per offrire liquidità alle PMI (8 miliardi in tutto). In seconda battuta, la Commissione Europa ha lanciato una sorta di cassa integrazione europea, chiamata SURE, destinata a imprese e lavoratori autonomi e dipendenti. Una garanzia da 25 miliardi degli Stati, consentirà alla Commissione di emettere bond per 100 miliardi da prestare ai Paesi per integrare e estendere con fondi aggiuntivi meccanismi già consolidati, come appunto la cassa integrazione. In più ha deciso di garantire la massima flessibilità sulle spese dei fondi strutturali, consentendo travasi tra regioni e priorità. La Banca Centrale Europea (BCE) ha cominciato uno straordinario piano di acquisto di titoli nel settore pubblico e privato (quantitative easing) da 750 miliardi, che si aggiunge ai 120 precedentemente annunciati, per sostenere i prestiti delle banche all’economia reale. La stessa Bce ha messo in campo investimenti per 40 miliardi a favore delle piccole e media imprese, sotto forma di prestito, per ridurre la carenza di liquidità. Questa panoplia di interventi avrà il suo apice nella discussione di martedì 7 aprile in seno all’Eurogruppo con i ministri delle finanze dei Paesi EU, dalla quale dovranno sortire misure aggiuntive ed eccezionali, da approvare all’unanimità dai capi di stato e governo nel Consiglio Europeo. Le ipotesi in campo sono diverse: l’uso del Meccanismo di Stabilità Europea (MES), la creazione di Coronabond, gli Eurobond per mutualizzare il debito, o forme intermedie tra quelle elencate. Inoltre la BCE potrebbe pensare a nuove misure al là di quelle già proposte. Tornando alla domanda iniziale non ho dubbi: l’Europa si è attivata. Data la magnitudine delle crisi dovranno forse servire strumenti e misure precedentemente mai provati. Tra pochi giorni sapremo quale direzione prenderanno. E, di conseguenza, quale direzione prenderà l’Europa.


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