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Liberazione Trentini: si mobilita il Consiglio comunale di Torino

Dalla Sala Rossa una campagna di sensibilizzazione per riportare a casa l'operatore umanitario detenuto in un carcere venezuelano dal 15 novembre 2024


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Pierino Crema (primo firmatario), Claudio Cerrato, Elena Apollonio, Tiziana Ciampolini, Dorotea Castiglione, Silvio Viale, Angelo Catanzaro, Ludovica Cioria, Sara Diena, Lorenza Patriarca, Amalia Santiangeli, Luca Pidello, Antonio Ledda, Vincenzo Andrea Camarda, Caterina Greco, Anna Maria Borasi, sono - al momento, in attesa di altre adesioni, alcune già annunciate - i diciassette consiglieri comunale di Torino che hanno firmato la proposta di Ordine del giorno che rivendica la libertà per Alberto Trentini, cooperatore di una Ong, "Humanity&Inclusion" che si occupa dell'assistenza a persone disabili. Con questo Odg, il Consiglio Comunale "chiede a gran voce la sua liberazione e in attesa che ciò avvenga che gli sia garantita l’assistenza legale e sanitaria di cui necessita". Alberto Trentini, 46 anni, veneziano, è stato arrestato e recluso nel carcere di El Rodeo I con accuse che restano nel vago, praticamente ostaggio del governo di Caracas.

La vicenda si è aggrovigliata anche per l'assenza di relazioni diplomatiche tra Italia e Venezuela. Un vuoto politico dovuto al mancato riconoscimento dell'elezione che ha portato nell'estate dello scorso anno alla riconferma di Maduro al vertice dello Stato. Di qui, la richiesta, più volte reiterata, dalla famiglia Trentini al governo Meloni «di porre in essere tutti gli sforzi diplomatici possibili e necessari, aprendo un dialogo costruttivo con le istituzioni venezuelane per riportare a casa Alberto e garantirne l’incolumità». Nell'ordine del giorno, che verrà presentato e discusso la settimana entrante nella riunione dei Capigruppo e in una Commissione, si sottolinea che "la campagna di solidarietà ad Alberto Trentini non si è mai arrestata" e sono numerose le iniziative pubbliche per sollecitarne la liberazione. A livello locale, l'Odg ricorda altresì l'impegno profuso sul proprio sito dalla “Porta di Vetro” - www.laportadivetro.com - attraverso un monitoraggio costante e continuativo dei media venezuelani e delle iniziative a favore di altri cittadini stranieri detenuti illegalmente, come il franco-venezuelano Camilo Castro, liberato a metà novembre, dopo cinque mesi di prigionia. Lo sforzo di informazione de La Porta di Vetro è stato accolto di recente in Consiglio regionale con un doppio ordine del giorno approvato a Palazzo Lascaris su proposta di tre membri del Comitato Diritti Umani e Civili, la venezuelana Maria Requena, l'iraniano Yoosef Lesani e Michele Ruggiero.

Per i firmatari, l'Ordine del giorno deve avere una valenza dichiaratamente attiva, concreta, che passa dalla doverosa richiesta di maggiore impegno diplomatico del governo, al sostegno di nuove iniziative del territorio per sensibilizzare l’opinione pubblica, oltre a inviare il documento al Comune di Venezia e all’Anci per analoghe iniziative da parte di altri Enti locali, ultimo, ma non meno importante, a valutare l’opportunità di esporre, in uno spazio pubblico, uno striscione che chiede la liberazione di Alberto Trentini.



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