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Pino Chiezzi

Dieci buone ragioni per leggere "La Malora"

di Pino Chiezzi


Beppe Fenoglio, non ha bisogno di presentazioni. Del resto, la vera fortuna dello scrittore, come è stato scritto, "è tutta postuma" e si è rinnovata di anno in anno, sulla scia di convegni, celebrazioni, pubblicazioni, documentari, riduzioni cinematografiche, anniversari, in particolare quella del centenario della nascita, nel 2022.

La fama letteraria gli deriva in parte dal suo libro più noto, l'incompiuto, "Il partigiano Johnny, pubblicato soltanto ad alcuni anni di distanza dalla sua morte, avvenuta il 18 febbraio del 1963 in un reparto dell'Ospedale Molinette di Torino, dov'era ricoverato per un tumore ai polmoni.

Ma l'interesse di lettori e di critici per Fenoglio si è esteso e ha abbracciato nei decenni la sua intera produzione letteraria che alterna a romanzi racconti brevi, come La Malora, apparso nel 1954, tra i più suggestivi per la capacità di rappresentare il legame dello scrittore con la sua terra, le Langhe, il filone che insieme a quello della Resistenza, compone la sua opera. Per cominciarne la lettura, Pino Chiezzi ci offre dieci spunti particolari.



1

Le ragioni per iniziare al più presto a leggere il romanzo La malora di Beppe Fenoglio sono numerose. Una di queste potrebbe essere la seguente: per leggere la prima frase.

2

La prima parola è: Pioveva

Un evento meteorologico apre la narrazione e tra gli eventi possibili è stata scelta la pioggia.

Il tempo piovoso per molti versi è scomodo perché impaccia i movimenti individuali e collettivi, obbliga a indossare vestiti che proteggano, a munirsi di ombrelli.

È un evento che condiziona l’umore, la vita sociale, la qualità dell’ambiente, la pioggia reca fastidio anche se necessaria per la campagna.

 In altre parole Beppe Fenoglio invita a partire con un occhio attento a un fatto, il tempo che fa, non trascurabile per le nostre giornaliere scelte di vita.

L’indicativo imperfetto evoca inoltre una certa aspettativa di durata e persistenza nel tempo della pioggia.

Pioveva, da quando e chissà per quanto.

3

Dopo la parola pioveva seguono le parole: su tutte le langhe, …

Si indica il territorio in cui pioveva, le langhe, un territorio esteso e con quel tutte si immagina multiforme pur nella sua unicità. Con quel tutte si afferma che ci sono tanti modi diversi di essere delle langhe, questa serie di colline che si rincorrono, si abbracciano e contrastano, con versanti ora sinuosi ora aspri.

4

Dopo la virgola compare la parola: lassù

Questo ci fa capire che nella conformazione delle langhe c’è un lassù, quindi ci sono langhe in basso e langhe in alto, alta langa e bassa langa che si contrappongono anche nei modi di fare della gente.

5

Dopo la parola lassù compaiono le parole: a San Benedetto …

È il comune dove Beppe Fenoglio passava le vacanze e frequentava le persone del posto, soggiorni duranti i quali non ha smesso di guardare e ascoltare, traendo materiali per i suoi scritti.

6

Dopo le parole a San Benedetto seguono le parole: mio padre …

Si introduce il tema degli affetti famigliari, la presenza importante della famiglia, il ruolo di quegli affetti, dei rapporti di sangue, il ruolo del padre, la forza di quel mio che è accettazione di paternità e figliolanza.

7

Dopo le parole mio padre vengono le parole: si pigliava …

Il racconto a questo punto porta a poter immaginare una persona che stava per fare qualcosa, si prendeva l’ombrello per uscire, si prendeva un bicchiere di vino, una boccata d’aria, chissà.

8

 Dopo le parole si pigliava seguono le parole: la prima acqua

Ora sappiamo per certo che stava per prendersi la prima acqua, chissà dalla bottiglia o da un secchio o dal pozzo, e che probabilmente dopo ci sarebbe stata una seconda e una terza volta e così via.

9

Dopo la prima acqua segue e conclude la frase la parola: sottoterra.

Sappiamo solo ora che il padre era morto e appena seppellito.

Lutto, perdita, a questo punto prendono importanza le parole la prima acqua, perché si evoca che ci saranno altre volte per il padre, non più in vita ma in memoria solenne.

10

Penso che se Beppe Fenoglio avesse scritto anche soltanto questa frase meriterebbe di essere ricordato tra i grandi scrittori del ‘900.

Ora subito a leggere o rileggere La malora.

La frase tutta di seguito: Pioveva su tutte le langhe, lassù a San Benedetto mio padre si pigliava la prima acqua sottoterra.

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