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La Posta della Porta di Vetro. "Askatasuna ha più anime"

Aggiornamento: 21 ore fa

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Sulla vicenda Askatasuna e sulle tensioni e scontri che si sono registrati durante la manifestazione a Torino di ieri, sabato 20 dicembre, ci ha scritto Maria Luisa Coppo con riferimento all'articolo "Askatasuna, il 'dialogo' rimane la solita guerriglia urbana" in https://www.laportadivetro.com/post/askatasuna-il-dialogo-rimane-la-solita-guerriglia-urbana.


Askatasuna ha molte anime. Peccato che nell'articolo venga descritta solo l'anima antagonista. Propongo due miei commenti. Era un edificio del Comune in stato di abbandono e non destinato ad altri usi. Premesso che, pur conoscendo ottime persone con ideali che hanno frequentato il centro sociale, non ho alcun legame con Askatasuna, ribadisco che per la gente del quartiere e per i giovani i punti di aggregazione, socialità, scambi culturali, luoghi di accoglienza per i bambini (c'era una ludoteca) contribuiscono a creare zone della città vivibili, vivaci, coinvolgenti e attive. Inoltre c'era un accordo per l'autorizzazione come bene comune.

Infine gli idranti, gli autoblindo, le reti di isolamento, la chiusura delle scuole, le prove di forze non costituiscono certamente elementi utili per le indagini e per individuare, e denunciare, chi ha commesso gravi atti di violenza. La responsabilità è sempre individuale, non collettiva. Altrimenti la giustizia diventa repressione, quella che usano i regimi autoritari per difendere il loro potere.

Leggo commentatori che abitano in altre città e che esprimono con ingiurie e insulti disprezzo e odio, senza conoscere la situazione. La gente del quartiere ha apprezzato le iniziative culturali, sportive, conviviali del centro sociale, che stava diventando un bene comune per tutto il borgo. Per fermare sei giovani, hanno bloccato un intero quartiere tutto il giorno, chiuso tre scuole e mandato a casa 500 bambini con i genitori, isolato le case con alte reti, schierato blindati e forze dell'ordine, usato gli idranti contro persone che stavano mangiando la pasta portata dagli abitanti della zona. Prima di murare gli ingressi hanno distrutto tutto all'interno. Una dimostrazione di potere repressivo che promuove odio.

Infine aggiungo che dalle numerose testimonianze dei partecipanti alla manifestazione di ieri, davanti al corteo c'erano famiglie con bambini, che appena giunti vicino alle forze dell'ordine schierate in assetto antisommossa sono stati investiti da idranti. Poi da bombe lacrimogene che provenivano da ogni dove, anche dall'alto.

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