L’Is-K ha scatenato il terrore: 34 attentati dal 7 ottobre al 2 novembre
Non c’è tregua in Afghanistan, nonostante le rassicurazioni del governo talebano. Dal 7 ottobre al 2 novembre, l’Is-K, l’emanazione locale dell’Is, ha sferrato 34 attacchi terroristici contro sciiti e studenti coranici.
La cifre è stata fornita con pignoleria ragionieristica dalla stessa organizzazione, accompagnata anche dal bilancio fin qui contabilizzato di morti e di feriti che sarebbero 644. Una ecatombe, pari a 24 vittime al giorno. Una cadenza impressionante anche per un paese come l’Afghanistan abituato a vivere sul filo del terrore ed avere il fatalismo come socio perenne dell’esistenza.
Il grand guignol del terrorismo è stato raffigurato con dovizia di particolari dall’Is-K in tutte le sue varianti delle modalità d’attacco. Si tratta di un vero e proprio campionario della morte: esplosioni di ordigni, omicidi mirati, attacchi suicidi, scontri e terrorismo economico. In altri termini, è una sorta di marketing color rosso sangue con cui l’Is-K contrasta la propaganda dei talebani, secondo i quali i terroristi sono “deboli” e non costituiscono un problema la sicurezza dell’Afghanistan. Naturalmente, non si cita l’opinione dei cittadini afgani che subiscono ogni genere di violenza quotidiana.
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