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L'EDITORIALE DELLA DOMENICA. PNRR: spinta propulsiva alla partecipazione dei cittadini

di Tiziana Ciampolini*


All’inizio di febbraio, su questo sito, Amelia Andreasi Bassi invitava la Città a investire in partecipazione e corresponsabilità[1], perché su queste due leve, a partire dagli anni ‘90, Torino seppe sviluppare competenze specifiche e conquistare la fiducia dei cittadini nell’ambito di programmi urbani straordinari, sperimentando processi di negoziazione, programmazione e progettazione sociale che influenzarono in modo sostanziale le pratiche ordinarie di governo del territorio. Questo invito verso l’amministrazione è particolarmente importante oggi, con Torino e l’Italia che si trovano ad affrontare sfide trasformative che non riguardano soltanto le strutture portanti dei nostri sistemi economici e sociali (transizione digitale, economica, energetica, politica ecc.), ma investono tutte le persone e i loro comportamenti quotidiani (per esempio come prenotare una visita on line, come risparmiare energia, acqua, quali trasporti utilizzare). L’iniziativa del PNRR può essere un’occasione preziosa per riattivare con contenuti e strumenti nuovi pratiche partecipative che in passato sono state decisive per lo sviluppo di Torino. 

Il PNRR, a Torino, è coordinato direttamente dal sindaco Stefano Lo Russo sotto il Dipartimento progetti programmazione comunitaria e nazionale. Una cabina di regia che ha dato risultati proficui, poiché gli obiettivi di implementazione dei fondi PNRR sono stati raggiunti al 100%, senza ritardi e senza sprechi di risorse. Con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della programmazione comunitaria ordinaria, che stanno interessando Torino e la Città Metropolitana, sono stati attivati oltre 300 interventi fisici e immateriali che cambieranno la città che sono descritti nel sito Torino Cambia, una guida on line che si sta rivelando estremamente utile per divulgare alla popolazione gli interventi che riguardano le grandi trasformazioni urbane: dai luoghi simbolo della città, come il progetto del Valentino, alle nuove infrastrutture per i trasporti, come la Linea 2 della Metropolitana, che modificherà radicalmente la mobilità urbana.

Sono interventi per ridurre le emissioni favorendo lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e l’economia circolare. Sono azioni diffuse di rigenerazione urbana, efficientamento energetico e riqualificazione di scuole, biblioteche, residenze pubbliche, impianti sportivi, mercati, piazze. Sono nuovi collegamenti ciclabili e soluzioni per muoversi in sicurezza. Sono grandi progetti per garantire una salute diffusa, accessibile e di qualità. Sono azioni di cura del verde e introduzione di soluzioni naturali per combattere gli effetti del clima che cambia. Sono nuovi servizi digitali per una pubblica amministrazione più vicina al cittadino.

Le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sottoscritto dal nostro Governo e approvato dal Consiglio Europeo nel luglio del 2021, è parte del programma comunitario Next Generation EU. E’ lo strumento europeo che dà seguito e amplia le misure di risposta alla crisi generata dal Covid-19 e rappresenta un ponte tra la Politica di Coesione 2014-2020 e la nuova programmazione dei fondi europei. Rappresenta l’unica occasione di modernizzazione per il nostro Paese, dopo essere rimasto troppo indietro sotto il profilo tecnologico, delle infrastrutture e della transizione ecologica.

L’unica possibilità di superare i profondi divari di genere, generazionali e territoriali. Nonché la speranza di ri-fondare le nostre istituzioni caratterizzate da lungaggini e blocchi alla capacità della cittadinanza di implementare il proprio futuro e il proprio avvenire. Proprio la società civile ha rimarcato la necessità che i fondi messi a disposizione dall’Europa fossero spesi bene, nella trasparenza e con la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini che vivono e conoscono i territori, sui quali il PNRR intende sviluppare le proprie progettualità.

Proprio dalla società civile nasce l’idea di un Osservatorio civico PNRR, un progetto che vuole unire intorno a sé professionalità e conoscenze che nascono proprio dal basso e dal mondo scientifico, per realizzare, insieme alle associazioni aderenti, una serie di azioni e iniziative volte proprio a garantire che l’attuazione del PNRR avvenga nella maniera più trasparente e partecipata possibile, nella convinzione che solo attraverso la piena attuazione di questi due principi (e del principio di accountability sociale), il PNRR possa realmente rappresentare un successo per l’Italia di oggi e di domani.

Dopo due anni di “osservazioni” emerge però una tendenza negativa in tutta Italia: l’assenza della società civile come interlocutore per molte autorità che si occupano del PNRR, che invece di considerare la cittadinanza come valore aggiunto per una buona riuscita del Piano, continua ad essere  ignorata nella vacua speranza che l’Italia di domani si possa fare a porte chiuse, senza i soggetti che la vivono e la vivranno nel futuro. Occorre lavorare per creare una coscienza diffusa del fatto che se si perde la sfida della partecipazione, a poco serviranno mirabolanti infrastrutture che i cittadini non sentiranno come proprie. 


*Consigliera comunale di Torino eletta nella lista Torino Domani


Note





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