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Ieri o oggi, i talebani in armi

Abbandonati i loro tradizionali costumi multicolori e il “fedele” kalashnikov, i talebani si sono definitivamente occidentalizzati sul piano militare. Razziati i depositi di armi, di automezzi e divise abbandonati dagli Stati Uniti, dopo la presa manu militari di Kabul e delle principali città afghane, gli studenti studenti coranici hanno dato vita ad un profondo cambio della propria immagine, utilizzando anche armi di produzione russa.

La coreografia delle parate militari, con l’orgoglioso vessillo dell’Emirato islamico dell’Afghanistan issato su mezzi moderni, l’uso di elicotteri d’attacco e l’inquadramento che fa rima con addestramento sono precisi elementi di propaganda di un esercito vero e coeso che non ha nulla da spartire con quello costruito dall’Occidente e sbriciolatosi nel giro di pochi giorni nell’agosto del 2021. Insieme è anche strumento di monito interno di un regime che esercita una forte e opprimente stretta poliziesca sulle popolazioni e sul territorio con l’imposizione della Sharia e l’oppressione e violenza sulle donne. Imposizioni aberranti: dopo l’obbligatorietà di indossare un “hijab” integrale che copra il volto oltre alla testa e vietare l’uso dei bagni pubblici, il regime talebano ha decretato che le donne potranno compiere lunghi viaggi su strada soltanto se accompagnate da un parente stretto maschile.

Nei mesi scorsi, i leader talebani avevano annunciato che in nome della sicurezza sarebbero riprese le amputazioni per punire i ladri, “rassicurando” però che le esecuzioni non avrebbero avuto luogo pubblicamente… In un’intervista all’Associated Press e riportata da alcuni quotidiani italiani, il mullah Nooruddin Turabi, ministro della Giustizia e capo del cosiddetto ministero per la propaganda della virtù e la prevenzione del vizio nel precedente regime, era stato categorico: “Tutti ci hanno criticato per le punizioni allo stadio, ma non abbiamo mai detto nulla sulle loro leggi e sulle loro punizioni. Nessuno ci dira’ quali dovranno essere le nostre leggi. Seguiremo l’Islam e costruiremo le nostre leggi sul Corano”.

 
 
 

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