Gaza e Cisgiordania: prova generale per Netanyahu e Trump di mutilare la libertà
- Menandro
- 1 giorno fa
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Aggiornamento: 14 ore fa
Intanto Global Sumud Flotilla punta verso la costa palestinese
di Menandro

Il gatto e la volpe, alias Donald Trump e Benjamin Netanyahu o viceversa, tanto la sostanza non cambia, continuano a duettare baloccandosi con il mappamondo di plastica così tanto amato da Charlie Chaplin nella parodia di un feroce dittatore; un modo strettamente personale di spiegare all'umanità il mondo che verrà, mentre altri autocrati e finti democratici ne approfittano per dopare con dosi massicce di altrettanta e pari prepotenza il loro egocentrismo. E fin qui nulla di nuovo, se non fosse che a forza di assuefarci al peggio, difficilmente si riuscirà a sacrificarci per il meglio.
Ce lo ricorda la flotta di cinquanta imbarcazioni della Global Sumud Flotilla che da Barcellona ha messo la prua verso Gaza, pronta ad entrare pacificamente in acque internazionali per soccorrere con aiuti alimentari la popolazione palestinese. Sumud indica in arabo resilienza, perseveranza, fermezza, nello specifico per i gazawi si traduce in un pieno diritto a vivere. Un diritto contro cui si sono schierati Trump e Netanyahu: è il tandem dell'indifferenza all'indignazione e alla mobilitazione della società civile.
Da giorni, si gonfia l'eco della grottesca proposta americana di risolvere la questione Gaza, un piano aggiornato e rivisto della "Riviera" di Trump, con 5mila dollari da corrispondere a ogni palestinese "desideroso" di abbandonare la propria terra. Risultato dell'arma del ridicolo in cui il presidente americano precipita oramai quotidianamente e volutamente per distrarre l'opinione pubblica internazionale, arciconvinto che niente e nessuno potrà mai fermare il suo volere e potere. I fatti gli stanno dando ragione. Non è la prima volta che si verifica nella storia. Poi, quando inevitabilmente dal ridicolo si precipita nell'orrore, solo allora comincia la rinascita morale e politica per fuoriuscire dal degrado in cui ci si dibatte. Certo, ci sarà un prezzo da pagare, anche salato, ma evidentemente alla cecità e alla sordità non c'è rimedio nel mondo, nonostante le sempre più sofisticate tecniche chirurgiche e i sempre più moderni apparecchi tecnologici.
Del resto, il modello predatorio e prepotente di Trump e di Netanyahu non è inedito, anzi è collaudato e si basa sulla tecnica dell'assurdo cui seguono fatti concreti. In effetti, c'è persino un che di cinematografico, per la serie "vai avanti tu che mi viene da ridere" nei loro comportamenti. Chi può dire di non avere riso alla proposta della Casa Bianca di realizzare stabilimenti balneari, ignorando rigorosamente la direttiva Bolkestein, con file multicolori di sdraio ed ombrelloni a Gaza City? Salvo scoprire nelle settimane successive che i palestinesi continuano a versare lacrime amare tra distruzioni, morti e feriti. Altro che risate. E oggi, il piano dell'assurdo si completa con l'iniziativa ventilata dal ministro degli esteri israeliano, nel 696° giorno di guerra contro Hamas, di applicare la sovranità di Tel Aviv sui territori della Cisgiordania.
Il gioco è fatto. Palestina bye bye, altro che riconoscimento di un altro Stato. Questo è quanto dice la cronaca che Trump e Netanyahu hanno deciso di trasformare in storia fatta e finita, piegando con la loro avidità e ambizione il resto dell'umanità ai loro piedi.
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