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"Fuga da Sarajevo" in scena allo Spazio Kairos di Torino

Aggiornamento: 18 feb 2023

di Vice

Foto di Fabio Palazzolo

Sul palco di "Fuga da Sarajevo" sei attrici, Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso e Lia Tomatis. Sullo sfondo, una città, la capitale della Bosnia, e il più lungo assedio della storia contemporanea che riuscì nell'impresa "possibilissima" di assuefare al dolore il mondo, dall'aprile del 1992 al febbraio del 1996 chiuso nei suoi "diplomatismi" e indifferente ai drammi di centinaia di migliaia di esseri umani. Nei recessi della memoria, una gamma di emozioni diventata storia che sopravvive da oltre trent'anni riandando a quella guerra civile che devastò i Balcani e disintegrò lo Stato federale socialista della Jugoslavia che dalla fine della II Guerra mondiale si era basato sul binomio politico Fratellanza e Unità (Bratstvo i Jedinstvo).

"Fuga da Sarajevo"[1] , opera della drammaturga Monica Luccisano in scena domenica 19 alle 18,30 allo Spazio Kairos di Torino (nel incarna memoria e dramma cui si aggiunge l'interrogativo della coscienza collettiva che oggi come ieri cerca una risposta a come sia stato possibile per l'Occidente rimanere inerte dinanzi a una tragedia di proporzioni incalcolabili per distruzioni e vittime (oltre 93 mila).

Lo spettacolo, che trae libera ispirazione dai racconti di Irina Dobnik all’autrice in un’intervista del 2012, dalle vicende del Kamerni Teatar ’55 e da altri fatti accaduti al tempo dell’assedio di Sarajevo[2], si presenta come una riflessione con una specifica prospettiva femminile sulla guerra e sui vissuti di Irina Dobnik. Giovane attrice poco più che ventenne del Kamerni Teatar '55, Irina assiste quasi incredula all'esplosione della violenza della guerra nella sua vita. Ma in quell’angoscia crescente, il suo teatro intraprende una straordinaria “resistenza culturale”: spettacoli, concerti, prove aperte, performance di ogni genere continuano ad animare il Kamerni durante l’assedio, e non è solo per l’ostinata voglia di vita dei suoi attori e attrici, ma anche di quei cittadini che continuava a frequentare quel luogo trovandovi un rifugio per corpo e mente, quando a Sarajevo è l’inferno.

La compagnia di Irina sta allestendo “Aspettando Godot”. In una sorta di osmosi tra vita e teatro, il lavoro su quel testo va intrecciando l’angoscia di quei giorni. La lavorazione dello spettacolo è sempre più intensa. E via via “Godot” diventa uno specchio in cui si riflette l’attesa infinita di una tregua, e di qualcuno che metta fine all’inferno. Come moltissimi altri, Irina sarà costretta alla fuga.

Lo spettacolo vede la collaborazione in coproduzione di cinque associazioni culturali di Torino: Doppeltraum Teatro, Liberipensatori Paul Valéry, Onda Larsen, Progetto Zoran, Tékhné.



Note


[1] Fuga da Sarajevo, Ideazione e testo di Monica Luccisano, Interpreti e regia collettiva Camilla Bassetti, Serena Bavo, Chiara Bosco, Luana Doni, Silvia Mercuriati, Stefania Rosso, Lia Tomatis coordinate da Monica Luccisano. Spazio Kairos via Mottalciata 7 (nei pressi di corso Bologna).

Il progetto di formazione è sostenuto da Consiglio Regionale del Piemonte Comitato Resistenza e Costituzione; spettacolo prodotto con il contributo di Città di Torino, TAP Torino Arti Performative; il progetto è sostenuto con i fondi dell'Otto per mille della Chiesa Valdese 2022. Spazio

Domenica 19 è anche previsto un momento di confronto e scambio con il cast e il pubblico, moderato dall’associazione Co.mu.net – Officine Corsare, nell’ambito del progetto “Barriera Corallina“.


[2] Sulle immagini e il racconto dell'assedio di Sarajevo rimandiamo alla mostra fotografica - scatti di Paolo Siccardi - organizzata dalla Porta di Vetro al Mastio della Cittadella in:


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