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Torino alle prese con il futuro di Mirafiori. La relazione del sindaco Lo Russo

Aggiornamento: 13 set 2023


Torino e il suo futuro con Stellantis: ha superato abbondantemente la mezz'ora la relazione del sindaco Stefano Lo Russo tracciata oggi, 12 settembre, nella sala d'Orologio del Comune davanti alla platea dei consiglieri comunali e del presidente della Commissione Lavoro Pierino Crema (Pd). Un incontro propiziato da una serie di problemi strettamente connessi, soprattutto per lo stabilimento di Mirafiori, dove si annidano le preoccupazioni maggiori di una forte contrazione della forza lavoro, che prendono corpo dalla elevata età media dei lavoratori alla fisiologica riduzione di personale - tra il 30-40 per cento degli organici - nel passaggio dalla produzione di motori endotermici all'elettrica.

Da qui, in prima battuta, la necessità di comprendere quali direttrici seguiranno gli investimenti di Stellantis che l'8 settembre ha inaugurato, come ha ricordato Lo Russo, il suo primo Battery Technology Center proprio a Mirafiori, il più grande in Italia e uno dei più grandi in Europa. L'investimento di 40 milioni di euro, che occuperà un centinaio di tecnici, la maggior parte lavoratori specializzati di Stellantis, dovrà restituire al quarto produttore mondiale di automobili la capacità di progettare, sviluppare e testare i pacchi batteria, i moduli, le celle ad alta tensione e i software che andranno ad alimentare i futuri veicoli dei brand. Il centro è il più grande in Italia e tra i più grandi in Europa.

A stretto giro di posta, ha aggiunto il sindaco di Torino, segue l'incognita del secondo modello da produrre in uno dei siti italiani di Stellantis, su cui però il gruppo continua a mantenere il massimo riserbo. E' una partita che "si gioca su più tavoli", non si è nascosto Lo Russo, deluso dalla recente esperienza della Gigafactory per la quale Stellantis ha preferito lo stabilimento molisano di Termoli, che diventerà il terzo sito europeo per la produzione di batterie della Automotive Cells Company, la joint-venture del costruttore euro-americano con la Total e la Mercedes. Nel mezzo, ha ricordato Lo Russo, in una sorta di fuori onda sulla transizione ecologica con la produzione di auto elettrica, non si possono dimenticare i problemi irrisolti a livello infrastrutturale del nostro Paese nella produzione e soprattutto nel trasporto di energia.

Gli interventi dei consiglieri dell'opposizione di centro destra, al netto dei distinguo, si sono caratterizzati nell'esprimere le loro riserve sulle intenzioni di Stellantis di investire su Mirafiori ed hanno chiesto al sindaco una maggiore incisività nei confronti della società. Richiesta legittima, anche alla luce dei due milioni di metri quadrati da anni inutilizzati dell'area di Mirafiori sui quali non sono stati avanzati ancora progetti per una diversa destinazione d'uso. Ma, in questi casi, è d'obbligo per l'amministrazione comunale prefigurarsi l'assetto futuro per quell'area della città, per non ritrovarsi ostaggio di iniziative unilaterali del gruppo, esercitate con tutto il potere di condizionamento che una società di quelle dimensioni è in grado di esercitare sull'opinione pubblica.


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