PUNTURE DI SPILLO Capitalismo senza capitali, ma non rinunciamo al futuro
Aggiornamento: 28 set 2023
a cura di Pietro Terna
Dal Corriere della Sera[1] del 23 scorso: “A Mirafiori si è registrata la prima battuta d’arresto dal lancio della 500 elettrica, uno dei pochi stabilimenti italiani del gruppo Stellantis a registrare da due anni volumi in aumento. L’azienda, oltre a confermare il ricorso alla cassa integrazione per la prossima settimana, sulle linee della 500 e di Maserati, ha informato che chiederà la Cig anche a ottobre; dal 19 fino al 3 novembre”. Giorgio Airaudo, segretario regionale della Cgil Piemonte, lancia l'allarme, riferendosi alle promesse per auto e non solo: «Solo annunci, manca un vero piano di sviluppo per Torino».
A chi è indirizzato l’allarme? Al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, al presidente della Regione, Alberto Cirio, ma anche a tutti noi cittadini e soprattutto agli imprenditori, con le loro associazioni. Siamo immersi in un sistema economico capitalistico, ma che cosa sta succedendo del capitalismo? È paradossalmente diventato un capitalismo senza capitali?
Secondo l’interessantissimo progetto di studio dell’economia[2] CORE Econ, “Capitalism is a particular form of economic organisation. And it's a fascinating one”. Però, riporta[3] sempre CORE Econ, “Negli Stati Uniti, tra il 2019 e il 2022, la percentuale di adulti che vedono il capitalismo in modo positivo è scesa di 8 punti percentuali, arrivando al 57%. Secondo un sondaggio commissionato dall’Institute for Economic Affairs (IEA), notoriamente di destra, in Gran Bretagna nel 2021 due persone su tre vorrebbero vivere in un sistema economico socialista”.
Che cosa è successo, che cosa sta succedendo? CORE Econ, sempre all’indirizzo indicato, riporta la discussione tra la giornalista Noel King e l’economista Wendy Carlin, co-fondatrice di CORE Econ e autrice di manuali di macroeconomia di grande successo. Carlin annota che nel momento di maggior accelerazione della crescita, negli anni ’50 e ’60 dello scorso secolo, negli Stati Uniti i benefici dello sviluppo erano progressivamente ripartiti con i lavoratori. Certo non con tutti, con molte minoranze escluse, neri e donne in primo piano.
In Europa e in Italia, con un po’ di ritardo, stava avvenendo la stessa cosa. Poi, per tutti, negli anni ‘70 è arrivata la terribile inflazione al 20% e più annuo e, successivamente, una lunga storia di passi avanti e indietro, sino alla crisi del 2008 e a tutte le vicende successive. Senza che ce ne rendessimo conto ci siamo ritrovati immersi in un capitalismo stanco, privo dei capitali da investire per scelte importanti di benessere, con in primo piano la difesa dell’ambiente e la salute. Obiezione del lettore: sto dimenticando Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft e compagnia!
Quella è un’altra storia, con Apple che è un caso speciale in quanto i suoi sono prodotti fisici per l’innovazione informatica, telefoni o computer o tavolette che siano, ed è stata capace di conquistare un enorme potere di mercato. Microsoft, già declinante, sembra aver cambiato passo con la mossa per ora vincente dell’intelligenza artificiale. Gli altri nomi, semplificando molto, impinguano i loro bilanci in quanto veicoli per la pubblicità e come operatori di commercio. Hanno beneficiato di una immensa sopravvalutazione da parte della finanza e della borsa; sopravvalutazione che si è trasformata in una forma di finanziamento a bassissimo costo.
Ora Amazon sta incontrando il primo vero ostacolo. La Federal Trade Commission (FTC), presieduta dalla determinatissima Lina M. Khan (foto in basso), ha citato in giudizio[4] Amazon per aver difeso illegalmente il proprio potere monopolistico. Vedremo l’esito dell’azione della FTC, ma in effetti ora è Amazon che comanda e quasi pianifica[5] l’economia per i settori in cui è prevalente.
Dal mondo dei colossi (un po’ di argilla) nati dall’internet, l’economia di Torino è lontanissima. È un bene o un male? Mancando i capitali, in un’area inserita nell’economia capitalistica, è prima di tutto un male. Ma in economia nulla procede in modo lineare, tutto cambia e anche rapidamente: chi saprà cogliere il momento in cui la produzione dovrà acquisire una nuova ragion d’essere – dopo l’ubriacatura delle esagerazioni con le super compagnie dell’internet – potrà essere protagonista di un nuovo ciclo di sviluppo, con e oltre la nuova ondata di innovazione portata dall’intelligenza artificiale.
Non vuol dire che si ritornerà all’economia di 20-30 anni fa! Un recente intervento[6] del premio Nobel Krugman si intitola “Quei posti di lavoro nel settore manifatturiero che rivogliamo erano buoni per un motivo” e si riferisce allo sforzo dell’amministrazione Biden per riportare a casa i posti di lavoro del settore manifatturiero via via trasferiti in altri paesi. Erano posti di lavoro “buoni” perché ben retribuiti ma, annota Krugman, “i salari reali nel settore manifatturiero sono in generale diminuiti dal 1980 e il declino è stato particolarmente pronunciato e persistente nella produzione di autoveicoli”. Il grafico delle paghe orarie qui riportato[7], tratto dal materiale dell’US Bureau of Labor Statistics, non richiede commenti.
Torniamo a Torino. Siamo mediamente anziani e lo saremo sempre di più se non consideriamo i cittadini provenienti da fuori Europa. Cittadini con cui contrarre un patto di grande collaborazione, che leghi il nostro destino declinante con quello prospettico delle nazioni da cui provengono. Ne ho scritto[8] in uno spillo a luglio, cui mi ricollego: nel cammino del progresso non è necessario ripetere i nostri errori. Credo che si possa dire che è necessario ragionare in grande, con gli imprenditori in primo piano. Pensare in grande e intanto agire con azioni innovative, che partano da Torino, immaginando imprese plurinazionali insieme a imprenditori dei nuovi paesi del mondo, rispettandone le culture, ma collaborando per proiettarsi verso il futuro che non può essere solo fatto di robot, fattorini, camerieri e like nei social network.
È tutto l’opposto del capitalismo dalla faccia feroce che si sta rimanifestando. Dal Corriere della Sera[9] del 23 scorso: "Non rendete abbastanza». Il pugno duro di Stellantis a Mirafiori: un licenziamento e cinque impiegati sospesi".
Ricorriamo alla musica per riflettere. Il Maestro degli spilli ci intrattiene con la[10]Pavane pour une infante défunte che Maurice Ravel scrisse mentre era ancora studente. La prima versione era una composizione per pianoforte, alla quale l’autore fece seguire la versione orchestrale. Si tratta di un'opera armonicamente piuttosto semplice, ma melodicamente ed emotivamente molto profonda. Le capacità di orchestratore di Ravel (eccezionale nei Quadri di un'esposizione di Mussorgsky) ci insegnano che, al di là delle risorse a disposizione – fuor di metafora: il lavoro e il capitale di cui si è detto sin qui – dobbiamo ricercare un modo di disporle e di disporne che le renda significative sul piano emotivo e anche reale.
Note
[1] https://torino.corriere.it/notizie/economia/23_settembre_24/da-stellantis-all-aerospazio-airaudo-cgil-solo-annunci-manca-un-vero-piano-di-sviluppo-per-torino-c7002bcb-560b-4f95-8609-6dab3827bxlk.shtml?refresh_ce [2] https://www.core-econ.org/the-economy/it/ [3] https://2q9wu.r.a.d.sendibm1.com/mk/mr/sh/1t6AVsd2XFnIG8VL3aazrKSvuiuj9F/KmAvEFL0bqzk [4]https://www.ftc.gov/news-events/news/press-releases/2023/09/ftc-sues-amazon-illegally-maintaining-monopoly-power con motivazione: “La continua condotta illegale di Amazon blocca la concorrenza, consentendole di esercitare un potere monopolistico per gonfiare i prezzi, degradare la qualità e soffocare l'innovazione per i consumatori e le imprese” (Amazon’s ongoing pattern of illegal conduct blocks competition, allowing it to wield monopoly power to inflate prices, degrade quality, and stifle innovation for consumers and businesses). [5] How Amazon transformed the EU into a planned economy, https://doctorow.medium.com/how-amazon-transformed-the-eu-into-a-planned-economy-dabc63b15449; il mega-mercante mondiale sta riuscendo dove fallirono gli studiosi dell’Accademia delle scienze dell’Unione Sovietica. Vedere https://tinyurl.com/ytyths9c; non per nulla Amazon ha recentemente deciso di investire 4 miliardi in una azienda di intelligenza artificiale, Antropic, rivale di quell’Open AIc che ha fatto ChatGPT: https://www.theguardian.com/technology/2023/sep/25/amazon-invest-openai-rival-anthropic-microsoft-chat-gpt [6] Those manufacturing jobs we want back were good for a reason, https://tinyurl.com/yuj2z2xe [7] Tratto da https://www.bls.gov/opub/ted/2020/inflation-adjusted-earnings-in-motor-vehicles-and-parts-industry-down-17-percent-from-1990-to-2018.htm [8]Punture di spillo. "Gettiamo lo sguardo sul Mondo, non ci siamo soltanto noi",
Comentários