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Ora Savona spariglia sul Mes

Aggiornamento: 16 mar 2023

di Pietro Terna

Paolo Savona è presidente della Consob ed è stato recentemente ministro per gli Affari europei, ma è anche ex direttore del Servizi studi della Banca d’Italia, cattedratico di Politica economia nel 1976, ex direttore generale della Confindustria con Guido Carli presidente; è stato ministro dell’Industria nel 1993-94, nonché banchiere pubblico di rango. Ora, dall’alto dei suoi 83 anni splendidamente portati, affida a un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore di venerdì 22 novembre la sua ricetta per modificare il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Si tratta di quel Fondo salva Stati oggetto delle polemiche di questi giorni, con eminenti personaggi della politica italiana che sembra abbiano preso parte a loro insaputa alle tante riunioni sull’argomento che si sono susseguite nel tempo, tanto che ora si comportano come di fronte a una sorpresa assoluta. Savona invece è perfettamente al corrente di tutta la vicenda e, proponendosi come protagonista del dibattito, lancia un’idea forte, molto forte: la «creazione di uno European safe asset per fermare in Europa il risparmio», che altrimenti si sposta soprattutto sui titoli americani che pagano tassi maggiori. In altre parole, un titolo obbligazionario sicuro perché emesso dal Mes, che assumerebbe una nuova funzione di prestatore di ultima istanza e opererebbe come strumento europeo, coordinato con l’azione della Commissione, per affrontare le situazioni in cui il debito pubblico è eccessivo. Gli Stati in quella situazione otterrebbero credito dal Mes senza dover emettere nuovi titoli di Stato e anche riducendo quelli in circolazione, via via che scadono. Si tratta di una versione assai raffinata e condivisibile di proposte più drastiche di trasferimento del debito dai singoli Stati all’Europa. Tutto bene, dunque. Sì, ma … Il “ma” è pesante, perché l’ostacolo vero sono i tedeschi, cui occorrerebbe far accettare un’idea che proviene da uno Stato, l’Italia, che tenta di sabotare proprio il Mef con un’azione di governo che si sta rilevando quanto meno ondivaga. E poi … con tutta la stima sincera verso il professor Savona, mi permetto di consigliargli di far cancellare tutte le tracce di un suo compromettente intervento che si trova ancora online (1). Si tratta del Testo integrale intervento Convegno di Scenari Economici “Un Piano B per l’Italia” del 3 Ottobre 2015”. Paino B, beninteso, per l’uscita dall’Euro. In quel convegno erano state anche presentate delle slide , tra i cui autori compare lo stesso Paolo Savona, in cui il piano per uscire dall’euro era perfettamente definito, sin dal titolo di Guida pratica per uscire dall’Euro. Purtroppo, nella slide 17, opportunamente intitolata Lex Monete, si dice che l’uscita dall’Euro «per i creditori esteri con credito sotto legislazione italiana significherà un haircut (…) ovvero sconteranno il deprezzamento della nuova lira sull’euro». Attenzione alla terribile memoria del web e ai traduttori automatici dall’italiano al tedesco! (1)https://scenarieconomici.it/origini-significato-e-funzioni-di-un-piano-a-e-b-per-litalia-in-europa-di-paolo-savona/


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