"Famiglia e Pace", elementi portanti del Sinodo
Aggiornamento: 26 ago 2023
di Piera Egidi Bouchard
Nella giornata di chiusura, ieri venerdì 25 agosto a Torre Pellice, il Sinodo della Chiesa Valdese e metodista ha approvato i due importanti ordini del giorno presentati, con le mozioni sottoscritte in particolare da deputate (prima firmataria la pastora e teologa Letizia Tomassone), sul tema della “Gestazione per altri” e della pace. Sul primo tema, il Sinodo innanzitutto esprime grande preoccupazione per le politiche che negano i diritti ai bambini e alle bambine già nate. Inoltre i membri del Sinodo dicono no alla criminalizzazione di qualsiasi forma di “gestazione per altri”, condannando le norme che la definiscono un reato universale.
I documenti su Famiglia e Pace
Rispetto a questi temi è stato elaborato un documento della “Commissione per i problemi etici posti dalla scienza”, composta ad hoc da teologi, medici e scienziati delle Chiese battiste, metodiste e valdesi, che ora sarà proposta al vaglio e all’approfondimento delle chiese locali, come consolidata prassi in anni passati su altri temi etici come il divorzio, l’interruzione di gravidanza, l’eutanasia.
“Auspichiamo che nelle comunità vi siano sempre maggiore conoscenza e confronto etico – ha detto la pastora Ilenya Goss, coordinatrice della Commissione – per andare oltre gli stereotipi e i rischi di idealizzazione della maternità, la cui ricaduta ultima è rappresentata anche da espressioni svalutanti come ‘utero in affitto’”.
Già il Sinodo del 2017 aveva approvato un documento dedicato alle numerose forme di famiglie possibili. Le chiese protestanti, infatti, già da anni sostengono le “famiglie arcobaleno”, in nome dell’accoglienza e della serenità di tutte e tutti, a partire dalle bambine e dai bambini.
Sul tema della pace, riportiamo il testo approvato.[1] Ambedue questi ordini del giorno rappresentano un contributo significativo a questioni gravi e coinvolgenti che ci interrogano profondamente nelle nostre coscienze, e che hanno dato luogo a dibattiti e confronti anche difficili.
Al termine dei lavori, sono state elette le massime cariche: rieletta la moderatora Alessandra Trotta e riconfermati tutti/e le componenti della Tavola, nel complesso 7 i membri: vice moderatora Erika Tomassone, Ignazio di Lecce, William Jourdan, Ulf Hermann Koller, Dorothea Muller, Andrea Sbaffi. Riconfermato Presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI) il pastore Luca Anziani. Per la Facoltà valdese di Teologia, riconfermato Lothar Vogel (decano) e Eric Noffke (vicedecano). La pastora battista Francesca Nuzzolese è stata eletta alla cattedra di Teologia pratica, la prima donna in questo ruolo. Inoltre presidente della Commissione sinodale per la diaconia (CSD) è stato riconfermato il pastore Francesco Sciotto.
L'intervento della moderatora Alessandra Trotta
Nella consueta conferenza stampa di chiusura, la moderatora Alessandra Trotta ha ricordato l’esperienza di un lavoro proficuo tra i membri della Tavola: “Li sceglie il Sinodo per noi - ha detto - ma abbiamo imparato a lavorare bene insieme, anche nelle differenze, nella dialettica.
L’aggettivo ‘piccoli’ è risuonato diverse volte in questo Sinodo - ha notato -, alcune volte con orgoglio, altre con la preoccupazione della nostra ‘piccolezza’. Entrambe queste posizioni sono sbagliate: sappiamo che l’elemento della crescita numerica non è necessariamente misura della qualità evangelica, che l’adesione di massa non dà vita necessariamente a comunità sane. Ma dobbiamo saperci dire, con onestà, che nemmeno ogni piccolezza è segno di coerenza e qualità evangelica, anche guardando alla realtà delle nostre comunità.” Nonostante questa “piccolezza” - ha concluso la moderatora –“ una comunità che sa esprimere una fede che - pure nei vasi di coccio della fragilità e imperfezione di tutto ciò che è umano - una comunità che sa offrirsi come luogo di accoglienza, guarigione, relazioni rinnovate, emancipazione, solidarietà, che è un luogo di amore, di speranza, cresce.”
Questa speranza, questa gioiosa condivisione è stata conclusa in preghiera con il culto finale di Santa Cena, a cura del Seggio del Sinodo e presieduto dalla sua presidente di quest’anno, la pastora e avvocata Giovanna Vernarecci (foto in alto).
Note
[1] La Pace in Europa. Il Sinodo 2023, consapevole degli sforzi di dialogare in tempo di guerra tra chiese protestanti e ortodosse portati avanti dal Consiglio ecumenico delle chiese e da altri organismi ecumenici europei:
- esprime solidarietà alle chiese e alle popolazioni nei paesi in conflitto, auspicando che si giunga quanto prima a una pace giusta in Ucraina, nel rispetto del diritto internazionale;
- incoraggia ogni azione che porti a dialoghi di pace e a una risoluzione diplomatica dei conflitti, in Ucraina come negli altri Paesi in guerra;
- consapevole che la guerra in Ucraina veda un aggressore e un aggredito, è convinto che finanziare la produzione di armamenti aumenti le atrocità e i tempi di questa guerra e delle altre;
- si rifà anche alla Costituzione italiana che all’art.11 ripudia la guerra e promuove la pace e la giustizia fra le nazioni;
- invita le chiese a proclamare il vangelo della pace sulla piazza pubblica, senza temere di schierarsi con chi si oppone alla guerra e ai nazionalismi tossici, con gli obiettori di coscienza di entrambi gli schieramenti, con chi lavora per una informazione libera e con chi cerca di ricostruire condizioni di vita e di convivenza nelle città devastate dalla guerra;
- invita le chiese a organizzare dibattiti e riflessioni sulla guerra in Ucraina e sulla costruzione di comunità riconciliate per il futuro dell'Europa.
Foto Agenzia Nev
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