Dal fumetto ai film, l'irresistibile "carriera" del gallico Asterix
di Marco Travaglini
“Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani... Tutta? No! Un villaggio dell'Armorica, abitato da irriducibili Galli resiste ancora e sempre all'invasore. E la vita non è facile per le guarnigioni legionarie romane negli accampamenti fortificati di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum..”. Le avventure a fumetti di Asterix il Gallico, nota e fortunata serie ideata dai francesi René Goscinny e Albert Uderzo, iniziavano con questo prologo. I due geniali autori d’Oltralpe crearono le strisce dove il protagonista era un piccolo e orgoglioso guerriero Gallo dall’elmo alato, con casacca nera e pantaloni rossi, un paio di baffi giallo-polenta e uno sguardo furbo e allegro.
Asterix apparve per la prima volta sul numero zero del periodico a fumetti Pilote. Era il 29 ottobre 1959 e, in pratica, sia il giornale che la serie degli irriducibili Galli, su sceneggiatura di Goscinny e disegni di Uderzo, vedevano la luce lo stesso giorno. Inizialmente Asterix doveva essere l'unico personaggio principale della storia ma Uderzo insistette affinché il piccolo protagonista avesse una spalla. E così venne ideato Obelix, corpulento trasportatore di menhir dai pantaloni a strisce bianchi e blu e il volto incorniciato da capelli intrecciati e baffi rossicci. Accanto a lui (dal 1963 in poi), inseparabile, il fido Idefix: un cagnolino ecologista assomigliante a un terrier bianco che soffre terribilmente quando vede maltrattare o sradicare un albero, ululando il suo dolore.
Gli autori collocarono questi stravaganti Galli in Armorica (l’attuale Bretagna), dotandoli di una forza straordinaria grazie agli effetti di una pozione magica preparata dal druido Panoramix. Così il villaggio era in condizione di resistere ostinatamente alle legioni di Cesare, restando l'unica enclave libera della Gallia dal dominio imperiale di Roma. Dal 1959 al novembre 2023 gli albi ufficiali di Asterix sono stati 40 e Goscinny (morto giovane a soli 51 anni nel 1977) nel tratteggiare i caratteri dei due principali protagonisti scelse anche di ridistribuirne i ruoli. In questo modo Astérix diventò l’eroe quasi perfetto, mentre i difetti franco-gallici andarono a ricadere sul grosso Obelix: suscettibile, irascibile, goloso di cinghiali arrosto e dispensato dal bere la pozione poiché, essendo caduto da piccolo in una pentola colma del magico intruglio, ne aveva perennemente assimilato il formidabile beneficio. Per i legionari romani questi Galli rappresentavano un vero e proprio incubo e nei frequenti scontri, pur non accadendo mai nulla d’irreparabile, hanno sempre avuto la peggio fino ad essere costretti a rovinose ritirate.
Una folla di personaggi popolano il villaggio armoricano. Dal capo Abraracourcix e sua moglie Beniamina al bardo Assurancetourix, dal canto straziante che provoca nubifragi (al termine del grande banchetto che tradizionalmente conclude ogni avventura, per zittirlo, viene legato e imbavagliato). A questi vanno aggiunti il pescivendolo Ordinalfabetix e sua moglie Ielosubmarine (che ha vita dura in un villaggio di mangiatori di cinghiali), l’irascibile fabbro Automatix, il decano Matusalemix (che, a dispetto dei suoi 93 anni ha una moglie giovane e carina) e la bella Falbalà. Quest’ultima è la ragazza con più charme del villaggio, dove ha fatto ritorno dopo aver studiato per anni a Condate (l'odierna Rennes). Il suo fascino è come un fulmine a ciel sereno che colpisce tutti gli uomini del villaggio e in particolare Obelix. Tutti venerano Toutatis, il dio celtico della guerra, della fertilità e della ricchezza e temono solo che il cielo gli “caschi sulla testa”.
Nella saga compaiono anche altri personaggi, spesso ricorrenti nelle storie, come il mercante fenicio Grandimais o Beltorax, cugino di Asterix che vive in Britannia, adora il cinghiale bollito in salsa di menta e come tutti gli anglosassoni ama bere acqua calda, la bevanda nazionale che nei secoli si arricchì di foglioline di tè. Un caso a parte è quello degli sfortunati pirati vichinghi guidati da Barbarossa che, nel tentativo di assalire navi da carico e potersi così ripagare i debiti contratti per la loro imbarcazione, incontrano spesso Asterix e Obelix e finiscono per essere ogni volta malmenati e affondati.
Oltre ai dieci film d’animazione, Asterix e Obelix sono stati protagonisti anche di cinque pellicole, con cast piuttosto importanti. Nella prima, del 1999, Asterix & Obelix contro Cesare, oltre a Gérard Depardieu nei panni di Obelix (personaggio che interpreterà nei primi quattro film) ci sono Christian Clavier (Asterix), Roberto Benigni (Lucius Detritus) e Laetitia Casta (Falbalà). Tre anni dopo, in Asterix & Obelix - Missione Cleopatra, oltre alla conferma della coppia Clavier-Depardieu, compare nei panni della regina egizia l’affascinante Monica Bellucci. Nel 2008, nel cast di Asterix alle Olimpiadi, Clovis Cornillac eredita il personaggio di Asterix e, oltre a numerose stelle dello sport come Zidane e Michael Schumacher, c’è Alain Delon ad interpretare Giulio Cesare. Nel 2012, quando sui grandi schermi compare Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà è Édouard Baer a dare il volto ad Asterix mentre Catherine Deneuve è la regina Cordelia e Luca Zingaretti interpreta un generale romano. Nel 2023 è arrivato nei cinema l’ultima fatica cinematografica degli irriducibili Galli, intitolata Astérix & Obélix- Il regno di mezzo con, tra gli altri, Marion Cotillard e Vincent Cassel. Le loro storie sono spassose e più che stimolare sentimenti nazionalistici, come sottolineato erroneamente da alcuni osservatori, sono un esempio abbastanza raro di autoironia transalpina, dove emergono più i difetti che le virtù degli abitanti del villaggio bretone anche se, a fare le spese di quel loro carattere piuttosto deciso, sono quasi sempre i centurioni e i soldati delle legioni dell’Aquila.
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