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Chiesa Valdese: "Via le cattive politiche migratorie causa delle stragi in mare"


Con il ritrovamento di una bambina non identificata, dalla verosimile età di 6 anni, sono salite a 73 le vittime del naufragio del barcone di migranti a poche centinaia di metri dalle coste calabresi di Cutro. Ad avvistare stamane il corpicino senza vita una squadra del Corpo dei Vigili del fuoco. Intanto, dopo il Consiglio dei ministri di ieri a Cutro che ha avuto più momenti di contestazione, cresce attorno al comune calabrese la mobilitazione per preparare la manifestazione nazionale di domani, 11 marzo, "Fermare la strage. Subito!". Una iniziativa che sta raccogliendo adesioni e organizzazioni dirette anche in altre città italiane, come a Cuneo, dove il "Coordinamento pace e disarmo" ha promosso un corteo che partirà dalla centrale via Roma.

L'ecatombe di Cutro, insieme con la Chiesa cattolica, ha mobilitato anche le chiese protestanti italiane. In proposito, La Porta di Vetro ospita un documento redatto oggi dal Consiglio della Chiesa Valdese di Reggio Calabria.

Ancora una volta, le immagini di tanti corpi senza vita di bambini e adulti sulla spiaggia e la notizia di tantissimi bambini e adulti dispersi nel nostro mare interpellano le coscienze di noi valdesi sia come cristiani sia come cittadini, chiedendoci di «essere non soltanto braccia che accolgono amorevolmente ma anche voci che parlano chiaramente alla società e alla politica».

Come membri della comunità valdese di Reggio Calabria, allora, intendiamo innanzitutto esprimere il nostro cordoglio per le vittime del naufragio accaduto davanti alla costa di Steccato di Cutro e la nostra solidarietà per i sopravvissuti e per i parenti delle vittime, la nostra vicinanza ai soccorritori tutti (che, o militari o civili, spesso non sono riusciti a trattenere le lacrime mentre raccoglievano quei tanti corpi straziati) e il nostro apprezzamento per la straordinaria mobilitazione che, nello sconfortante silenzio dei responsabili del governo, ha coinvolto la società civile di Crotone e della Calabria intera.

Ribadiamo, dopo, che per noi valdesi tutte le misure volte a detenere, punire e respingere migliaia di persone in cerca di sicurezza sono del tutto incompatibili con la nostra ferma convinzione cristiana che tutti gli esseri umani, in quanto fatti a immagine di Dio, sono meritevoli di essere trattati con compassione ed equità. Intendiamo, pertanto, rivolgere un accorato appello alle forze politiche, e in particolare a quelle della maggioranza di governo, affinché il Paese onori fino in fondo le proprie responsabilità legali e morali, affronti l’ineluttabilità e complessità del fenomeno migratorio senza cedimenti alle tentazioni propagandistiche di parte e non finisca per trattare i richiedenti asilo vulnerabili come meri clandestini.

Noi valdesi auspichiamo, dunque, che il governo italiano adotti tempestivamente politiche concrete che, invece di opporre insensati ostacoli burocratici alle ONG impegnate in operazioni di ricerca e salvataggio in mare, sappiano valorizzarne l’azione, riescano a favorire l’istituzione di nuove vie legali di emigrazione e asilo (sul modello dei corridoi umanitari finanziati dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, dalla Tavola Valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio), pongano fine alle stragi causate dalle cattive politiche migratorie.


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