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Alla vigilia della "Via Maestra": "Dissento da chi vuole una Cisl snaturata e lontana dalla piazza"

Aggiornamento: 6 ott 2023

di Adriano Serafino*


Domani, 7 ottobre, sarò a Roma con il cuore e con la mente, idealmente insieme alle 100mila persone che sono attese alla manifestazione "La via maestra, insieme per la Costituzione", promossa dalla Cgil. Sono iscritto alla Cisl dal 1959 e mantengo l’adesione per potere esprimere, con altri, un radicale dissenso dalla strategia che manda avanti il segretario generale Luigi Sbarra - senza apparenti discordanze nell’organizzazione - che si può riassume così “un piede ai tavoli governativi e l’altro alla convention per la celebrazione di Silvio Berlusconi”. Quanto qui sintetizzo è condiviso ampiamente nell’Associazione “Prendere parola”, presieduta da Savino Pezzotta, sorta dopo il caso Scandola e la sua ingiusta espulsione. Pensiamo che la frase di Sbarra “ bisogna essere coerenti, non si può stare con un piede ai tavoli governativi e l’altro nelle piazze” con la quale ha motivato lo sganciamento della Cisl dall’unità d’azione, sia - per un sindacalista con la storia Cisl alle spalle - semplicemente una stravaganza, se non peggio. Come pure il sostenere che un salario minimo con valore legislativo sarebbe di ostacolo all’attività e alla contrattazione sindacale, ignorando così il valore che la legislazione di sostegno ha avuto in Italia dalla Legge 300, lo Statuto dei Lavoratori, in poi.


Un errore la pregiudiziale sul salario minimo

A proposito, i tre punti di severe critiche espresse da Tito Boeri e Roberto Perotti nell’articolo “Salario minimo gli errori del Cnel” (La Repubblica di oggi, 6 ottobre) dovrebbero essere, da tempo, ben note anche ai vertici della Cisl, che stante le carenze dell’Inps a certificare le retribuzione erogate ai dipendenti (l’Istituto controlla le dichiarazioni contributive) mise in atto l’aumento arbitrario e ingiustificato delle pensioni per i suoi dirigenti massimi (il caso Bonanni e dintorni, denunciato da Fausto Scandola). Sottolineano Boeri e Perotti “[...] E’ grave che il Cnel non riconosca i limiti dei dati disponibili sulle retribuzioni. Si affida pressoché unicamente ai dati Inps sulle dichiarazioni contributive che hanno almeno due generi di problemi cui il documento sorprendentemente non fa rifermento. I dati dell’Inps non coprono il lavoro nero e solo parzialmente il lavoro grigio (in cui vengono dichiarati lavori part-time che in verità sono a tempo pieno). Inoltre l’Inps raccoglie contributi, ma non c’è nessuna garanzia che a questi contributi corrisponda effettivamente una retribuzione loro proporzionata. Alcuni datori di lavoro possono pagare i contributi corrispondenti ai minimi tabellari della contrattazione collettiva per evitare controlli e ispezioni, ma poi versare ai loro lavoratori meno di quella cifra. E l’Inps non è in grado di saperlo…”.


L'importanza di essere a Roma

Tra i limiti che si riscontrano nelle Confederazioni sindacali, tra l’immobilismo e l’attesa della Cisl (…di Godot?) e la manifestazione Via Maestra del 7 ottobre, per noi la scelta è quella di essere a Roma - con o senza tessera sindacale, con o senza tessera Cisl - in presenza o a distanza , anche per molti di noi over 80, con la mente e con il cuore. La posta in gioco è alta sia per la Cgil per realizzare un coerente nesso “organizzazione-movimento”, come pure per la Cisl che deve ritrovare un sussulto (“sono sempre tanti i laici-chierici solerti a genuflettersi davanti al superiore”, ricordava un tempo uno dei padri fondatore del sindacato d'ispirazione cattolica, Carlo Donat-Cattin) per evitare di essere “né associazione, né movimento”, trasformandosi in una grande neo-corporazione - privata del ruolo partecipativo e decisionale di Rsu, iscritti e dei lavoratori - che afferma di parlare, agire e decidere in nome e per conto di essi, ma, invece ricerca per le sue rotte e le sue vele venti da destra, per approdi neo-corporativi lontani dalla solidarietà richiesta dai tanti invisibili, precari, di coloro che vivono peggio: siano essi i giovani senza lavoro, siano gli anziani non autosufficienti senza assistenza, oppure gli immigrati. Ricerchiamo atti utili all’unità d’azione senza la quale le rivendicazioni rimango una dichiarazione d’intenti, le buone parole restano solo parole.


*Già segretario generale della Fim-Cisl e FLM Torinese e segretario dell’Ust Cisl Torino

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