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"L'Europa alle urne": il nuovo numero de La Porta di Vetro. Appuntamento il 21 maggio

Aggiornamento: 3 giu


Dieci articoli per complessive 120 pagine: è il numero de La Porta di Vetro dedicato alle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo che l'Associazione presenta martedì 21 maggio alle 17,30 presso SocialFare, in via Maria Vittoria 38.

Con "L'Europa alle urne", prosegue a distanza di quasi cinque anni dall'ultimo numero, l'interesse della Porta di Vetro per l'attività del Parlamento Europa che nell'ultimo anno è stato seguito con cadenza settimanale dalla rubrica "Orizzonti d'Europa" curata dalla europarlamentare Mercedes Bresso.

Alla pubblicazione, come scrive Michele Ruggiero nell'introduzione, "hanno collaborato soci e non dell’associazione, firme abituali sul sito", alcuni titolari di rubriche, dal professore di economia Pietro Terna, settimanalmente presente con le sue “Punture di spillo”, a Stefano Rossi, neo segretario del MFE (Movimento federalista europeo) di Torino, a Germana Tappero Merlo, analista di politica internazionale, da Michele Corrado, colonnello dell’Esercito in ausiliaria a Germana Zollesi e Emanuele Davide Ruffino, autori di un saggio sul confronto tra le sanità europee e a Luca Rolandi che ha scritto una recensione all'ultimo libro di Luca Jahier, già

Presidente del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo), di cui si è pubblicato un intervento.

"Oggi guardiamo all’Europa con rinnovata speranza per dare una soluzione - si legge ancora nell'introduzione - alle numerose equazioni e offrire una risposta alle tante, troppo incognite, che stanno stravolgendo le nostre esistenze, fiaccando sicurezze e certezze che ci sembravano monoliti. Non potrebbe essere altrimenti. Le alternative sono inesistenti o quasi in un mondo che si guasta alla velocità della luce, che di giorno in giorno annega lo spirito di fratellanza, solidarietà e vicinanza tra i popoli in conflitti regionali, massacri, intolleranze, convenienze a risolvere i contenziosi sempre più in forma violenta e con l’uso delle armi. L’8 e il 9 giugno 2024 si andrà a votare con una guerra sanguinosa che da oltre due anni si combatte alla porta est dell’Unione Europea. Ed è qualcosa di inedito che ci porta a riflettere su come eravamo e a che cosa si ambiva

nel giugno del 1979, quando per la prima volta milioni di cittadini europei deposero ognuno la propria scheda nell’urna per formare il primo parlamento europeo". E dunque a promuovere la vera missione costruttiva dei padri fondatori dell’Europa: la volontà di pace.

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