Jorge Mario Bergoglio, il giorno dell'ascesa al soglio di Pietro
- Vice
- 21 apr
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di Vice

Il 12 marzo del 2013 è una giornata fredda e piovosa a Roma. Papa Benedetto XVI ha sconvolto il Vaticano e il mondo della cristianità con la sua improvvisa decisione di "dimettersi", l'11 febbraio. Ancora poche ore per l'inizio del Conclave che deve eleggere il successore, il 266° Papa della Chiesa cattolica e Vescovo di Roma. Tra i cardinali c'è l'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, di origini italiane, emigrata dalla provincia di Asti, primogenito di Mario Bergoglio e Regina Maria Sivori.
E' un uomo, come lo descrive chi lo conosce bene, "attento, metodico, che non fa un passo senza prima rifletterci sopra". Ma il destino vuole che di lì a poco, quel tempo cui si è abituato e seguito con rigore non gli verrà concesso. Anche se ha già 76 anni e ha rinunciato anche alla sede di Baires. Di sicuro, non lo sfiora minimamente l'idea di essere nella rosa dei candidati al soglio di Pietro. In lizza ci sono il cardinale, arcivescovo di Milano, Angelo Scola, e l'arcivescovo di San Paolo di Brasile Pedro Odilo Scherer. Gli outsider, non molti per la verità, seguono a ruota, ma su tutti regna comunque l'incertezza, a differenza di quanto avvenne per l'elezione del papa tedesco. All'opposto, l'unico ad avere una certezza inossidabile, quella di consegnare la sua carta d'imbarco a Fiumicino per ritornare in Argentina, è Bergoglio, che ha prenotata il volo di ritorno per il 23 del mese...
Alle 17.34 comincia l'elezione del nuovo pontefice nella Cappella Sistina per i 115 "grandi elettori". E' una fumata nera, nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi, ma c'è chi ha scritto il nome di Bergoglio. Anzi più di qualcuno, sono stati in 25. Un presagio? Quasi a mezzogiorno del giorno dopo, un'altra fumata nera aumenta la tensione nelle stanze vaticane. Però ora Bergoglio ha ricevuto più suffragi di tutti, persino del cardinale Scola. Divisioni nella Curia? E' la normalità, si affretta a commentare chi conosce bene le dinamiche di quelle stanze, mentre la fumata continua ad essere nera anche nel terzo e quarto scrutinio. Non così il quinto, che dà a Bergoglio quasi 90 voti. Alle 20 e 12 minuti, dal balcone della Basilica di San Pietro l'annuncio: "Annunctio vobis gaudium magnum; habenus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum... Cardinalem Bergogli, qui sibi nomen inposuit Franciscum".
Il nome scelto, per la prima volta nella storia della Chiesa di Roma, è quello del santo di Assisi, il santo dei poveri ed è la linea spirituale da cui Papa Bergoglio, primo Papa gesuita, primo Papa sudamericano, non scarterà neppure per un attimo nei suoi dodici anni di Pontificato.
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