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Marco Travaglini

Correva l'anno 1954: 3 gennaio, la televisione entra nelle case degli italiani

di Marco Travaglini


“La RAI Radiotelevisione Italiana inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive”. Erano le undici di mattina del 3 gennaio 1954 quando, con voce cinguettante, Fulvia Colombo — la prima “signorina buonasera” - fece lo storico annuncio. E alla sera prese il via la prima puntata ufficiale de La Domenica Sportiva, con le immagini della partita Inter-Palermo, finita con un secco poker dei nerazzurri. Sergio Brighenti, che nell’occasione segnò una tripletta, fu il primo calciatore ospite della mitica Domenica Sportiva quando in studio c’era Nicolò Carosio, il radiocronista di mille partite azzurre, che terminerà la sua avventura nel 1970 proprio a causa di una parola di troppo, forse mal compresa, nel corso della telecronaca dell'Italia ai mondiali di Città del Messico.

In quel 1954, ben presto iniziarono anche i giochi a quiz, come Lascia o raddoppia? condotto da Mike Buongiorno, che andò in onda ogni sabato sera alle 21.00 dal 26 novembre 1955 all’ 11 febbraio 1956, per poi passare al giovedì sera dal 16 febbraio1956 fino al 16 luglio 1959. Il primo, e più famoso, programma a quiz della Rai ipnotizzava i telespettatori, incollandoli davanti allo schermo in bianco e nero. Tra i protagonisti più popolari del quiz televisivo di Mike Bongiorno si segnalò il professor Gian Luigi Marianini. Nato a Lanzo Torinese, uomo di solida cultura, esteta dai gusti raffinati e anticonformisti, vinse la finalissima nel 1956 come esperto di storia della moda e del costume. Era un personaggio che, come si usa dire, “bucava lo schermo”. La popolarità della trasmissione fu tale che la Rai, nel 1956, dovette spostarne la programmazione dal sabato al giovedì a seguito delle proteste dei gestori delle sale cinematografiche, che avevano visto assottigliarsi vistosamente i loro incassi proprio nella serata settimanale tradizionalmente più redditizia. Ma le cose non andarono per il verso giusto e il rimedio si rivelò, paradossalmente, peggiore del male quando la serata del sabato, rimasta libera, fu occupata da Il Musichiere, a sua volta popolarissimo, condotto da Mario Riva (nella foto con Franca Valeri), tanto da costringere molti cinema a installare televisori in sala per non perdere la clientela.

Così capitava, ad esempio, che i militari in libera uscita erano costretti a vedere i film a metà, poiché dopo il primo tempo “andava in onda” il quiz televisivo e, a una certa ora, dovevano per forza ritornarsene in caserma. La concorrenza tra il conduttore italoamericano e l’attore romano (reso famoso anche dalla canzone-sigla della trasmissione, Domenica è sempre domenica) si palesò anche sul versante del gentil sesso e dei concorrenti famosi. A Lascia o raddoppia? venne inventata la figura della valletta, dove spopolò Edy Campagnoli (1934-1995), futura moglie del celebre portiere Lorenzo Buffon, mentre al Musichiere Mario Riva (che in realtà si chiamava Mariuccio Bonavolontà) era affiancato da due vallette, ribattezzate le Simpatiche, ruolo nel quale si segnalarono, tra le altre, Carla Gravina e Marilù Tolo destinata a importanti carriere cinematografiche e teatrali. La trasmissione condotta da Riva, che usava la formula “niente po’ po’ di meno che” per presentare gli ospiti di maggior prestigio, andò in onda per novanta puntate, dal 7 dicembre 1957 al 7 maggio 1960, quasi un anno in più di Lascia o raddoppia.

Ma se Mike Buongiorno, il re dei quiz portato in Italia alla Rai da Vittorio Veltroni (il padre di Walter), poté vantare una lunghissima carriera (morì l’8 settembre del 2009, a 85 anni), Mario Riva non ebbe la stessa fortuna. Nato a Roma il 26 gennaio 1913, il presentatore del primo quiz musicale televisivo della storia della TV scomparve prematuramente e tragicamente il primo settembre del 1960 in seguito alle ferite riportate dopo una caduta mentre stava presentando il secondo Festival del Musichiere all’arena di Verona. Aveva 47 anni e il paese provò una grande emozione. Ai suoi funerali, svoltisi due giorni dopo a Roma, nella chiesa del Sacro Cuore di Maria in piazza Euclide, parteciparono decine di migliaia di persone, a dimostrazione dell’affetto che il pubblico nutriva per lui. E di quanto fossero popolari i programmi della Tv che a quei tempi, dagli schermi a tubo catodico, arrivavano nelle case degli italiani.

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