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Da Leone Magno a Leone XIII, storici argini contro il Potere


Il papa San Leone I Magno di Francisco Herrera il Giovane, XVII secolo, Museo del Prado

Sarà un caso o forse no che, nella storia, il nome di Papa Leone ci conduca regolarmente alle più estreme contrapposizioni tra i poteri forti alla guida del mondo. E probabilmente noi oggi, orfani della potente voce di fratellanza e di pace dell’instancabile Jorge Mario Bergoglio, potremo ritrovare nell’ex Cardinale Robert Francis Prevost un solido argine alle prevaricazioni degli autoritarismi e alle sempre più frequenti insolenze pubblicamente rivolte alle opere e ai simboli della religiosità cattolica.

Il Primo Papa Leone, ricordato con il titolo “Magno”, fu quello che si contrappose al re degli unni Attila, noto anche come il "flagello di Dio". Lo incontrò "armato" della croce nel 452 nei pressi del fiume Mincio, dissuadendolo dall’invasione dell’Italia. Papa teologo e pastore, fu il primo ad essere sepolto nella basilica di San Pietro.

Papa Leone III se la vide con Carlomagno, in un momento storico nel quale vacillava il potere pontificio. Questo, si era sottratto a fatica dall’essere una mera costola dell’impero orientale insediato a Bisanzio e aveva bisogno della protezione di un forte esercito alleato. Leone III partecipò alla nomina del condottiero carolingio a Re dei Franchi e, poi, a San Pietro nel giorno di Natale dell’anno 800, lo coronò imperatore dei romani.

Quell’incoronazione, solennemente ritratta nell’affresco di Raffaello Sanzio conservato ai Musei Vaticani (a lato), avviò di fatto il percorso del potere teocratico, a cui si piegarono tutti gli imperatori successivi, riaffermando il primato di Roma sulla Chiesa d’oriente.

Papa Leone XIII è il più vicino a noi. Si insediò nel 1878, cioè all’indomani della perdita del potere temporale provocata dall’occupazione del Regno d’Italia. Ebbe il difficile compito di rinnovare il ruolo della Chiesa, stavolta assurta a guida spirituale globale. Sicuramente, i paralleli con il nuovo pontefice verranno sviscerati a lungo, nei più particolareggiati dettagli e scopriremo più significati di questo passaggio di testimone. Ma è certo che, quella di allora, fu sicuramente la prova più rischiosa e dirompente alla quale la Chiesa fu sottoposta. Una sfida che, alla luce della sua immutata, anzi crescente influenza morale, sociale e politica, possiamo ora dire sia stata vinta e, con la scelta del nome Leone, si dichiara pronta alle profonde trasformazioni che ci aspettano.


Nota alla foto: Il papa San Leone I Magno di Francisco Herrera il Giovane, XVII secolo, Museo del Prado

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