Un libro per voi: “Maestri” nella vita di Giorgio Bouchard
di Michele Ruggiero|
Leggi l’articolo completo | Download |
C’è qualcosa di più del racconto di una vita nel libro di Giorgio Bouchard (scomparso il 27 luglio del 2020, all’età di 91 anni), curato dalla moglie Piera Egidi Bouchard, con la prefazione del filosofo Claudio Ciancio. A cominciare dal titolo “Maestri” che ha un’eco universale e con cui si raggiunge l’emozione del ricordo che ognuno noi avverte al suono di quella parola che è quasi una seconda pelle: maestro. Ed è una parola che assegniamo con dolcezza e gratitudine a chi ci ha indicato una via nella vita, nella professione, agli studi, nello sport, nelle amicizie; a chi riconosciamo importanza nella formazione del nostro carattere, della nostra personalità, della nostra educazione civica e, a volte, politica. Raccontare i “maestri” è raccontare noi stessi, mettersi davanti allo specchio e scoprire l’incertezza basculante in noi nel quando prendersi sul serio o quando cedere all’autoironia per abbassare quella seriosità che è il nostro personalissimo “scudo umano”. E con il suo libro Giorgio Bouchard, pastore valdese e saggista, moderatore della Tavola valdese e presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, ci ha lasciato questa preziosa eredità, lui che ha avuto il merito di firmare la prima intesa della storia della Repubblica italiana tra lo Stato e la Chiesa Evangelica Valdese. Un atto che gli ha reso il riconoscimento di essere stato “uno degli ultimi testimoni di una generazione evangelica che ha vissuto la propria Fed nel confronto costante con la società italiana”, come ha scritto Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.