Un libro per voi “Il cuore della memoria”
Oggi, lunedì 30 maggio, alle 17.30, presso il Polo del '90, sala '900 in via del Carmine a Torino, sarà presentato il libro "Il cuore della memoria", storie di donne del Pci, a cura di Piera Egidi Bouchard, per i tipi Impremix Edizioni (Saggistica). Si tratta di un'antologia di vissuti personali e politici di 40 donne iscritte al Pci in Piemonte[1], voci che narrano esperienze, attese, speranze, delusioni e anche ambizioni di una lunga stagione che si è innervata nella storia della cosiddetta Prima Repubblica. Insieme all'autrice, parteciperanno alla presentazione Dunia Astrologo (Comitato scientifico Fondazione Antonio Gramsci, già presidente della Fondazione stessa), la storica Fiammetta Balestracci, la scrittrice Bruna Bertolo, Ottavia Dal Maso, ricercatrice e volontaria del Servizio civile universale, e il presidente del Polo del '900 Sergio Soave.
È un libro pensato e soppesato, attento e meticoloso, durato circa dieci anni nella sua stesura, quello curato da Piera Egidi Bouchard, pastora locale battista, giornalista, di casa a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta nella redazione torinese de l'Unità, di cui è stata una storica collaboratrice. Un lavoro lungo, intenso, impegnativo, ma soprattutto corale, realizzato da un "Collettivo donne Gramsci" costituitosi all'uopo, che in un decennio ha dato corpo alla ricerca e alla elaborazione delle testimonianze confluite in un "vero e proprio esperimento di storia orale", per usare ancora le parole dell'introduzione di Dunia Astrologo. Proprio per questo motivo, il lavoro si può considerare un "cantiere" intellettuale di memoria storica ancora aperto, predisposto ad allungare il raggio geografico e d'incontro di altre donne.
Come accade in lavori che incrociano tante voci, si formano nuovi dialoghi, più riferimenti e citazioni, e le testimonianze sono destinate ipso factoa incanalarsi nella storia di un partito, di un grande partito di tradizioni popolari, dei suoi dirigenti storici, e per effetto transitivo nella storia del nostro Paese. Ma non solo. Nello scrigno della memoria, come scrive nella sua introduzione Maria Teresa Silvestini, storica e insegnante, c'è dell'altro: "Ogni donna ha narrato non solo la propria storia politica nel Partito, ma anche la propria storia personale dall'infanzia al presente, ha parlato della famiglia d'origine e di quella acquisita, degli studi, delle esperienze lavorative, della presa di coscienza politica, delle forme di militanza, del rapporto con il partito, con le altre donne, con i movimenti e le istituzioni".
Il tutto, aggiungiamo noi, con le ombre che sovrastano la nostra storia quando si affronta la "questione femminile" o forse sarebbe più opportuno dire la politica al femminile. A cominciare, una per tutte, dal riconoscimento della partecipazione alla Resistenza delle donne, che le esclude, come ci ricorda Sergio Soave, nel suo saggio d'apertura, tutt'altro che convenzionale o d'ufficio. Il riconoscimento è minimo, marginale, succube della mentalità dominante. Ne conseguirà una sottovalutazione del ruolo (e anche del dato numerico) della donna nel quotidiano della guerra di Liberazione, contrassegnata non solo da episodi eroici e scontri, ma dal loro fattivo sostegno, senza il quale i combattenti in montagna non avrebbero potuto resistere alla macchia.
[1]Gisella Giambone, Maria Laura Gardoncini, Gaspara Pajetta, Carmela Levi Mayo, Carla Dappiano, Carla Pugliese, Giovanna Pons, Maria Grazia Sestero, Emmanuela Banfo, Maria Teresa Fenoglio, Maria Gagliardo, Maria Ghisaura, Maria Rovero, Anna Maria Ariotti, Amelia Andreasi, Laura Marchiaro, Rita Camera, Silvana Sanlorenzo, Marilde Provera, Angela Migliasso, Maria Sofia Ferrari, Silvana Appiano, Laura Meli, Dunia Astrologo, Osiride Barolo, Maria Teresa Rosa, Marita Peroglio, Anna Rossomando, Eleonora Artesio, Liliana Omegna, Adriana Ricca, Aurora Tesio, Alberta Pasquero, Patrizia Alfano, Piera Egidi, Flavia Bianchi, Marina Cassi, Magda Negri, Silvana Dameri, Livia Turco.
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