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Un libro per voi: “Fermi nel pericolo” di Paolo Palumbo

di Vice|


Nel 100° anniversario dell’Associazione nazionale Artiglieri sarà presentato domani, giovedì 31 marzo, alle 18,30 presso il Mastio della Cittadella il libro “Fermi nel pericolo – Soldati italiani e Napoletani nella Campagna di Spagna 1808-1813 (Casa editrice il Maglio). All’incontro parteciperà l’autore Paolo Palumbo, storico militare, laureatosi all’Università di Genova, tra i massimi ricercatori in Italia sul periodo napoleonico.

Ai più la pubblicazione non susciterà grandi emozioni. Un rischio probabilmente calcolato dallo stesso autore, Paolo Palumbo, che – sospettiamo – avrà puntato molto sulla curiosità dell’argomento. Se non altro per la curiosità che suscita qualunque passaggio storico della vita di Napoleone Bonaparte, l’Imperatore dei francesi che grande parte ebbe nell’influenzare il destino di noi italiani. Di Napoleone si è scritto e detto molto lo scorso anno nella ricorrenza del bicentenario della sua morte con un rinnovato accanimento tra sostenitori e detrattori, tra quanti hanno evidenziato le luci accese su più piani (amministrativo, giuridico, militare) dal generale Corso in tante parti d’Europa contro l’oscurantismo dell’assolutismo monarchico e tra coloro che quelle luci hanno spento con malcelata rabbia, evidenziandone le contraddizioni, le zone d’ombra di chi lo ha declinato a puro guerrafondaio. Il libro parla appunto di una guerra, quella che Napoleone affrontò dal 5 novembre del 1808 per reagire a una serie di sconfitte subite dalle truppe francesi nell’estate del 1808 durante la guerra d’indipendenza spagnola (https://it.wikipedia.org/wiki/Campagna_di_Napoleone_in_Spagna). E tratteggia la discesa in prima persona dell’imperatore sul teatro di guerra iberica al comando della Grande Armata rovesciò le sorti della guerra. Napoleone, infatti, fece il suo ingresso a Madrid, riportando la Spagna sotto il controllo francese e costrinse il corpo di spedizione dell’Impero Britannico ad abbandonare il campo e a raggiungere la madrepatria. Ed è proprio la campagna di Spagna il focus del libro che rivela attraverso le memorie dei protagonisti, da Camillo Vacani ai Cesare De Laugier, da Antonio Lissoni e Costante Ferrari ai patrioti Gabriele Pepe e Guglielmo Pepe, la partecipazione di quei militari del regno d’Italia e di Napoli nell’arco di tempo che va dal 1808 al 1813. L’autore ha rivolto anche particolare attenzione alla memorialista francese e anche alla storiografia spagnola per offrire al lettore un quadro degli eventi obiettivo e completo. Infatti, la vittoria napoleonica non fu mai piena, totale. Anzi. La resistenza degli spagnoli continuò indomita in una guerra di logoramento che costrinse Bonaparte ad aumentare il numero dei soldati impegnati nel controllo del territorio. Una decisione che si rivelò fatale negli anni per la divisione delle sue forze impegnate sui numerosi fronti aperti in Europa, con il conseguente e impressionante dispendio di uomini e materiali. Il che ebbe un effetto non irrilevante nell’avventura contro lo Zar con la campagna di Russia, in cui il mito dell’invincibilità costruito attorno all’Imperatore rotolò nella steppa.

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