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ORIZZONTI D'EUROPA. Arriva (forse) la "Green card" per i Parlamenti nazionali

Aggiornamento: 18 dic 2023

di Mercedes Bresso



Ogni lunedì e fino alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, Mercedes Bresso - al suo secondo mandato di europarlamentare Pd dall'estate 2023 in sostituzione di Pierfrancesco Majorino, prima degli esclusi alle elezioni del 2019 - ci racconta l'attività politica che si svolge nelle commissioni e dai banchi di Bruxelles e di Strasburgo.[1]



La settimana di Bruxelles è stata segnata dall’ottimo risultato del trilogo fra Parlamento, Consiglio e Commissione che ha definito l’accordo sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Il negoziatore per il PE era il nostro collega Brando Benifei che ha ottenuto un successo con la previsione di introdurre regole di trasparenza sui contenuti utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale. Non si tratta solo di sapere che cosa entra nel sistema, e quindi di capirne la qualità e attendibilità, ma anche di tutelare i diritti d’autore e la creatività delle industrie culturali. Tema ( come si crea un vero e potente mercato unico della cultura in Europa) che tratteremo prossimamente (il 22 gennaio prossimo) a Torino in un grande convegno. L’Europa si è così ancora una volta confermata come il più importante ente regolatore, in particolare per le nuove tecnologie che, se non sottoposte a controlli rigorosi, rischiano di mettere a rischio la nostra privacy e la nostra libertà e creatività.


In Commissione Affari costituzionali abbiamo anche approvato un rapporto, di cui ero relatore ombra, su come meglio implicare i Parlamenti nazionali e quelli delle regioni a potere legislativo, nel processo legislativo e di controllo dell’Unione Europea. Si ipotizza la possibilità di attribuire ai parlamenti nazionali una “Green card”, cioè la possibilità, per un certo numero di parlamenti degli Stati membri, di proporre testi di legge sulle materie di competenza europea alla Commissione o al Parlamento, in modo consentire loro di partecipare più attivamente al processo legislativo europeo. Si propone anche che la delegazione di un paese al Consiglio (che è una sorta di Senato d’Europa e del quale attualmente fanno parte i ministri competenti per materia) possa essere composta anche da un rappresentante dell’opposizione e/o delle regioni a potere legislativo.

Abbiamo anche ricevuto un folto gruppo di scienziati piemontesi, tra i quali il rettore del Politecnico, prof. Saracco e il direttore dell’energy center Bompard, che hanno presentato un rapporto sull’energia nel Mediterraneo, proprio mentre si discuteva a Dubai nella COP 28 di questi stessi temi. Ne sono emersi dati di grande interesse sul potenziale energetico della nostra area sulle rinnovabili e considerazioni interessanti anche sul ruolo possibile dei biocarburanti nel futuro energetico del nostro paese. Tutto il dibattito ha dimostrato quando sia importante avere dei buoni partner scientifici per ben legiferare.

Ci stiamo avviando con la plenaria di Strasburgo dell'11/14 dicembre, alla fine dei lavori del 2023. Si voteranno molti testi, oggetto di accordi nei triloghi e nuove proposte del Parlamento per arrivare a completare il programma di legislatura, in particolare per riuscire a completare il gigantesco progetto del Green Deal. Poi ci saranno ancora quattro mesi di lavoro prima delle elezioni europee per giungere ad accordi sulle questioni più complesse.


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