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Gianluca Ficco

Stabilimenti e organizzazione del lavoro: "Stellantis cambi rotta in Italia"

Aggiornamento: 20 set 2023

di Gianluca Ficco*


Ieri, 19 settembre, le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici hanno incontrato a Roma i vertici Stellantis. L'esito, come spesso accade in questi incontri, non ha una sua chiave di interpretazione semplice ed univoca. La fase che stiamo attraversando di fatti ha elementi oggettivi di estrema complessità, quali la trasformazione del settore automotive verso la trazione elettrica che riduce l’occupazione e la competitività dell’industria italiana ed europea, la integrazione in Stellantis delle strutture e delle culture aziendali di FCA e di PSA che rappresenta un salto anche rispetto alla eredità della precedente lunga gestione di Sergio Marchionne, nonché il ridisegno delle catene globali di produzione e ahimè la perdita di centralità dell’Italia.

Oggi, lo scenario è mutato e la presenza produttiva e il peso sui mercati internazionali di Stellantis - 4° produttore mondiale nel settore automotive - pretendono dai sindacati italiani una lettura lungimirante, perché la situazione è più complessa rispetto al passato. Il che imporrebbe una strategia sindacale coordinata a livello internazionale per riportare su un piano più paritetico il rapporto con la multinazionale, ma purtroppo il movimento internazionale dei lavoratori appare assai lontano da una effettiva integrazione.

Di positivo c’è che Stellantis sta dimostrando interesse per l’Italia, come attestano i numerosi accordi di riorganizzazione siglati con noi negli ultimi anni che prevedono nuove missioni produttive per gli stabilimenti, il rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro con 210 euro di aumenti in due anni sulla parte fissa della retribuzione più l’incremento dei premi e 600 euro di una tantum e più in generale la comprovata volontà di non chiudere fabbriche e non licenziare nonostante i problemi causati dal passaggio all’elettrico. Di negativo invece c’è stato soprattutto negli ultimi mesi un atteggiamento unilaterale e di crescente chiusura verso il sindacato sui temi delle future assegnazioni produttive e dell’organizzazione del lavoro.

Emblematico è il caso della Gigafactory da costruire a Termoli: una scelta di per sé molto positiva poiché assicura un futuro ad una fabbrica oggi impegnata nella produzione di motori, ma che poi non è stata seguita da un confronto sulle garanzie di reimpiego degli oltre duemila lavoratori coinvolti. Sembra quasi che si voglia ridurre il peso dei sindacati o comunque provare a fare a meno del punto di vista dei lavoratori.

Non a caso ieri abbiamo chiesto di ripristinare relazioni sindacali proficue, non solo a livello nazionale, ma anche e soprattutto a livello territoriale. In particolare a Torino abbiamo chiesto un incontro di chiarimento sulle iniziative in corso a Mirafiori e sulle prospettive di Teksid e di Comau e pretendiamo di essere convocati ed ascoltati. Allargando gli orizzonti nazionali, Stellantis ha assicurato che a Melfi nei prossimi giorni sarà illustrato il piano di avanzamento con i tempi dei nuovi modelli elettrici.

Al Governo invece chiediamo di far partire finalmente un confronto con sindacato e aziende, ponendo fine a questa interminabile fase preparatoria del tutto irrituale di incontri bilaterali che sta solo rallentando la discussione sull’automotive. Il tavolo ministeriale, come è stato scritto anche in una nota congiunta fra i sindacati firmatari del CCSL, deve rappresentare un valore aggiunto, se davvero il Governo riuscirà a supportare il settore automotive di fronte alla decisone europea di passare all’elettrico, ma di certo non può rappresentare un alibi per interrompere le normali relazioni sindacali.

Sull'argomento il Gruppo è stato tranchant e ha bocciato l’attuale piano italiano incentivi per le auto elettriche definito inadeguato e non in linea con i maggiori paesi europei, mentre la concorrenza cinese appare assai aggressiva rispetto ai costi e si è ancora in attesa di comprendere la scelta delle Istituzioni faranno sul nuovo standard di motore euro 7.

In conclusione, le Parti hanno convenuto di programmare gli incontri territoriali già richiesti dal sindacato. A livello nazionale, consapevoli dell’importanza delle azioni che il Governo intraprenderà sul futuro del settore automotive, come organizzazioni sindacali chiediamo al Ministro Urso di concludere velocemente il percorso di consultazione con Stellantis, per aprire la seconda fase di confronto diretto fra Governo, sindacato e azienda. Non accetteremo ulteriori proroghe né da parte del Governo, né da parte di Stellantis.


*Segretario Nazionale Uilm-Uil


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