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Giustizia: riformare fa solo rima con cancellare

di Menandro

Ad Atene, dove mi dicono essere nato qualche migliaio di anni fa, quindi ne ho viste di tutti i colori, sono davvero agitati. In questi giorni i miei concittadini, illustri e non, temono che l'Italia possa acquistare con la riforma promossa da quel simpatico gondoliere della Giustizia Carlo Nordio, un distacco davvero incolmabile per la Grecia intera in fatto di corruzione e di libero arbitrio (e abuso di potere) negli uffici pubblici, costume di cui il mio Paese è in cattedra fin dall'antichità e con il quale ha raggiunto l'unica, e non invidiabile, leadership in Europa.

La nostra è storicamente una malattia endemica, che nel Novecento è stata purtroppo mal curata con il vaccino del colpo di Stato nel 1967, all'epoca di Re Costantino e dei Colonnelli a lui infedeli, che diede anche una svolta in materia di import-export di provocatori e spie neofascisti traghettati dalla Grecia in Italia e viceversa per affinare e migliorare la conoscenza della Strategia della Tensione, ipotesi di putsch, destabilizzazione di governi, pratiche di tortura e scuole di terrorismo.

Ed è stata proprio in virtù di una professionalità corruttiva, cresciuta a dismisura con i vari governi democratici della finta alternanza tra conservatori, indipendenti, socialisti, marxisti, che è stata offerta alla Grecia la ghiotta opportunità di precipitare in una orribile crisi economica che l'ha portata d'imperio al fallimento nel 2010, effetto di un'esposizione insostenibile del debito pubblico e delle imposizioni dei "cravattari" della Banca europea.

Oggi, però, il cruccio maggiore deriva anche dal debito pubblico su cui si addensano le preoccupazioni miste ad invidia dei miei connazionali, preoccupati di veder polverizzato quel primato a favore dell'Italia, che oramai incalza alla velocità della megagalattica cifra di oltre 2.800 miliardi di euro, pari ad oltre il 130 per cento del Pil. Vero è che noi siamo al 200 per cento del Pil, un vantaggio più che consistente, ma nel mondo si è conoscenza dei guizzi di creatività del genio italiano, genio capace di mettere in forse qualunque pronostico e in discussione qualunque giudizio. Come nel caso di Silvio Berlusconi, già in odore di santità in vita, nonostante una condanna per frode fiscale, singolari amicizie e processi vari prescritti, per il quale è cominciata la raccolta firme di uno speciale "salva peccati" ad personam con cui aprirgli direttamente le porte del Paradiso e chiedere le chiavi (per ingressi futuri...) a san Pietro.

Si capirà dunque che con queste premesse e promesse garantite dalla corpulenta figura dell'ex pm Carlo Nordio, arciconvinto che gli italiani siano felici soltanto se appecorati come nel Ventennio, potrebbe essere uno scherzetto da ragazzi per il governo Meloni far passare la cancellazione di più reati come riforma modernizzatrice del Paese. Insomma, un chiaro segnale di via libera per avvicinarsi "tranquilli" al banchetto del PNRR e alla divisione della grossa grassa torta senza più "lacci e lacciuoli" e al riparo, dopo l'estromissione della Corte dei conti dai controlli e verifiche amministrative, anche dal codice penale, con la messa in soffitta del deterrente del reato d'abuso d'ufficio, a dispetto delle norme europee. Una patente di immunità ad libitum erga omnes.

In altre parole, alla vigilia di nuove elezioni, ai greci tremano i polsi. Chi si dovrà votare per non essere superati nel debito pubblico e in materia di corruzione dall'Italia? Un rebus. Realisticamente, per i miei connazionali non sarà facile contrastare il combinato disposto legislativo-amministrativo ideato per condizionare magistrati e imbavagliare l'informazione. Peraltro, Palazzo Chigi parte in vantaggio, agevolato dall'eredità storica dell'insuperabile Silvio Berlusconi, un gigante nelle discese in campo, nell'epurazione di giornalisti scomodi e nelle leggi ad personam. Da greco sono pessimista. Da italiano d'adozione, il contrario. Con lo stellone italico, quando il gioco si fa duro, non c'è partita. Non c'è nessun altro paese in Europa che può mettere in campo o far partire dalla panchina veri duri come Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Camorra e gruppi criminali associati. Sarà un attimo fumarsi il PNRR, aumentare il debito pubblico e insidiare la Grecia.

Complimenti all'Italia, alla sua presidente Meloni e all'Eliminetor (di reati e controlli) Nordio.














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