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Storia del Movimento5Stelle-6 Dallo "Tnunami Tour" alle Europee 2014

Aggiornamento: 22 dic 2023

di Giorgio Bertola


@Tonino Di Marco

Sesta puntata della storia del Movimento 5 Stelle scritta da Giorgio Bertola, consigliere regionale del Piemonte (Gruppo misto-Europa Verde), uno dei fondatori di quest'esperienza politica a Torino le cui vicende entrano a far parte della scena politica italiana nel 2009. Gli appuntamenti ogni martedì e venerdì della settimana.


Le firme necessarie a presentare le liste per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 vengono raccolte in pochi giorni e a gennaio viene lanciato lo Tsunami Tour, che dal 14 gennaio al 22 febbraio porterà Beppe Grillo in giro per l’Italia a bordo di un camper. Per la campagna in rete al blog di Grillo viene affiancato un web channel creato ad hoc, denominato La Cosa[1]. La campagna si chiude il 22 febbraio a Roma, in Piazza San Giovanni, luogo storicamente dedicato alle grandi manifestazioni della sinistra e dei sindacati. La Piazza è gremita; Grillo, che per la prima volta viene affiancato sul palco da Gianroberto Casaleggio, dichiara la presenza di 800.000 persone e 150.000 collegate via streaming[2].

Il M5S alle elezioni ottiene un risultato maggiore rispetto alle previsioni, sia dei sondaggi che degli exit poll[3]. Alla Camera dei deputati è il primo partito, con il 25,56% dei voti e 109 seggi. Al Senato ottiene 54 seggi, col 23,79% dei voti. Nessuna delle coalizioni ha i numeri per governare: la coalizione di centrosinistra, nonostante un sostanziale pareggio con quella di centrodestra, raggiunge il 55% dei seggi alla Camera, grazie al premio di maggioranza, ma al Senato si ferma a 113 seggi, contro i 117 del Popolo della Libertà. Si crea una situazione di stallo politico, e dopo due infruttuosi giri di consultazioni per un nuovo governo il Presidente della Repubblica Napolitano decide di nominare un comitato di “Dieci Saggi”, con il compito di elaborare un programma di riforme attorno al quale aggregare una maggioranza parlamentare sufficiente a sostenere un nuovo esecutivo.


Nel frattempo, Luigi Di Maio diventa il più giovane vicepresidente della Camera della storia repubblicana, e il dibattito politico si concentra sulla possibilità che il M5S possa appoggiare un governo presieduto da un esponente del centrosinistra. L’incarico di governo viene affidato ad Enrico Letta, e il 27 marzo, nelle prime consultazioni trasmesse in diretta streaming la delegazione del M5S, composta da Grillo e dai due capigruppo Lombardi e Crimi, ribadisce il suo diniego alla fiducia al nuovo esecutivo[4].

@Tonino Di Marco

Nel 2014 la crescita elettorale del M5S sembra arrestarsi: le elezioni europee del 25 maggio vedono la grande affermazione del PD di Matteo Renzi, che supera il 40%, mentre il M5S si ferma al 21,16%, con la conquista dei primi 17 seggi al Parlamento europeo. Le elezioni amministrative e regionali che si tengono nella medesima giornata confermano la tendenza. È un periodo di forti tensioni interne, con decisioni strategiche sulla linea politica e sulla leadership che vengono assunte a livello centrale e successivamente ratificate con maggioranze schiaccianti nelle votazioni online.

Al Parlamento europeo il M5S aderisce al Gruppo EFDD, che ha posizioni populiste ed euroscettiche[5]. Nel novembre dello stesso anno, anche in considerazione dello stato di salute di Gianroberto Casaleggio, Grillo comunica la volontà di farsi affiancare da quello che verrà chiamato “direttorio”: un gruppo formato da Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco e Carlo Sibilia, che verrà confermato da oltre il 90% degli iscritti al M5S[6] e resterà operativo fino all’autunno del 2016.



Note


[1] https://beppegrillo.it/tsunami-tour/, consultato il 5 dicembre 2022.

[2] https://www.youtube.com/watch?v=9LB2aIPfBbU, consultato il 9 dicembre 2022.

[3]https://elezionistorico.interno.gov.it/, consultato il 9 dicembre 2022.

[4] https://www.youtube.com/watch?v=FBftBmRaQ4M, consultato il 9 dicembre 2022.

[5] La delegazione più numerosa del Gruppo è quella dell’UKIP di Nigel Farage, uno dei principali promotori della Brexit, https://it.wikipedia.org/wiki/Europa_della_Libert%C3%A0_e_della_Democrazia_Diretta, consultato il 9 dicembre 2022.


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