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Riflessioni "amare" post San Valentino

di Loretta Tani


Ogni giovane e nuova coppia celebra la festa degli innamorati acquistando doni di ogni genere: cuori, fiori, peluche, frasi poetiche, cene lussuose, dediche alla radio. Una gamma di offerta "materiale" per dimostrare al proprio partner il puro sentimento di amore che nella sostanza alimenta il mercato del business. Ma questo amore fatto di soli oggetti dove va a finire? Certo, molte sono le coppie che invecchiano insieme nel profondo rispetto l’uno dell’altro, con complicità, con sintonia, armonia, anche con qualche sano litigio, che porta alla condivisione dei problemi e alla loro risoluzione. Ma sempre più emergono le problematiche di gestione e i tragici esiti per il rifiuto alla fine di una relazione intima. E proprio in questa vigilia della festa che due donne sono state uccise a  colpi di pistola, “di ordinanza” per mano di un maresciallo della finanza che non ha accettato la fine della relazione con la sua ex fidanzata, l’unica rimasta in vita, subendo però la perdita della mamma e della sorella che si sono frapposte tra lei e il carnefice.


Da inizio anno 12 femminicidi e 3 figlicidi

Quante di queste brutte storie stiamo vivendo in questi ultimi anni, tanti uomini che non sanno più gestire le proprie emozioni, che scambiano il possesso con l’amore. Sempre più storie tra  giovani che seppur avendo una vita davanti, decidono di spezzarla, uccidendo. Le conseguenze della violenza in tutte le sue forme va a discapito in primis alle famiglie coinvolte, per il dolore inflitto e per tutte le spiacevoli ripercussioni connesse, ma hanno un forte impatto sull’economia italiana e sulla ricchezza di ciascuno di noi. L’esaltazione della brutalità maschile nella cultura italiana viene stimata con un costo che si aggira a 98,78 miliardi di euro all’anno. Questa cifra è enorme: equivale al 5% del Pil italiano del 2019 (tratto dal libro “Il costo della virilità. Quello che l’Italia risparmierebbe se gli uomini si comportassero come le donne”,  scritto dall’economista Ginevra Bersani Franceschetti… e nel 2024 a quanto ammonterà? Sono trascorsi appena 45 giorni dall’inizio dell’anno e contiamo già 12 femminicidi e 3 figlicidi!

Alcuni giorni fa una notizia Ansa riportava il sondaggio fatto da Save the Children sui minori, relativamente alla violenza sessuale. Il 43% di loro pensa che una ragazza può sottrarsi da una violenza, il 29% di loro pensa che le ragazze contribuiscono con il loro modo di vestirsi e comportarsi a provocare una violenza, ed il 24% di loro pensa che se non si dice chiaramente NO ad un rapporto essa sia consenziente ed il 21% (sia ragazzi che ragazze) pensano che una ragazza seppur sotto effetto di sostanze stupefacenti o alcool sia comunque in grado di acconsentire o meno ad un rapporto sessuale.

Ed è proprio sul  consenso che si è discusso tanto in questi giorni. Il  progetto di direttiva della Unione Europea sulla lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, pensata per unificare le normative sullo stupro in tutta l'Unione e facilitare la protezione delle donne tra i paesi europei, sta subendo delle alterazioni rispetto al progetto iniziale. Lo scoglio principale è legato in particolare all'articolo 5 del testo, ovvero quello che definendo lo stupro come "sesso senza consenso" ne favorirebbe la penalizzazione negli ordinamenti di tutti gli Stati. Tant’è che molti paesi dell’Europa hanno votato contro e ciò che ne consegue è che il rapporto senza consenso viene considerato stupro, ma non è un reato europeo. La direttiva è stata quindi "ridimensionata e indebolita" rispetto al testo varato nel 2022 dalla Commissione Europea.


Quale sarà il futuro dell’amore?

Sempre più persone oggi si affidano alle app di incontri per instaurare una relazione; si sbirciano i profili, le foto, e se è “appetibile” si inizia uno scambio di emoticon e poi una connessione epistolare, fino ad arrivare al primo incontro, oppure affidano la loro ipotetica storia d’amore ad un App che garantisce loro l’affinità perfetta, tramite un’indagine sulle caratteristiche sia fisiche che interiori utilizzando un test iniziale con di 28/30 domande utile a definire la personalità e poi si entra in gioco per cercare l’anima gemella. La generazione Z sembra essere spaventata dalle relazioni a lungo termine, poca fiducia nella relazione stabile, c’è un cambiamento sulle aspettative preferiscono le situazioni di mezzo “non siamo tanto fidanzati”. Questo perché non vedono sicurezza sul futuro? Si pensa al benessere personale? Forse un rifiuto a percorre la vita dei boomer?

Sono tutte questioni aperte che in una società all’insegna dell’immediatezza e dell’assenza di profondità relazionale devono essere oggetto di una particolare attenzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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