"La Libertà, bussola della vita del partigiano Bruno Segre"
di Nino Boeti*
Caro Bruno, non potevi che “scegliere” una giornata straordinaria per andare via: il 27 gennaio, Giornata della Memoria. Straordinaria come tutta la tua vita. A quante persone è capitato di salvarsi grazie ad un contenitore per le sigarette nella tasca della giacca? Quel contenitore con l'impronta del proiettile deviato lo mostravi con orgoglio e un po' di ironia. Essere straordinario era il tuo destino. E lo hai utilizzato tutto.
Partigiano, giornalista, avvocato, strenuo difensore dei diritti civili di ognuno e per tutti. Quanti hanno affittato un piccolo aereo in occasione del referendum sul divorzio per lanciare volantini su Torino sui quali c'era scritto “Il divorzio non viene dal cielo ma lo porta la legge Fortuna/Baslini”? Non potevi rassegnarti a quella che ti sembrava essere una terribile limitazione delle libertà individuali. Sei stato straordinario nello spendere il tempo, il lungo tempo, che ti è stato concesso: 105 anni… e ogni anno ricordato con gli amici che incantavi con i tuoi discorsi e le citazioni in latino.
Che fortuna e che bello per me partecipare a quei momenti... Hai coltivato i valori della Resistenza: uguaglianza, fratellanza, solidarietà, democrazia. La Libertà è stata l'obiettivo della tua vita: con questa parola concludevi spesso i tuoi discorsi. Libertà di pensare, di dire, di agire, di vivere. In una parola... di esserci!
Hai amato la vita come poche tra le tante persone che ho conosciuto. Ne hai sopportato i dolori, ma hai anche goduto a pieno delle sue gioie. I tuoi discorsi, dal palco, nella sera del 24 aprile, in piazza Castello a Torino, sono stati un inno alla vita e alla Libertà.
Ciao Bruno... abbiamo creduto che tu fossi immortale e che anche questa volta si potesse trattare di una falsa notizia... ma non è stato così. Questa volta al telefono non mi hai risposto. Però... non mi sembra vero!
*Presidente Anpi Provinciale Torino
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