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Punture di spillo: "L’intelligenza artificiale serve a tutti, a Torino in particolare..."

a cura di Pietro Terna


Difficilissimo chiarire a noi stessi che cosa è l’intelligenza; se aggiungiamo “artificiale”, peggio ancora. La mia personalissima definizione di intelligenza artificiale si basa sull’osservazione che uno degli aspetti più interessanti della “nostra” intelligenza è la capacità di affrontare e risolvere problemi (nella più ampia accezione del termine) mai visti prima: un calcolo matematico complesso, l’orientamento su una mappa mai vista, la ricerca di una informazione complessa, la sintesi di un accadimento intricato, l’individuazione di un guasto sconosciuto, la cura di una persona, la rappresentazione artistica di un sentimento, una mossa innovativa negli scacchi… Il computer e il programma che ci riescono sono – mia opinione – artificialmente intelligenti. Li indico insieme, perché in questo campo il binomio può essere indissolubile.


Si avverte un bisbliglio...: è "Wishper"

Pochi giorni fa il Financial Times[1] ha pubblicato un articolo intitolato (mia traduzione) “Improvviso grande balzo in avanti dell'intelligenza artificiale verso l'utilità”. L’articolo è piuttosto tecnico, ma fa ben comprendere la svolta in corso e termina con la domanda (mia traduzione): “I giganti esistenti in settori come il marketing, i media e l'intrattenimento saranno i primi a fare uso di questi nuovi potenti strumenti creativi? O saranno sconvolti da una nuova generazione di operatori emergenti che affondano le loro radici nell'IA”? La vera grande novità è dunque l’enorme difficoltà nel congetturare gli effetti di ciò che sta accadendo, anche a causa della scarsa esperienza sulla materia.

Un esempio di progresso recente dell’IA sta nell’annuncio di OpenAI[2] a proposito di Wishper (bisbiglio). Si tratta di un sistema che surclassa strumenti di interpretazione vocale come Alexa o Siri. Si può osservare[3] una applicazione di Wishper che sottotitola un filmato in modo impeccabile. A Torino ci fu una eccellenza[4] in questo campo: lo CSELT, cui il mondo deve la definizione del principale algoritmo di compressione dei brani musicali. Lo CSELT ha anche lasciato delle eredità importanti nel territorio.


Le grandi opportunità sotto la Mole

Un’area in grande trasformazione qual è Torino non può distrarsi rispetto all’obiettivo di partecipare a questo enorme flusso di cambiamenti. Su IA e Torino ho scritto recentemente[5]qui nella Porta di Vetro. Vogliamo iniziare da automotive e aerospaziale? Le realizzazioni possono essere a tutti i livelli e ciò che è molto interessante è che applicazioni, innovazioni e ricerca sono in questo campo così strettamente intrecciate da essere quasi indistinguibili: così potrebbe essere per Torino.

Le funzioni possibili sono infinite: si pensi anche soltanto all’auto come somma e integrazione di funzioni gestite dal software e dall’intelligenza artificiale, con aggiornamenti da remoto come per i nostri computer. Al momento pensiamo a assistenza per guidatore e passeggeri, a sicurezza nel traffico, alla manutenzione preventiva, ma sono solo piccolissimi passi rispetto ai cambiamenti che possono arrivare dalla ricerca. Una considerazione chiave: per una vera guida autonoma, dobbiamo in pratica riprodurre gran parte del funzionamento del cervello!

Altro aspetto: a Torino dobbiamo/vogliamo investire nel campo sanitario. È un settore importantissimo per il benessere delle persone e per lo sviluppo sostenibile della società. Abbiamo anche il maggiore ospedale cittadino, la Città della Salute o Molinette come tutti i torinesi lo chiamano, che letteralmente cade a pezzi. È un campo immenso per nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale.


La grande sfida dell’intelligenza artificiale è il cervello, per capirlo e riprodurlo. Neuroscienziati e studiosi dell’IA non sono soli in questo campo, che vede all’opera filosofi, linguisti, fisici, chimici, medici… Sarà possibile riprodurre l’intelligenza in modo illimitato, tramite le macchine? Personalmente sono convinto di sì, avendo seguito con grande attenzione lo sviluppo di questo campo di ricerca – di cui ho fatto marginalissimamente parte – per oltre 40 anni. Certo la mia è solo una congettura, pur sapendo ci sono ostacoli che al momento appaiono come insormontabili.


Una congettura – mi si consenta una battutaccia – meno dannosa di quella di chi in passato, senza nessuna evidenza empirica a disposizione, discettò di res cogitans e res extensa, producendo una scia lunga di errori che permangono ancora oggi nell’infinito dibattito su mente e cervello.

Tutto bene, in ogni caso, in prospettiva? Forse no. Alcuni campi di ricerca aprono enormi interrogativi. Una recentissima pagina dell’Economist, a disposizione[6] online, chiede anche a noi: “What happens when human brain tissue is implanted into rats”. Sì, abbiamo capito bene, tessuti del cervello umano impiantati nei topi. Formidabile, ma non nego che qualche preoccupazione…

Grazie al consulente musicale – segreto ma non segretissimo – di questi “spilli”, concludo con un maestoso brano dalla colonna musicale[7] del film A.I. di Steven Spielberg (autore John Williams). Lo trovate un po’ ovvio? Allora confrontatevi[8] con Misterioso di Thelonious Monk: riuscirà l'intelligenza artificiale a riprodurre la genialità che sottrae per arrivare all'essenza? Se uno spartito non vi spaventa, guardate https://musescore.com/user/4429771/scores/2369251. Una gioia anche per gli occhi!


Note


[1] 6.10.2022, AI’s sudden big leap forward into usefulness. Se inserito il titolo in un motore di ricerca, il Financial Times vi lascia accedere al risultato; non altrettanto se provate a riusare l’indirizzo trovato (ciò è vero per molti giornali nel mondo).

[2] https://it.wikipedia.org/wiki/OpenAI, una “non for profit corportation” che mi auguro indipendente dal fondatore Elon Musk.

[3] Un esempio a https://www.youtube.com/watch?v=-Q3cW4jndXA, utilizzando il codice open source https://colab.research.google.com/drive/1XwkYeAczYxbt3OB9aKuTUEQDQtLdnpeI?usp=sharing; annoto che l’audio del filmato è assai disturbato dai suoni musicali.

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