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L'APPUNTAMENTO DI OGGI. Alle 16,45, nuove idee per la cultura europea


Sono domande cruciali per la cultura e per il valore che a essa si assegna in una fase di grave crisi identitaria per l'Europa, quelle su cui fa baricentro l'iniziativa del gruppo "Socialisti&Democratici" del Parlamento Europeo, promossa e organizzata dalla europarlamentare torinese Mercedes Bresso.

Nel pomeriggio di oggi, 22 gennaio, al Polo del '900 a Torino, saranno infatti tanti i punti interrogativi, dalle altrettante numerose implicazioni politiche, da cui trarre elementi di riflessione, ognuno dei quali portatore di idee e di suggestioni, all'interno di titolo-cornice che per immaginare e confidare nel futuro si richiama all'età dell'oro della cultura. In sostanza, un’opportunità per gli operatori culturali, i rappresentanti delle istituzioni e delle fondazioni per confrontarsi e ragionare insieme sull’apporto dell’Unione Europea nei rispettivi settori, elaborando proposte che potranno diventare patrimonio della prossima legislatura.

E per provare a dare più di una risposta, gli organizzatori hanno messo in campo un nutrito gruppo di relatori, nomi di rilievo della cultura e moderni "mecenati" (ça va sans dire, a proposito di Rinascimento) chiamato a discutere, alla luce degli ultimi avvenimenti, sul vero punto nodale attorno al quale si gioca davvero la costituzione (e non si usa a caso il termine) degli Stati Uniti d’Europa: cioè, la costruzione di un soggetto politico ed economico che non passi soltanto dalla riforma dei Trattati, ma da un maggior senso di appartenenza, da una cittadinanza sempre più informata e partecipata. In questo contesto la cultura può e deve giocare un ruolo fondamentale in questo processo.

Di qui, la successiva considerazione che "oggi le produzioni europee, siano esse letterarie, teatrali, audiovisive, di arti figurative, musicali, giornalistiche, ecc. hanno enormi difficoltà a superare i confini del proprio paese; vivere di attività legate alla cultura sta purtroppo diventando il privilegio di poche persone, di grande successo, mentre la maggior parte delle attività culturali sono precarie e poco pagate".

Dunque, più chiavi di lettura per aiutare e condividere con le nuove generazioni la costruzione di una nuova Europa culturale che miri a eliminare e superare quei muri e quelle divisioni che nell'ultimo decennio si sono pericolosamente sviluppati sotto l'egida e l'influenza di un pernicioso sovranismo e lo stolto richiamo a visione violente e totalitarie del passato.  

Se ci fosse poi un mercato unico della cultura in Europa, capace di superare le differenze linguistiche e le specificità nazionali, si osserva, l'Europa potrebbe essere molto più competitiva: "oggi, grazie all’ampia possibilità di condivisione online, a traduttori automatici sempre più efficaci che ci possono aiutare a superare le barriere linguistiche, ma anche grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale, l’idea di costruire un sistema culturale veramente europeo non è più un’utopia ma una concreta possibilità, a patto che ci siano la volontà, le risorse e la creatività necessarie" .

 



 

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