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Un libro per voi: “Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura”

di Chicca Morone |

Che il saggio “Goebbels – 11 tattiche di manipolazione oscura” abbia trovato un coraggioso editore PIANO B dopo essere stato rifiutato da case editrici a cui l’autore, Gianluca Magi, era ben noto, è una vera manna in quanto risulta essere un ottimo vademecum per coloro che vogliono sopravvivere, e non solo, alla follia collettiva che ha già invaso la nostra vita. Una prefazione di Jean Paul Fitoussi; una prima parte dedicata all’ignobile essere a cui è dovuto in gran parte il successo del progetto nazista; un racconto datato 1841 di Edgard Allan Poe e un ultimo lungo capitolo in cui le tecniche di manipolazione minuziosamente organizzate ricordano con chiarezza altri giochi politici tristemente manipolatori e odierni. Nazismo? Goebbels?

Un gioco diabolico dove la verità era sotto gli occhi di tutti, completamente ipnotizzati dal martellio della propaganda… niente di nuovo sotto il sole. Un’iniziativa squisitamente demoniaca. Non a caso il gerarca veniva chiamato “il diavolo zoppo”: considerando il termine διαβάλλω greco, il semplice “portare attraverso” si capisce come “attraverso” quest’uomo si sia potuto compiere un simile crimine. Come ciò ha potuto avvenire? Quale è stato il principio tattico che ha permesso l’Olocausto? “Adottare una sola idea, un solo simbolo. Scegliere un avversario e insistere sull’idea che sia lui la fonte di tutti i mali” implica un dato di fondo: l’attitudine delle persone alla deresponsabilizzazione, commista al desiderio di appartenenza e non solo. La Germania, sconfitta nella prima guerra mondiale e umiliata dalle imposizioni del trattato di Versailles, può solo sperare di risorgere dalle proprie ceneri: un leader che desse certezze, per quanto assurde e criminali, ha sicuramente trovato terreno fertile. Così gli ebrei e la loro “arrogante” politica economica, sono diventati il nemico contro cui battersi. Oggi la divisione tra vaccinati, vaccinandi e coloro che pretendono una libera scelta sulla assunzione di una terapia transgenica e per di più sperimentale, sta modificando profondamente il nostro comportamento a più livelli: fortunatamente le varie ipotesi di controllo, quale l’App-Immuni, le Primule da mettere in mostra come certificazione di avvenuta inoculazione del siero e il “passaporto vaccinale”, non sono diventate effettive. Che differenza ci dovrebbe essere con la stella gialla di Davide all’epoca di Goebbels? Eccessivo, come paragone? Non direi, perché tutto è iniziato con una propaganda del “noi e loro”. Che ottanta milioni di tedeschi, abbiano potuto credere che rastrellamenti, espropriazioni, deportazioni di coloro che non corrispondevano ai requisiti di pura razza ariana fosse per uno scopo più alto, è davvero inquietante. Qualcuno si sarà posto qualche domanda, io mi auguro, anche se i vari libri sull’argomento riportano un’assenza di critica personale assai diffusa. Come dunque trovare un modo per non essere coinvolti in simili dinamiche e altrettanto portare, chi ne è vittima inconsapevole, a prendere coscienza della propria situazione? Non è una situazione semplice perché un altro dato che emerge dal saggio di Gianluca Magi è la progressiva perdita di Q.I. dal 1970 a oggi. Stiamo diventando più stupidi: le prove sono macroscopiche e quotidiane: si chiama “Effetto Flynn rovesciato”. Triste e non possiamo incolpare solo il web o la nostra scarsa determinazione nell’approfondire argomenti importanti: la realtà è che siamo immersi in un mare magnum di informazioni e che il nostro vero potere risiederà sempre di più nell’imparare a ignorare quello che non ci appartiene profondamente. Il tempo che dedichiamo allo studio critico del nostro passato, una forma di meditazione creativa, è nutrimento per un buon proseguimento della nostra vita. In quest’ottica mi auguro che emergano sempre di più saggi così circostanziati, pagine che pretendono da noi attenzione e non un veloce passaggio come la mancanza di tempo potrebbe indicarci.

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