Nei luoghi storici del confine orientale: l’Adriatisches Küstenland/3
di Marco Travaglini |
Dopo l’8 settembre del ’43 la Venezia Giulia cessò di fatto di far parte dello Stato italiano e, con la costituzione della zona di operazione dell’Adriatisches Küstenland (Litorale Adriatico), diventò un territorio direttamente amministrato dal Reich. Il Litorale Adriatico comprendeva le province di Udine, Trieste, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana, sancendo l’annessione di fatto alla Germania di un’ampia area gravitante sull’Alto Adriatico e sul bacino della Sava. Prefetti e podestà operarono sotto il controllo tedesco e le milizie collaborazioniste locali (italiane, slovene e croate) furono poste al servizio degli occupanti.
Passarono così alle dipendenze delle SS le formazioni della milizia fascista, che sul Litorale non si trasformarono nella Guardia Nazionale Repubblicana di Salò assumendo la denominazione di Milizia Difesa Territoriale e i vari reparti di polizia furono impiegati anche nelle operazioni di rastrellamento, repressione della guerra partigiana e controllo della classe operaia nelle grandi fabbriche.
Il braccio operativo e repressivo di quell’apparato diventò la tristemente “banda Collotti” comandata dal commissario Gaetano Collotti (in https://it.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Collotti) che continuò il suo ”servizio” dopo l’8 settembre fornendo ai tedeschi piena collaborazione nella caccia agli antifascisti e nella cattura degli ebrei triestini. Il “Litorale” fu l’ultima conquista territoriale del regime nazista che voleva costruire una piattaforma economica e politica per il suo disegno espansionistico nell’area mediterranea.
Terza puntata (continua)
I precedenti articoli in
Nei luoghi storici del confine orientale: Trieste in
https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/02/model_-trava-1.pdf
Nei luoghi storici del confine orientale: la Risiera di San Sabba in
https://www.laportadivetro.org/wp-content/uploads/2022/03/model_-trava.pdf”
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