Irrazionalità, incoscienza e insensatezza: ovvero il virus 3 I 20 rischio partecipazione al Recover
di Pietro Terna|
Scrivo da cittadino che vorrebbe sempre confidare nelle istituzioni democratiche, ma è anche realista: quello che sta accadendo a proposito dei fondi europei alla fine del nefasto 2020, è una somma di irrazionalità, incoscienza e insensatezza, è il virus 3I20!
La pandemia ci ha fatto molto male, nella società e individualmente, nei lutti, nelle sofferenze, nei sentimenti. Come tutti gli eventi eccezionali ha anche provocato cambiamenti inattesi, mostrando esempi di solidarietà e altruismo che parevano dimenticati. Come tutti gli eventi eccezionali, ha anche messo nel dimenticatoio vincoli e pregiudizi che parevano insormontabili.
Chi avesse proposto nel 2019 di produrre una enorme massa di contributi con i bilanci pubblici in super deficit, a livello nazionale e europeo, e con la BCE chiamata a produrre una massa monetaria enorme, tanto da fare impallidire i nuovi profeti della Modern Monetary Theory1, sarebbe stato liquidato da un secco “la Germania non lo permetterà”. Invece eccoci di fronte a un diluvio di denaro che dall’Europa, e dall’Italia in misura minore, si spande in tutte e direzioni! È il “debito buono”, nell’espressione di Mario Draghi.
Che cosa si dovrebbe fare in risposta a quello che sta accadendo? Agire con determinazione, consultando tutti i portatori di interessi (gli stakeholders, diciamo ora), non per accontentare chi grida più forte, ma per contemperare con saggezza le diverse esigenze, dato che i margini per riuscirci ora ci sono. Invece su di noi, dopo il SARS-CoV-2, si sta abbattendo il 3I20, che paralizza i percorsi di decisione e rende risibile l’azione pubblica. Rischiamo di arrivare in ritardo e con proposte criticabilissime al tavolo delle decisioni europee, con la conseguenza di raccogliere solo le briciole degli stanziamenti per il cosiddetto Recovery fund.
Ammantato da nobili espressioni assistiamo a uno scontro fatto di tatticismi esasperati, dietro ai quali si celano interessi molto meno nobili. Una controprova, molto in piccolo rispetto alla massa dei circa 200 miliardi che rappresentano la dotazione del Recovery fund: si provi a scorrere il documento2“Quadro di sintesi degli interventi” della legge di bilancio 2021: si tratta di una lista della spesa di 54 pagine (notabene, è il quadro di sintesi) in cui, accanto a stanziamenti di indubbio rilievo, si trovano i capoversi che rispondono agli appetiti di infinite clientele dalle origini più disparate.
Ci sarà la crisi o si troverà un accordo sulla continuazione del governo, ora colpito dal virus 3I20? Le clientele e le poltrone prevarranno sulle tensioni? Non mi azzardo a rispondere. Provo però a immaginare uno scenario estremo, ma non così peregrino: dal Colle non arriverà la riflessione che sia più salutare per tutti, anche per il prossimo Presidente della Repubblica, che si torni a votare?
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