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Il paesaggio dalle parti di Chieri Al via il Festival delle riflessioni


Da domani, sabato 16 a domenica 24 marzo, la città Chieri, in provincia di Torino, ospita la prima edizione del “Festival del Paesaggio – Riflessioni con Variazioni”[1]. Il programma prevede oltre 30 eventi con protagonista il paesaggio chierese declinato nei suoi vari aspetti e osservato nelle sue molteplici sfaccettature raccontandolo con diversi strumenti e linguaggi, e prendendo in considerazione i vari settori, dal turismo di prossimità alle attività rurali. La manifestazione è frutto di un processo partecipativo che ha coinvolto associazioni, gruppi locali, operatori, scuole, professionisti ed esperti, [2] insieme con i Comuni di Albugnano, Pecetto, Pino Torinese e Riva presso Chieri. Il programma propone otto immersioni fisiche nel paesaggio, ovvero escursioni, itinerari nel centro storico di Chieri, camminate tra le colline, passeggiate botaniche e percorsi in bicicletta sulle strade della Blue Way piemontese; cinque mostre fotografiche (dedicate al paesaggio urbano chierese, al paesaggio rurale contemporaneo, alle architetture chieresi contemporanee, e al paesaggio visto dai richiedenti asilo); due mostre di documenti cartografici; una esposizione di terrari realizzati dagli studenti; quattro incontri letterari (Carlo Tosco, Carola Benedetto e Luciana Ciliento, Massimo Tallone, Franco Faggiani); sette convegni con esperti (architetti, paesaggisti, urbanisti, storici, artisti e professionisti del mondo rurale) e un talk dedicato all’opera di Giuseppe Penone e all’interazione tra paesaggio e Arte Povera condotto da Filippo Bosco; la proiezione del film “Il Sale della terra” (2014) di Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado; fattorie didattiche con attività pensate specificatamente per i più piccoli.[3]

Sulle motivazioni della proposta culturale chierese, l'intervento del direttore scientifico del festival Giorgio Quaglio.


Per la definizione del programma del Festival del Paesaggio di Chieri si è in primo luogo fatto riferimento alla definizione adottata: dalla Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 20 ottobre 2000) che recita “Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”.

Nella configurazione di un paesaggio entrano quindi in gioco:

a) Fattori naturali, ovvero ad esempio: la forma dei rilievi, le caratteristiche fisico-chimiche dei suoli, le variazioni climatiche, la morfologia dei corsi d’acqua, la copertura vegetale.

b) Fattori umani, ovvero ad esempio: l’economia e il lavoro dell’uomo (l’attività agricola e forestale, gli insediamenti produttivi, la dotazione di infrastrutture viarie e irrigue), il potere politico che si manifesta nel corso della storia con diverse modalità di organizzazione degli spazi e con l’insediamento di manufatti (castelli, palazzi, strutture fortificate, ville), la religione che, analogamente, contribuisce a modellare la configurazione del territorio e ad insediare edifici (abbazie, monasteri, pievi, chiese parrocchiali, santuari, piloni votivi)

c) La percezione che varia, anche significativamente, in relazione ai riferimenti culturali e valoriali delle popolazioni.

Pertanto si può affermare che il paesaggio, essendo prodotto dall’interazione tra natura, attività umane e percezione, non è tanto da intendersi come successione di “quadri scenici” quanto piuttosto come un “processo” in costante evoluzione e adattamento.

Per queste ragioni per ogni comunità è importante riflettere sul paesaggio, che costituisce una componente importante dell’identità collettiva, ed è opportuno attivare questa riflessione attraverso una pluralità di linguaggi e di esperienze per cercare di rendere conto concretamente della complessità e della stratificazione che il paesaggio stesso esprime.


Giorgio Quaglio, direttore scientifico Festival del Paesaggio


Note


[1] Inaugurazione domani alle 17,30, alla Cappella di San Filippo (via Vittorio Emanuele II, 63). La manifestazione, organizzata dalla Città di Chieri in co-progettazione con la Fondazione della Comunità Chierese, è pensata per aumentare la conoscenza del paesaggio e delle sue trasformazioni, favorire nei cittadini la consapevolezza delle potenzialità del territorio rafforzandone il senso di appartenenza, consolidare un sistema di messa in rete delle risorse turistiche, culturali e paesaggistiche. Il programma del Festival, disponibile sul sito www.paesaggichieresi.it.

[2] Il Festival del Paesaggio coinvolge l’Archivio Storico di Chieri, Turismo Torino e Provincia, il Distretto del cibo Chierese-carmagnolese, la galleria privata FineArt, l’Associazione Ciòchevale, l’Associazione Trame, l’Associazione F8, l’Istituto Scolastico Vittone-Sezione Agraria, il Cinema Splendor, la Libreria della Torre, la Libreria Mondadori di Chieri, la Fondazione ENGIM–Sede di Chieri, il Museo del Paesaggio Sonoro di Riva Presso Chieri, l’Associazione Compagnia della Chiocciola, l’Associazione Fiab MuovitiChieri, l’Associazione Nordic Walking Andrate, l’UNITRE Chieri, l’Associazione ApritiCielo Infinito - Planetario di Torino Museo dell'Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari”, il Viridarium Lab-Garden dell’Associazione Culturale Sguardo nel Verde.

Il Festival ha ottenuto l’adesione della Riserva MAB UNESCO come partenariato e come patrocinio in quanto attesa la completa e totale adesione della manifestazione alla MAB Strategy (2015-2025), al Lima Action Plan (2016-2025) ed alla Lima Declaration.

[3] Tutti gli eventi sono gratuiti e ad ingresso libero (con due sole eccezioni: il Welcome Tour Chieri e l’ingresso ad Infinito - Planetario di Torino). Inoltre, il Festival ospiterà al suo interno, nello “Spazio Gusto”, una finestra dedicata al Distretto del cibo Chierese-carmagnolese, accogliendo una delegazione dei rappresentanti dei diversi Distretti del cibo che si confronteranno in occasione dell’incontro nazionale “Territori che nutrono”.

 

 

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